Anticipare i trend di ricerca e i competitor con SEOZoom

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Il fattore tempo è cruciale in ogni tipo di attività, e la SEO non fa eccezione: sapere quando pubblicare un contenuto è un aspetto cruciale per aumentare le possibilità di ottenere i risultati desiderati, e grazie a una serie di strumenti possiamo comprendere la stagionalità delle ricerche per anticipare opportunamente i trend e stare un passo avanti ai competitor per intercettare le persone “al momento giusto”. Facciamo quindi una immersione sul valore della stagionalità per la SEO e le keyword, per capire come le SERP cambiano nel corso dell’anno e quanto questo impatta sulle effettive ricerche degli utenti.

Che cos’è la stagionalità per la SEO

In inglese si chiama seasonal SEO ed è considerata una branca della SEO tradizionale: qui in Italia forse non abbiamo ancora un’espressione analoga – SEO stagionale non coglie a pieno le sfumature, forse va meglio con stagionalità della SEO o stagionalità delle keyword – ma comunque possiamo descriverne le caratteristiche principali.

Si tratta di approcciare alle attività di ottimizzazione con le stesse strategie di base, guardando però alle tendenze di ricerca variabili nel corso dei mesi e alla popolarità stagionale di diversi prodotti o servizi, per generare conversioni al momento opportuno anticipando i flussi degli utenti interessati a tali esigenze.

Per massimizzare i risultati e gli sforzi dobbiamo monitorare tutti questi fattori per individuare le giuste keyword da usare e, soprattutto, il periodo migliore per pubblicare o rinfrescare il contenuto, con l’obiettivo di ottenere vantaggi nel posizionamento e fornire alle persone un contenuto utile nel momento in cui realmente ne hanno bisogno.

A prima vista potremmo pensare che la stagionalità non riguardi tutti i modelli di business e sia di interesse solo di e-commerce o al massimo siti di notizie: in realtà, se osserviamo bene praticamente tutte le keyword subiscono oscillazioni più o meno regolari nel corso dell’anno, con interesse delle persone che inizia a rallentare quando l’attenzione viene posta altrove. Quando ciò avviene, cambiano anche le SERP di Google, che cercano sempre di adattarsi rapidamente e proattivamente alle modifiche nella frequenza di ricerca degli utenti e nell’intento di ricerca.

In linea di massima, possiamo riconosce due tipi principali di strategie di stagionalità delle keyword:

  • Basata sul tempo: la stagionalità nell’accezione più “pura”, che analizza e si concentra sulle stagioni dell’anno (come l’estate o l’inverno) o su un determinato lasso di tempo, come un mese o un trimestre.
  • Basata sugli eventi: l’analisi si incentra su eventi specifici che si ripetono ciclicamente e che muovono l’interesse delle persone, sia in termini di ricerca di informazione che di acquisto. Esempi di eventi sono Natale, Black Friday, Halloween, San Valentino, ma anche il Festival di Sanremo, le elezioni politiche o, come vedremo, le vacanze al mare.

Comprendere e anticipare come cambieranno le SERP durante questi periodi stagionali e gli eventi ci aiuta a realizzare delle strategie SEO più informate e consapevoli per presidiare le ricerche e mantenere la visibilità del marchio online.

Perché la seasonal SEO è importante per un brand

La SEO stagionale è quindi il modo in cui le prestazioni e l’attività di un sito Web sono influenzate da eventi annuali esterni prevedibili e ricorrenti, come Natale, Pasqua, estate, inverno e così via.

Una solida conoscenza della stagionalità delle keyword è essenziale per costruire una strategia SEO vincente, ottenere approfondimenti dai dati sulle prestazioni e, eventualmente, fornire report accurati ai clienti.

Se pensiamo a un e-commerce, ad esempio, queste informazioni sono cruciali per aiutare il sito e l’azienda ad aumentare le conversioni: in maniera semplificata, commercializzare prodotti o servizi nel momento in cui servono davvero alle persone ci permette di aumentare le vendite (o almeno le chance di vendita) e può aprire nuovi flussi di entrate per l’attività, che bilanciano i mesi in cui le vendite dei prodotti sono inevitabilmente basse.

