Google AMP: cosa sono e come funzionano le pagine accelerate per mobile
Sono trascorsi alcuni anni da quando Google ha abbracciato il progetto AMP, pensato per incrementare le prestazioni del mobile web e rendere più fruibili i contenuti agli utenti che navigano attraverso smartphone e device portatili. Ora uno studio americano sembra mettere in correlazione l’utilizzo delle pagine accelerate con le performance nelle Ricerche di Google e il traffico organico.
Che cosa vuol dire AMP?
Partiamo come di consueto dalle definizioni utili per inquadrare questo argomento: AMP è l’acronimo di Accelerated Mobile Pages, espressione che in italiano significa pagine accelerate per il mobile. Già questo consente di comprendere a cosa servono le pagine AMP, ovvero a migliorare le prestazioni della navigazione da dispositivi mobili grazie alla costruzione di pagine più leggere e contenuti esposti più semplicemente.
Il progetto AMP
È bene sottolineare che alla base di questa rivoluzione c’è un’iniziativa gratuita e condivisa lanciata a livello mondiale da AMP Project, che ha appunto realizzato una library open source per offrire a tutti la possibilità di creare web pages attraenti, fluide e caricabili istantaneamente per gli utenti. Attualmente, l’ecosistema include oltre 25 milioni di domini, un centinaio di provider tecnologici e piattaforme leader in vari ambiti, dall’editoria alla pubblicità, dall’eCommerce alle piccole e medie imprese e così via. Ad esempio, altri partecipanti sono Bing, Baidu, Pinterest, Twitter e brand di questo calibro.
Che cos’è Google AMP?
Nell’ottobre del 2015, Google ha annunciato la sponsorizzazione del progetto Google AMP, abbracciando la filosofia di questa tecnologia con l’obiettivo per fornire agli sviluppatori Web dei metodi facili per creare pagine più veloci per il mobile, ma con il tempo le sue funzionalità sono state estese a ogni tipo di sito. Inoltre, spesso queste pagine ultraveloci compaiono nei carousel della Ricerca, come ad esempio il Box Notizie Principali. Per segnalare le pagine AMP su Google viene utilizzata un’icona molto chiara, una sorta di lampo che richiama proprio la velocità di caricamento, e come si vede dall’immagine allegata le differenze con la versione non AMP sono notevoli.
Come funzionano le pagine AMP
In linea di massima, e come consigliato da Google, non ci dovrebbe essere differenza di contenuti e di azioni eseguibili dagli utenti tra le pagine canoniche di un sito e le pagine AMP: la differenza sta nell’utilizzo di regole e tag specifici che eliminano gli elementi più pesanti del codice consentendo, dunque, di rendere la pagina più leggera e più semplice da caricare, con riduzione consequenziale del tempo di caricamento. Il tutto senza rinunciare, ad esempio, a rich content come elementi grafici, video, animazioni o smart ads, che vengono caricati simultaneamente e visualizzati in modo adeguato e veloce indipendentemente dalla tipologia, dalla marca o dal modello di device mobile utilizzato.
Le caratteristiche delle pagine AMP Google
Sono vari gli elementi principali che contraddistinguono le pagine AMP e che servono a ridurre la velocità di caricamento dei contenuti statici. Il primo è il formato HTML AMP, il linguaggio scelto per garantire l’affidabilità delle performance del sito; rispetto al classico HTML di base, questo codice riprende alcuni tag e ne sostituisce altri, con limiti ed estensioni specifici per creare contenuto con formattazione più ricca ma, al tempo stesso, più leggera e performan