Guida alla SEO tecnica e agli interventi di ottimizzazione del sito

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Non solo creazione di contenuti o attenzione alle strategie di link building: per avere davvero le chance di competere per la visibilità organica e superare la concorrenza, il nostro sito deve essere scopribile dai crawler dei motori di ricerca, senza errori che ne pregiudicano la scansione e l’indicizzazione. È quindi arrivato il momento di fare una panoramica sulle basi della SEO tecnica, cercando di delineare in maniera chiara gli ambiti di intervento e alcune azioni concrete di questa attività, che copre decine di aspetti legati a facilità di scansione (crawlability in inglese), possibilità di corretta indicizzazione delle pagine e ottimizzazione delle prestazioni (anche per gli utenti).

Che cos’è la SEO tecnica

L’espressione SEO tecnica si riferisce all’ottimizzazione degli elementi tecnici di un sito Web per garantire che i motori di ricerca possano eseguire la scansione, l’indicizzazione e il rendering corretto delle pagine, attività che anticipa la fase del ranking.

In altre parole, la SEO tecnica serve per assicurarci che le nostre pagine possano effettivamente essere viste dai crawler, senza errori che pregiudicano l’inserimento nell’Indice o addirittura la scoperta, e allo stesso tempo che gli utenti possano effettuare una navigazione efficiente grazie all’ottimizzazione delle prestazioni.

Fondamentalmente, quindi, la SEO tecnica ci aiuta a lavorare su siti che i motori di ricerca possono scansionare, leggere e comprendere e su cui gli utenti possano percepire una buona esperienza.

Questa attività è solo un pezzo dell’intero puzzle SEO, e secondo le classiche categorizzazioni fa parte della SEO on-page, che si concentra sul miglioramento degli elementi interni al sito web per ottenere classifiche più elevate, all’opposto della SEO off-page, che invece consiste nel generare visibilità per un sito web attraverso altri canali esterni alle nostre pagine.

Cosa significa ottimizzazione SEO tecnica e quali ambiti copre

E quindi, approfondendo la definizione precedente, SEO tecnica fa riferimento a tutte le operazioni di ottimizzazione SEO del sito che non riguardano direttamente il contenuto, ed è insomma l’insieme di interventi e di accorgimenti (per l’appunto tecnici) che servono per rendere un sito performante, offrire la migliore user experience possibile ai visitatori e dare ai contenuti una struttura che massimizzi le probabilità di posizionarsi su Google.

Più precisamente, copre una gamma di argomenti che può apparire sconcertante, soprattutto per chi è alle prime armi o non ha competenze in materia, e comunque si interessa di tutti gli aspetti tecnici del sito Web che incidono sulla visibilità organica, come l’hosting, la velocità del sito, le sitemap XML e i tag meta robots. Inoltre, visto il continuo e progressivo affidamento a JavaScript e altre nuove tecnologie web, i SEO tecnici devono essere sempre più in grado di gestire le complessità tecniche della ricerca e limitare problematiche che possono pregiudicare sensibilmente i rendimenti del sito.

La SEO tecnica è quindi essenziale perché ci aiuta a costruire un sito web che i motori di ricerca possano capire facilmente, inviando loro un primo segnale di qualità: se un motore di ricerca è in grado di eseguire correttamente la scansione, l’indicizzazione e il rendering delle nostre pagine Web, ciò potrebbe infatti aumentare le nostre possibilità di posizionamento nei risultati di ricerca.

SEO tecnica e Google: le indicazioni delle linee guida

Anche nella recente riorganizzazione delle linee guida di Google, ora ribattezzate Search Essentials o Nozioni di base sulla Ricerca, è presente un riferimento ai cosiddetti requisiti tecnici, che riguardano il minimo indispensabile necessario per la Ricerca Google al fine di mostrare una pagina web nei risultati di ricerca.