Col cambiare delle stagioni, infatti, cambiano anche gli interessi e i prodotti acquistati dal pubblico: alcuni articoli possono essere necessari tutto l’anno, ma altri oscillano in popolarità a seconda della stagionalità (per fare qualche esempio veloce, decorazioni natalizie, uova di pasqua, calendari eccetera sono tutti prodotti a forte stagionalità), e pertanto lavorare sulla seasonal SEO ci permette di sapere quando è più probabile che le persone cerchino ciò che abbiamo da offrire e, se lavoriamo bene e per tempo, raggiungerle con contenuti utili.

Comprendere la stagionalità delle keyword e della SEO è in sintesi importante perché:

  • Serve a vantaggio della nostra attività.
  • Aiuta a pianificare e decidere quali progetti SEO eseguire, su quali contenuti lavorare e quando.
  • Ci aiuta a navigare nel marketing in “bassa stagione”.
  • Può influenzare metriche SEO come clic, impressioni e ranking.

Comprendere la stagionalità significa controllare il tempo

Comprendere la stagionalità delle keyword significa controllare il tempo, o quanto meno ci aiuta a prevedere le mutazioni che si ripetono nel corso dell’anno e degli anni per attuare le adeguate strategie. Come dicevamo già parlando dei contenuti evergreen, infatti, in ogni settore esistono argomenti ricorrenti che vengono ricercati solo in periodi specifici dell’anno, e seguire attentamente tutte le tendenze del nostro settore ci può permette di ottenere il massimo del traffico disponibile mese per mese.

Lo ribadiamo anche se sembrare banale: gli utenti cercano determinati topic solo (o prevalentemente) in alcuni momenti e mesi dell’anno, e ciò vale anche per temi apparentemente evergreen, e quindi comprendere la stagionalità ci consente di migliorare le nostre performance e di lavorare in anticipo per mettere a punto una strategia adeguata a cogliere l’attimo e attrarre il pubblico al momento opportuno.

Topic e keyword stagionali sono argomenti, oggetti, festività che ricorrono in mesi specifici e possono destare interesse nel pubblico per periodi più o meno lunghi, ma sempre ricorrenti anno dopo anno: grazie a vari strumenti, e in particolare a SEOZoom, possiamo sapere a priori quante persone cercheranno sui motori di ricerca informazioni a riguardo, quando inizieranno a farlo e per quanto tempo lo faranno. In alcuni periodi, mesi o in occasione di particolari eventi e, appunto, ricorrenze è facile notare incrementi o crolli di interesse verso determinate keyword, che si traducono in aumenti o diminuzioni di visite al sito posizionato per tali parole chiave.

Ne consegue che chi conosce perfettamente il proprio settore, e il proprio sito web, riesce ad anticipare e comprendere esattamente cosa potrebbe accadere e quando, per non restare spiazzato e anzi muoversi prima dei competitor per intercettare il nuovo flusso.

In che modo la stagionalità influisce sulle SERP

La stagionalità impatta sulla SEO perché influisce anche sulle SERP di Google, che come sappiamo si adattano (tra gli altri fattori) anche alla cosiddetta freschezza, reagendo in pratica a un interesse mutato o in crescita delle persone.

Lo abbiamo detto tantissime volte: l’obiettivo finale di Google è fornire una SERP di alta qualità che soddisfi le esigenze degli utenti rispondendo a una query con la presentazione di risultati di alta qualità. Per questo, Google determina se una query richieda una modifica stagionale o temporanea che sia più efficace, vantaggiosa e utile per le persone in quel momento, e secondo quest’articolo di Search Engine Land potrebbe prendere in considerazione tra l’altro:

  • Incrementi delle ricerche per la query, confrontando il periodo Y con X.
  • Cambiamenti nel comportamento SERP dell’utente per la query, come modifiche nei pattern di clic, scorrimento, effetto pogo sticking.
  • Incremento degli utenti che eseguono ulteriori query per perfezionare la ricerca.
  • Cambiamenti nei termini aggiuntivi o nelle stop words introdotte nella query successiva.

Se Google rileva cambiamenti in questi pattern dell’utente, potrebbe scegliere di iniziare a sperimentare con la SERP e variare i risultati e i tipi di risorse, o addirittura introdurre nuovi tipi di risorse e funzionalità SERP, come già spiegavamo parlando di search journey applicata al motore di ricerca.

