Pagine orfane: cosa sono e come trovarle sul sito

Sono isole sperdute, stanze senza porte o, per essere “poetici”, stelle senza costellazione. Le pagine orfane, nel contesto web, sono pagine che non sono collegate ad altre pagine all’interno dello stesso sito e, pertanto, risultano non raggiungibili dai visitatori attraverso la navigazione tradizionale. Il nome è piuttosto evocativo e simbolico, e sta a indicare proprio la caratteristica principale di queste risorse, che non hanno riferimenti in ingresso da alcuna altra pagina del sito. Le pagine orfane non ricevono link interni, sono praticamente isolate dalla struttura del sito e dalle altre pagine, e pertanto risultano fortemente a rischio di essere solitarie, dimenticate e spesso ignorate anche dai visitatori e dai crawler. Si capisce quindi che la presenza copiosa di tale situazione può rappresentare un problema per la SEO, ma la ricerca e la correzione delle pagine orfane non è complicata e ci sono vari strumenti per intervenire.

La definizione di pagine orfane: che cosa sono e perché si chiamano così

Si definiscono pagine orfane quelle che sono presenti e attive sul sito ma non hanno alcun link che punti verso di esse da nessuna altra pagina. Una orphan page, in inglese, può essere quindi un URL o una sotto-pagina fisicamente presente, ma sostanzialmente invisibile per gli utenti che navigano perché assente dalla struttura di linking interna del sito.

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Si chiamano orfane perché non hanno genitori – le pagine da cui parte il link – e sono quindi isolate e prive di qualsiasi link alle pagine principali del sito. Per questo, le pagine orfane non hanno alcun collegamento con il mondo esterno: un utente potrà accedervi solo se conosce l’URL diretto, e anche i crawler dei motori di ricerca hanno spesso difficoltà a reperirle.

Come sappiamo, infatti, questi bot eseguono la scansione viaggiando nei siti Web tramite appunto i link che trovano, così da compilare un elenco di URL dei siti da inviare all’Indice: le pagine orfane sono al di fuori della ragnatela (per riprendere la classica metafora del Web come rete del ragno, appunto) e possono essere scoperte dai motori di ricerca solo se inserite nel file sitemap o in eventuali backlink esterni, ma più frequentemente non vengono indicizzate per nulla.