In realtà, ci rassicura la guida, sono davvero poche le operazioni tecniche da eseguire per una pagina web e la maggior parte dei siti soddisfa i requisiti tecnici senza nemmeno accorgersene. Ciò a cui dobbiamo badare sono tre requisiti tecnici minimi, che permettono a ogni pagina di essere idonea per l’eventuale indicizzazione:

Come sappiamo, la Ricerca Google si basa su tre attività: scansione delle pagine, inserimento nell’indice e successiva classificazione: rispettare i requisiti indicati da Google e attuare le giuste pratiche di ottimizzazione delle tecniche SEO garantisce che tutti e tre i passaggi siano eseguiti con precisione, ricordando che non possiamo posizionarci in alto senza essere scansionati e indicizzati bene.

Altro elemento da non trascurare è il fatto che Google sta considerando sempre più le prestazioni e gli aspetti tecnici delle pagine tra i fattori di ranking che i suoi algoritmi valutano per generare le SERP, e basta citare solo la Page Experience o la costante attenzione ai Core Web Vitals per comprendere quanto questi temi siano fondamentali per chi vuole emergere nella Ricerca.

Comprendere come funzionano i crawler e come vedono il sito

Concentrarsi sugli aspetti tecnici della SEO significa cercare di capire come funzionano i crawler dei motori di ricerca, a cominciare da Googlebot, come eseguono la scansione del sito e come indicizzano i contenuti. Il “come” bisogna interpretarlo sia in senso modale (modo in cui lo eseguono), sia in senso qualitativo: partendo da questi dati, si può poi lavorare a migliorare gli aspetti più critici che possono bloccare il progetto online, usando anche gli strumenti giusti per verificare i vari elementi (uno su tutti, il nostro SEO spider!).

SEO tecnica: le principali aree di intervento sul sito

Sono tre gli elementi cruciali per una buona SEO tecnica:

  • Crawlability

ovvero possibilità e facilità di scansione delle pagine, che si declina in tecniche SEO quali:

  1. Gestione del crawl budget
  2. Ottimizzazione di eventuale codice JavaScript
  3. Presenza di link in ingresso e in uscita
  4. Impostazione di una buona struttura del sito
  5. Impostazione di una buona struttura URL
  6. Verifica dei redirect
  7. Attenzione al server e agli eventuali errori di sovraccarico.
  • Prestazioni

che significa assicurare che il sito fornisca le migliori performance attraverso interventi su:

    1. Velocità del sito
    2. Risoluzione dei problemi di code bloat e codici superflui
    3. Ottimizzazione dei Core Web Vitals
    4. Impostazione di un design responsive.
  • Indicizzazione

concentrandoci su elementi che possono fornire anche segnali di qualità a Googlebot:

  1. Gestione dei link interni
  2. Controllo delle Sitemap
  3. Risoluzione di contenuti duplicati
  4. Controllo dei log file o file di registro.

Il perfezionamento delle implementazioni di SEO tecnica è stato anche al centro di un articolo di Search Engine Watch che mette in evidenza quali sono attualmente le aree prioritarie del sito verso cui concentrare il lavoro di ottimizzazione tecnica:

      • Rendere il sito navigabile e scansionabile
      • Migliorare il crawl budget
      • Perfezionare la struttura del sito
      • Curare la velocità delle pagine
      • Verificare che il sito sia mobile friendly
      • Usare dati strutturati.

Garantire che il sito sia indicizzabile e scansionabile

Prima del posizionamento, lo abbiamo detto, ci sono le attività di indexing e crawling eseguite dai bot dei motori di ricerca: per questo, il primo aspetto è assicurarsi che il sito sia effettivamente pronto per l’indicizzazione e la scansione dei crawler, che non ci siano pagine bloccate nel file robots.txt e che non sussistano problemi di rendering o di link.