Nel corso del tempo, Google comprenderà tali pattern e perfezionerà gli aggiustamenti della SERP per restare sempre efficace.

Per chi opera nel search marketing, conoscere la stagionalità significa disporre di una base di dati previsionali o per meglio dire prevedibili, che ci può servire a pianificare attività di marketing, contenuti e risorse onpage, con uno step ulteriore che consiste nel valutare come cambieranno le SERP durante questi periodi stagionali, così da informare adeguatamente le nostre strategie SEO andando a determinare il tipo di contenuto e la tempistica di pubblicazione più adatti.

Come analizzare le tendenze stagionali

A questo punto, chiariti i motivi per cui è utile comprendere la stagionalità, dobbiamo trovare gli strumenti giusti per ottenere le informazioni di cui necessitiamo: prima di concentrarci sui gioiellini di SEOZoom (perdonateci la scarsa modestia!), però, vedremo cosa ci mette a disposizione Google.

  • Google Trends

Google Trends è sicuramente un ottimo modo per vedere il cambiamento nei flussi di ricerche e comportamenti delle keyword nel tempo e i grafici ci fanno comprendere a colpo d’occhio quando storicamente un prodotto, un servizio o un topic è maggiormente ricercato per individuare il momento migliore per aggredire il mercato e le SERP.

Esempio di schermata Google Trends

Nel settore food le tendenze stagionali sono molto evidenti: ad esempio, l’anguria è più popolare durante l’estate, mentre le zucche sono più ricercate durante l’autunno: con Google Trends possiamo vedere queste diverse fluttuazioni nella popolarità del prodotto e, contemporaneamente, avere un’idea di come le persone cercano termini diversi nel tempo, perfezionando anche le nostre indagini con gli appositi filtri (selezionando un periodo di tempo, specifici luoghi e città o tipologia di intento). Il limite di questo strumento è che offre solo una stima statistica e probabilistica e non dati “sostanziali”, ma comunque ci può aiutare a identificare il momento giusto per potenziare i nostri contenuti.

  • Google Keyword Planner

Il Keyword Planner è una funzione integrata di Google Ads che serve di trovare termini pertinenti per gli annunci: inserendo una parola chiave in questo strumento, possiamo scoprire un elenco di parole chiave correlate da considerare e anche l’interesse per i termini di ricerca, che ci aiutano a vedere come cambia nel tempo e a individuare anche i periodi e gli orari in cui è più probabile che tali termini vengano cercati.

  • Google Search Console

Lavorando sulle nostre pagine, possiamo utilizzare i rapporti della Google Search Console per scoprire e monitorare le tendenze nelle visite e nelle interazioni sulle pagine anno per anno – con corredati i dati su clic, impressioni, posizione, dispositivi e altro – così da tentare di identificare i trend presenti sul sito. Lo svantaggio è che non ci sono dati o informazioni previsionali e, quindi, possiamo al massimo preparare una strategia basata sulle tendenze vecchie, ma ad ogni modo ci aiuta a ottenere insights utili per orientare le strategie sulla scia della popolarità temporale delle parole chiave.

Gli strumenti di SEOZoom per analizzare la stagionalità

In ottica SEO, la stagionalità delle keyword e dei topic presenti nei contenuti di un sito è una delle possibili cause di cali di traffico organico, perché il posizionamento delle pagine è soggetto alle variazioni in termini di volumi di traffico legate al fattore tempo.

Dovrebbe a questo punto essere chiaro, ad esempio, che se analizziamo il traffico di un sito che si occupa della vendita di prodotti natalizi, il volume delle ricerche comincerà progressivamente ad aumentare verso ottobre e impennarsi verso l’alto nel mese di novembre; successivamente, il traffico raggiungerà il picco massimo nel mese di dicembre, comincerà a scemare dal mese di gennaio per poi raggiungere il volume minimo di traffico nei mesi estivi.

Per tenere sotto controllo tutti questi fattori, SEOZoom mette a disposizione una serie di strumenti per analizzare la tendenza stagionale, che si trovano nell’analisi della singola keyword, nell’analisi di un dominio e, in maniera più approfondita, nel monitoraggio a progetto: tutti concorrono a informarci se il traffico previsto subisce variazioni importanti in specifici momenti dell’anno e quando, offrendoci un supporto nelle valutazioni sulla tempistica di pubblicazione del contenuto.

funzionalità di previsione stagionalità

Rispetto agli altri SEO tools, poi, SEOZoom utilizza un algoritmo innovativo che fornisce informazioni precise sui volumi di ricerca in tempo reale: si chiama “Previsione Trend” ed è già integrata all’interno del grafico della stagionalità nell’analisi keyword. In termini tecnici, questo algoritmo è in grado di proiettare l’interesse mostrato nei 12 mesi precedenti sullo scenario reale odierno utilizzando i trend di ricerca e permette a tutti di avere insights chiari, basati su dati veri, per capire cosa sta succedendo alle ricerche nell’attualità, e non sui canonici (e a volte superati) volumi di ricerca storici.

  1. La stagionalità in Analizza Keyword

Lanciando un’analisi di qualsiasi keyword possiamo vedere immediatamente se si tratta di una parola chiave soggetta a variazioni stagionali: sin dal primo box di risposta, infatti, SEOZoom indica il classico dato relativo al volume di ricerca medio mensile ma anche (tra parentesi) il range di variazione legata alla stagionalità, appunto, sotto forma di valore minimo e valore massimo che può raggiungere il volume in base ai vari periodi dell’anno.

Esempio di analisi keyword con valori stagionalità

Questa informazione di massima è approfondita nel successivo grafico, che riporta la variazione mensile storica del volume di ricerca della keyword analizzata e segnala, con i grafici di colore differente, anche il trend dell’anno precedente e il valore stimato da Zoom Trends, che ci servono per sapere quale sia davvero la tendenza di ricerca attuale. Cliccando su Mostra Trend possiamo indagare più a fondo l’analisi della tendenza, attivando un grafico pop-up che ci mostra il dettaglio del volume di ricerca nell’anno medio, anche in questo caso con la rappresentazione grafica dei volumi stimati in tempo reale.

Inoltre, in tutte le tabelle con le keyword è presente una colonna dedicata alla rappresentazione mensile della stagionalità, che ci permette di ottenere rapidamente informazione sulla variazione della tendenza delle ricerche.

colonna con i valori della stagionalità

  1. La stagionalità in Analizza Dominio

Indagando un sito web nella sua interezza, invece, possiamo scoprire subito se il suo traffico stimato si discosta o è in linea con il trend della stagionalità: basta cliccare su “Tendenza Stagionale” all’interno del grafico di andamento dominio e verificare le due diverse curve dei valori, che rappresentano il volume di ricerca effettivamente raggiunto dal sito (la linea blu) e quello previsto dalla stagionalità (rappresentato dalla curva riempita in azzurro) per ogni keyword.

Analisi sito web, il grafico con la tendenza stagionale

In questo modo il grafico è più attendibile e vicino al reale andamento del sito web in base alla stagionalità, per capire se le prestazioni del sito con il volume delle ricerche sono legate a fattori temporali (calo di ricerche su Google, in linea con il grafico azzurro) o se dipendano da altre cause. Di norma, l’andamento del traffico dovrebbe essere in linea con quello della tendenza stagionale: se notiamo che la linea di andamento della stagionalità subisce un’impennata in un dato periodo mentre il traffico cala, possiamo ipotizzare che il sito sta vivendo un qualche tipo di problema e sarebbe opportuno correre ai ripari effettuando delle analisi approfondite per individuare il motivo del calo.

  1. Il grafico sulla previsione del traffico (Progetto)

Già nella prima dashboard di progetto possiamo studiare il box di Previsione Traffico, che indica il “traffico previsto” che può raggiungere il sito nei successivi 12 mesi: una stima basata sui dati attuali dei posizionamenti e sulla stagionalità dei singoli mesi, nell’ipotesi che per i 12 mesi successivi i dati stimati restino invariati.