Gli interventi tecnici SEO su paginazione, rendering e pagine orfane

È importante menzionare che Google può eseguire il rendering di tutti i tipi di risorse (compreso JavaScript), ma se gli elementi sono bloccati dall’indicizzazione non è possibile mostrare le pagine nel modo corretto. Un altro problema è rappresentato dalle pagine orfane (quelle che sono quelle non linkate da nessun’altra pagina del sito e pertanto quasi invisibili ai motori di ricerca), mentre per la paginazione ci sono vari consigli da seguire.

Migliorare la gestione del crawl budget

Di crawl budget abbiamo parlato di frequente dalle pagine del nostro blog e dovremmo quindi aver chiaro cosa intendiamo con tempo che Google dedica al sito e sia importante per la SEO misurare questo parametro, grazie anche agli strumenti di SEOZoom.

Dunque, aggiungiamo solo alcuni spunti di azione concreta da aggiungere alla lista dei controlli da fare per ottimizzare la SEO tecnica del sito e assicurarsi che il crawl budget sia destinato alle pagine più importanti:

      • Verificare che le pagine rilevanti siano effettivamente scansionabili;
      • evitare le lunghe catene di redirect;
      • correggere le pagine rotte
      • ripulire la sitemap da tutte le pagine errate o non più esistenti, redirect non necessari, pagine non canonical o bloccate;
      • usare una regola disallow in robots.txt sulle pagine che non hanno valore SEO (come la privacy policy, termini e condizioni, vecchie promozioni);
      • gestire in modo efficace la linking interna;
      • rispettare i parametri URL e segnalare eventuali Url dinamici a Google tramite la Search Console.

Una sitemap efficace e una struttura leggera per la SEO

Proseguendo il lavoro di efficientamento, risulta fondamentale offrire ai motori di ricerca una sitemap aggiornata, concisa e pulita, che consente loro di trovare il sito, leggerne la struttura e scoprire sia i contenuti più importanti che quelli nuovi. Questo è uno degli aspetti decisivi per avere una struttura SEO funzionale e funzionante, che consente anche di assicurare agli utenti facilità di navigazione tra le pagine e possibilità di trovare senza problemi ciò che cercano.

La velocità del sito e la SEO tecnica

Un altro tema che torna di frequente nei discorsi SEO è quello della velocità del caricamento e del servizio delle pagine, che ha implicazioni molto concrete anche in rapporto alle conversioni, come ci rivelava un ottimo lavoro di Lina Hansson. In effetti, anche Google sta insistendo su questo tema da alcuni anni, prima inserendo la velocità tra i fattori di ranking con lo speed update che premiava i siti che offrivano esperienze di caricamento più rapide e fluide agli utenti, e poi convogliando tutto il grande fronte delle prestazioni all’interno del Page Experience system.

Velocità, accessibilità e usabilità sono cardini per il motore di ricerca, come diceva qualche tempo fa anche Martin Splitt, una delle voci pubbliche del motore di ricerca, che non a caso sta lavorando molto sul perfezionamento di tool come Google PageSpeed Insights o Lighthouse o, guardando al recente passato, ha abbracciato in modo appassionato il progetto AMP, che però ha avuto esiti non proprio fortunati ed è ormai superato nei fatti dalle evoluzioni tecnologiche.

Gli interventi per ridurre la lentezza del sito

In termini pratici, ci sono almeno sei elementi verso cui concentrare il lavoro di ottimizzazione SEO tecnica, perché possono impattare negativamente sulla velocità di caricamento del sito e delle pagine:

      • Redirect di landing page. Creare un sito responsive, scegliere un tipo di reindirizzamento adatto alle proprie esigenze (301 permanente, 302 temporaneo, JavaScript o HTTP redirect).
      • Risorse non compresse. Rimuovere le risorse non necessarie prima della compressione, comprimere quelle che possono essere compresse, utilizzare tecniche di compressione diverse per risorse diverse.
      • Risorse non minimizzate.
      • Lunghi tempi di risposta del server. Analizzare i dati sulle prestazioni del sito per scoprire le cause del rallentamento.
      • Assenza di criteri di memorizzazione nella cache.
      • Immagini pesanti. L’ottimizzazione SEO delle immagini è fondamentale: usare immagini responsive, formati vettoriali, font web invece di testo di codifica in un’immagine, rimuovere i metadati.