Le informazioni nel box Previsione Traffico

  1. Le keyword stagionali (Progetto)

Sempre nell’area dei progetti c’è una sezione specifica per analizzare le tendenze stagionali: si chiama semplicemente “Keyword Stagionali” e offre un report completo sui volumi stagionali delle parole chiave per cui è posizionato il sito web inserito a progetto. Dal selettore orizzontale in alto possiamo scegliere il mese da analizzare e vedere così nella tabella centrale un elenco di tutte le parole chiave che in quel mese hanno un incremento di almeno lo 0,25% rispetto al volume medio annuale.

Schermata delle keyword stagionali

Già a prima vista lo strumento ci offre quattro dati aggregati:

  • Traffico potenziale mese: il traffico stimato ipotizzando che le keyword elencate nella tabella (e non presenti in prima pagina su Google) raggiungano la quinta posizione in SERP.
  • Traffico attuale: il traffico stimato attuale, sulla base delle keyword stagionali già posizionate in TOP10.
  • Risultati ottenuti: una barra orizzontale che mostra a colpo d’occhio l’attuale percentuale del traffico delle keyword stagionali del sito a progetto rispetto al totale potenziale che potrebbero raggiungere.
  • Incremento: un selettore che consente, aumentando o diminuendo il valore sulla scala, di filtrare le keyword con una variazione stagionale sempre più marcata.

Tutte queste informazioni ci permettono di avere una visione d’insieme dell’andamento e delle potenzialità del sito web e di pianificare la revisione delle pagine, per sviluppare le nostre strategie di content creation o di link building.

  1. Il Piano Trimestrale per i contenuti (Progetto)

Il tool Piano Trimestrale, presente sempre all’interno del monitoraggio a Progetto, permette di eseguire un’analisi sul trimestre in arrivo, per scoprire quali parole chiave avranno tendenzialmente maggiore rilevanza e preparare quindi una strategia adeguata di ottimizzazione per migliorare la nostra presenza in SERP.

Esempio della funzione piano trimestrale

Grazie al filtro in alto a destra, possiamo selezionare le keyword in base a uno specifico range di volume di ricerca, così da lavorare in maniera più diretta e strategica su un più ristretto gruppo di keyword e pagine.

Come ottimizzare i contenuti per le tendenze stagionali

Dopo aver reperito i dati, dobbiamo applicarli alle nostre strategie: il più immediato strumento per intercettare i trend è la creazione di contenuti, che sono la leva con cui il nostro sito e la nostra azienda possono guadagnare lead e conversioni di valore, indirizzando traffico interessato alle nostre pagine.

Per cogliere questi utenti interessati è appunto fondamentale lavorare su search intent (fattore chiave per tutti i contenuti) e sulle tendenze stagionali, cercando di restare in linea con ciò che è rilevante per le persone durante quella specifica stagione (o quella successiva, visto che idealmente tutta questa attività va pianificata ed eseguita in anticipo per risultare efficace).

Un esempio di keyword stagionale: la tendenza di vacanze al mare

Per capire come applicare concretamente dati e insights ai contenuti possiamo ipotizzare di lavorare sulla keyword vacanze al mare, soggetta a forte stagionalità.

Riprendendo la similitudine usata nell’immagine (basata sulla risorsa trovata su cleanpng), possiamo pensare alla curva della stagionalità come alla crescita di un albero: il seme viene piantato, ovvero l’interesse inizia a salire, a dicembre, sia per chi inizia a pianificare i viaggi per l’estate successiva che per chi riesce a organizzare un viaggio invernale in mete esotiche; la pianta raggiunge l’apice verso luglio, per poi decrescere. Già questa è una informazione rilevante e non scontata: i mesi in cui gli italiani cercano maggiormente “vacanze al mare” sono giugno e luglio e non è agosto, perché in quel periodo le persone o si sono già organizzate o fanno ricerche differenti, e quindi nei vari momenti dell’anno cambiano utenti e search intent.

Analisi dettagliata della stagionalità e delle previsioni

Inoltre, l’approfondimento con i nostri algoritmi previsionali – zoom trends e trend anno precedente – ci rivela anche che i valori storici si discostano, seppur non sensibilmente, da quelli effettivi e attuali.

Se vogliamo fare traffico con il nostro contenuto, dobbiamo assicurarci di essere assolutamente posizionati al momento giusto, ma anticipando il lavoro per raggiungere questo obiettivo. Quindi, se la crescita della tendenza di ricerca è tra aprile e maggio (il momento in cui la nostra pagina DEVE essere visibile su Google), è nel trimestre precedente che dobbiamo iniziare a lavorare all’ottimizzazione del contenuto e del sito, ad esempio dando a quei contenuti la giusta visibilità, portandoli a pochi click dalla home page e nelle categorie di appartenenza quando utile.

In questo modo, comunichiamo a Google la rilevanza di quel contenuto anche con la struttura del sito e con i link interni. Strategia significa anche questo: consapevolezza del settore e del contesto, degli utenti e anche dei contenuti del nostro sito web, che quindi ci permette di sapere cosa potrebbe accadere e quando (lavorando per anticipare le tendenze stagionali)

Se riusciamo a impostare la giusta strategia possiamo:

  1. Creare risposte migliori e più utili, maggiormente a focus sugli intenti degli utenti.
  2. Colmare eventuali content gap e fornire risposte dove mancano.
  3. Essere “sul pezzo” e sfruttare il fattore tempo.
  4. Aumentare le visite giorno dopo giorno.
  5. Ottenere il massimo risultato da ogni singola visita, perché abbiamo fatto targeting dell’utente giusto che trova la pagina web che offre un contenuto di qualità.

Come curare la stagionalità

In altre parole, possiamo raggiungere l’obiettivo più desiderato da ogni sito: fare il traffico giusto, per gli utenti giusti, al momento giusto, studiando anche il funnel per intercettare il bisogno della persona nella maniera più appropriata, servendo la risposta più adatta.

Interazione e stagionalità per siti business, studio sui trend negli USA

Sempre sul tema delle applicazioni pratiche delle informazioni sulla stagionalità all’attività quotidiana possiamo far riferimento a un interessante report condotta qualche tempo fa da Yext, società statunitense operante nel brand management online, che analizza il rapporto tra consumatori e siti di aziende, con indicazioni utili per chi lavora all’ottimizzazione SEO di progetti business.
Lo studio rivela che i consumatori stanno diventando più interattivi con i risultati di ricerca relativi a siti business, ma si sofferma anche sul rilevante impatto delle tendenze temporali su clic e interazioni.

I tre punti più interessanti dello studio

I dati sono ricavati da un’indagine eseguita su un campione di oltre 400.000 SERP business negli Stati Uniti e fanno emergere tre elementi principali:

  1. I consumatori stanno diventando sempre più attivi nella ricerca: sono cresciute del 17% nell’ultimo anno le azioni dirette dalle SERP, come clic su indicazioni stradali, clic per chiamare attività commerciali e altro ancora.
  2. La ricerca e i ricercatori stanno migliorando: nel corso dell’anno, le azioni dei consumatori sono cresciute più rapidamente rispetto alle impression sui siti (10%), e questo suggerisce che le persone stanno trovando più velocemente ciò che desiderano. Quindi i clienti impiegano meno tempo a cercare e più tempo a interagire con le aziende, e questo può dipendere sia dalla crescente familiarità delle persone con la Ricerca Google e con l’uso di query più specifiche, sia dalla maggiore capacità dei motori di ricerca di comprendere tali query.
  3. Le recensioni sono in aumento: i consumatori stanno lasciando sempre più recensioni sulle aziende. Il conteggio delle recensioni per business location è cresciuto del 27% nel corso dell’anno, e in particolare il volume delle recensioni di servizi finanziari è cresciuto del 91% per location, incremento maggiore di qualsiasi altro settore. Anche le aziende stanno diventando più consapevoli dell’importanza delle recensioni, rispondendo il 47% in più rispetto all’anno precedente, e la probabilità di esser letti e risposti può incentivare le persone a scrivere.

Comprendere la stagionalità per migliorare le prestazioni

Oltre alla fotografia attuale della situazione per i siti business, Yext ha anche provato a delineare dei punti chiave da seguire per massimizzare le opportunità di successo; come dice Zahid Zakaria, Senior Director of Insights and Analytics della compagnia, “alcuni settori sono naturalmente più popolari tra i consumatori in determinate stagioni, ma la necessità che le aziende di ogni categoria mantengano il controllo dei propri dati online rimane importante tutto l’anno”.