L’attenzione alla Mobile-friendliness e agli utenti mobile

Da anni ormai il mobile first index di Google è diventato di default per i nuovi siti ed è il modo prioritario con cui Googlebot scansiona le pagine che incontra: il web si sta spostando sempre più sui dispositivi portabili e Big G sta guidando questa transizione. Per chi gestisce siti o ne cura la SEO, questo implica e impone una maggiore attenzione agli aspetti di responsiveness e mobile friendly, cercando di pensare sempre all’user experience.

Tra i principali nemici e ostacoli troviamo gli annunci interstitial invadenti, contro cui Google applica norme piuttosto restrittive, mentre è possibile usare (con la giusta cautela) elementi come menu ad hamburger, schede e box espandibili.

Il crescente utilizzo dei dati strutturati in Google

Anche di dati strutturati abbiamo parlato di frequente, perché la loro importanza è sempre più evidente anche per l’aumento delle feature di Google Search che si basano proprio sulle informazioni così presentate: non sfruttare i markup di schema.org significa rinunciare a interessanti occasioni di visibilità, soprattutto se pensiamo alla crescita delle ricerche a zero clic e, quindi, di utenti che si soffermano solo sulla pagina della SERP e sui rich snippet per soddisfare la loro ricerca.

La SEO tecnica per spingere il posizionamento dei contenuti di qualità

Abbiamo cercato di spiegare in maniera rapida e sintetica cos’è la SEO tecnica e quali sono le aree principali su cui concentrarsi per ottenere i massimi riscontri anche per il ranking del sito su Google: velocità di caricamento, risoluzione dei problemi di crawlability, struttura del sito efficace, facilità di utilizzo dei dispositivi mobili sono solo alcune delle aree di intervento, a cui si aggiungono ovviamente fattori come il protocollo HTTPS, l’ottimizzazione del nome dei file, la gestione precisa degli URL e tutti gli altri elementi che concorrono a rendere un sito performante e a dare la giusta spinta sui motori di ricerca ai suoi contenuti di qualità.

È chiaro che non si tratta di materia che possiamo padroneggiare in un giorno o due, perché la SEO tecnica richiede molto studio, cura e anche tentativi ed errori.

Ciò che dobbiamo comprendere è l’approccio al tema: lavorare alla SEO tecnica è fondamentale perché Google e gli altri motori di ricerca vogliono presentare ai propri utenti i migliori risultati possibili per le loro query, e d’altra parte gli stessi utenti umani esigono di atterrare su un sito web che funzioni bene, ovvero che sia quanto meno veloce, chiaro e facile da usare.

E quindi, le tecniche suggerite (e tutti gli articoli di approfondimento linkati!) ci permettono di lavorare sui dettagli tecnici di un sito web per compiacere i motori di ricerca, consentendoci allo stesso tempo di creare una solida base che di solito coincide con una migliore esperienza sia per gli utenti che per i crawler stessi.

I risultati, in termini di rendimento, possono essere sorprendenti: migliorando gli aspetti tecnici, aiutiamo Google a scansionare e comprendere il sito, e potremmo così guadagnare in ricompensa delle classifiche più alte o anche maggiori conversioni. Ma forse è soprattutto il rovescio della medaglia che dovrebbe spingerci a una maggiore attenzione alla SEO tecnica: la presenza di gravi errori sul sito significa enormi danni, e basta un semplice slash finale messo accidentalmente nella posizione sbagliata del file robots.txt per impedire completamente ai motori di ricerca di eseguire la scansione del sito – rendendo di fatto tutte le pagine introvabili da Google!

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