Ciò che resta fondamentale è “catturare l’ondata di clienti interessati a effettuare transazioni indipendentemente dal mese dell’anno”, e per questo le aziende devono prepararsi “assicurando che le loro informazioni siano accurate su tutti i canali, dai risultati di ricerca sul proprio sito Web a quelli su piattaforme di terze parti”.

Il grafico delle tendenze

Il calendario della stagionalità negli Stati Uniti

Ecco dunque il calendario delle tendenze stagionali per i siti business negli Stati Uniti (l’immagine è sempre presa dal sito yext.com e ovviamente fa riferimento ad abitudini pre-pandemia, anche se alcuni trend sono immutati o comunque sono rientrati quasi alla normalità):

  • Gennaio: occhio alla salute. Con i propositi per il nuovo anno ancora freschi in mente e nel pieno della stagione del freddo e dell’influenza, gli americani iniziano l’anno con visite dal medico; a gennaio, le organizzazioni sanitarie registrano un aumento del 17% dei clic rispetto al mese precedente.
  • Febbraio: attenzione al portafoglio. A febbraio e marzo si apre la stagione delle tasse: i consumatori interagiscono con risultati per enti di servizi finanziari fino all’11% in più rispetto alla media annuale.
  • Marzo: open house. La primavera è il periodo del rinnovamento anche per le case: le inserzioni di agenzie immobiliari per acquisti o cessioni registrano un aumento medio del 22% dei clic da febbraio a maggio.
  • Aprile: finisce la bolla telefonica. Si esaurisce l’onda lunga dell’interesse verso le ultime novità nel campo smartphone e affini, partita con l’inverno: i clic su risultati di gestori telefonici e fornitori di telecomunicazioni diminuiscono del 14% rispetto al mese precedente.
  • Maggio: rombano i motori. I consumatori cercano di massimizzare gli sconti del Memorial Day e prepararsi in anticipo per l’estate: i clic su fornitori di servizi automobilistici aumentano del 18% rispetto alla media annuale.
  • Giugno – luglio: tempo di divertimento. Nei mesi estivi gli utenti pensano allo svago fuori casa: i risultati per attività ricreative e intrattenimento online, inclusi cinema, strutture sportive, vita notturna e altro ancora, assistono a un aumento medio del 35% rispetto alla media annuale. Anche i clic sulle schede degli hotel aumentano fino al 20% in più rispetto alla media annuale durante questo periodo per le prenotazioni dei viaggi estivi.
  • Agosto: ritorno a scuola. In vista del nuovo anno scolastico, genitori e studenti non si limitano a fare scorta di vestiti, materiale didattico, gadget e altre necessità, ma anche a rimettere in sesto le loro auto: rispetto alla media annuale, i servizi automobilistici raggiungono il 21% in più, i clic su negozi aumentano del 18% e i servizi educativi, come tutor e biblioteche, vedono un incremento del 18%.
  • Settembre: torna la routine. Gli americani terminano le vacanze e tornano alla scuola e alle routine lavorative, e quindi calano sensibilmente i clic su attività ricreative e di intrattenimento (18% in meno rispetto alla media annuale), che raggiungono il picco negativo a novembre (meno 25%).
  • Ottobre: testa sui libri. L’anno scolastico è in pieno svolgimento e le famiglie iniziano a preoccuparsi di voti e prestazioni: i clic nella categoria istruzione crescono quasi del 10% rispetto a settembre.
  • Novembre: cene in casa. Il mese del Ringraziamento vede un calo dei clic verso ristoranti (13% in meno rispetto alla media annuale), segno che gli utenti preferiscono stare in casa per i pasti.
  • Dicembre: feste con i tuoi. Anche negli Stati Uniti le festività di fine anno si trascorrono in famiglia e si preferisce organizzarsi con i parenti anche per l’alloggio: le prestazioni organiche degli hotel calano del 26% rispetto alla media annuale.
  • Dicembre & Gennaio: la stagione del regalare e comprare. Lo shopping statunitense per i regali di Natale porta a un aumento dell’11% di clic su negozi di vendite rispetto alla media degli altri mesi, ma già a gennaio i consumatori si prendono una “pausa” dalle spese e pensano a rimettere in sesto il budget (e i clic precipitano del 25%).

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