Le migliori strategie per innovare il funnel di vendita e-Commerce

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Oggi lo shopping digitale non è più un’opzione, ma una necessità inevitabile: secondo gli ultimi dati, quasi 2.5 miliardi di persone in tutto il mondo comprano beni o servizi online, e questo numero è destinato a crescere. Questa tendenza globale ha aperto un mondo di opportunità per gli imprenditori digitali, ma ha anche portato con sé una serie di sfide: innanzitutto, attrarre visitatori e conquistare visibilità in un contesto di fortissima competizione, ma soprattutto fare conversioni e riuscire a trasformare questi utenti in clienti paganti. È qui che entra in gioco l’arte di impostare, gestire e ottimizzare un funnel di vendita per ecommerce, un processo strategico che può aiutarci a convertire un semplice visitatore in un cliente fedele e che si può attuare grazie ad alcuni semplici interventi.

L’importanza del funnel di vendita per gli e-Commerce

Come sappiamo, funnel di vendita o funnel di conversione è un modello che descrive il percorso teorico che un potenziale cliente segue, dal primo contatto con il brand fino all’acquisto finale. Questo percorso è spesso descritto come un imbuto (da qui il termine “funnel”) perché rappresenta il restringimento del numero di potenziali clienti ad ogni fase del processo.

Tradizionalmente, il funnel di vendita di un ecommerce è suddiviso in quattro fasi principali, sintetizzate nell’acronimo AIDA (dalle iniziali inglesi di consapevolezza, interesse, desiderio e azione).

  • Consapevolezza. I potenziali clienti diventano consapevoli del brand o prodotto, grazie a pubblicità, social media, SEO o passaparola.
  • Interesse. Una volta che i visitatori sono consapevoli del brand, devono sviluppare un interesse per i suoi prodotti: qui, i contenuti di qualità e le informazioni dettagliate sui prodotti possono fare la differenza.
  • Desiderio. In questa fase, i visitatori devono essere convinti che quel prodotto soddisfi le loro esigenze o desideri: le recensioni dei clienti, le testimonianze e le dimostrazioni dei prodotti possono essere strumenti efficaci per stimolare il desiderio.
  • Azione. Questa è la fase finale in cui i visitatori diventano clienti, completando l’acquisto. Un processo di checkout semplice e intuitivo, insieme a opzioni di pagamento sicure, può facilitare la conversione.

Già da tempo, poi, si è aggiunta un’ulteriore fase, di Coinvolgimento, durante la quale il cliente si impegna con il marchio e idealmente ne diventa un sostenitore e promotore a sua volta.

L’ottimizzazione del funnel di vendita è fondamentale per massimizzare il ritorno sugli investimenti (ROI) di un ecommerce. Banalmente, non serve a nulla attirare un gran numero di visitatori se poi non siamo capaci di convertirli in clienti, e dobbiamo quindi concentrarci su come migliorare ogni fase del funnel per aumentare le possibilità di conversione.

Le sfide odierne: aumentano gli utenti, cambiano i processi

A complicare il quadro (e il lavoro) ci sono però altre rilevanti questioni.

Innanzitutto, oggi non è più realistica la concezione tradizionale del funnel di conversione dell’e-commerce, che proponeva un processo lineare, che iniziava dalla scoperta del brand e, passando per lo sviluppo dell’interesse e per la scintilla dell’intenzione di acquistare, si completava con l’esecuzione dell’azione e con eventuali azioni post-vendita.

Ma non è sempre così che funzionano i comportamenti di acquisto nel mondo reale, perché ogni persona segue un percorso differente verso l’acquisto, come spiega anche Google con la teorizzazione del messy middle, che è appunto tutto ciò che avviene “tra il primo trigger e l’acquisto finale del processo di acquisto dei consumatori”.

E poi c’è il contesto. Viviamo in un mondo sempre più connesso, dove oltre 5,16 miliardi di persone, pari al 64% della popolazione mondiale, hanno accesso a Internet e, quasi nel 60 per cento dei casi, fanno acquisti online (per la precisione, il 57,6% degli utenti di Internet nel mondo ha effettuato almeno un acquisto online nell’ultimo anno).

Il mercato globale dell’e-Commerce è in costante crescita ed entro la fine dell’anno dovrebbe superare i 6 mila miliardi di dollari di fatturato, per poi raggiungere gli 8 mila miliardi nel 2026. Tra i giganti dell’ecommerce, Alibaba detiene la corona con oltre 780 miliardi di dollari di fatturato, seguita da Amazon con 690 miliardi.

Anche in Europa lo shopping digitale è diventato la norma, con il 60% dei cittadini che effettuano regolarmente acquisti online. Il Regno Unito guida la classifica con un fatturato di 104 miliardi di dollari, seguito da Germania, Francia e Spagna.

L’Italia è ancora un po’ arretrata, anche se il commercio digitale mostra segnali di crescita. Il 76% degli italiani naviga su Internet quotidianamente, e la spesa media annua per gli acquisti online è di 1.608 euro per utente. Tuttavia, la maggior parte di questa spesa viene destinata all’acquisto all’estero, con Amazon e eBay che dominano il mercato italiano. Di conseguenza, nonostante l’e-Commerce sia in crescita, meno del 15% delle imprese italiane guadagna un euro su cento dalle vendite online, rispetto alla media europea del 20%.

incremento della spesa digitale

Secondo l’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano, nel 2023 gli acquisti ecommerce B2C degli italiani raggiungeranno i 54,2 miliardi di euro, con un aumento del 13% rispetto al 2022. Il settore dei servizi, in particolare turismo e trasporti, sta vivendo una “seconda giovinezza”, con acquisti online per un valore di 19,2 miliardi di euro. L’ecommerce di prodotti, invece, raggiungerà i 35 miliardi di euro, una crescita più controllata rispetto agli anni precedenti, ma comunque significativa.

Effetto collaterale di questa crescita della domanda è, inevitabilmente, l’incremento dell’offerta anche in settori considerati di nicchia: stando a una recente indagine di Markinblog, si contano oltre 26,5 milioni di siti di eCommerce in tutto il mondo e ogni giorno ne vengono creati sempre di più.

Crescita del numero di siti e-commerce al mondo

Cogliere il cliente al momento giusto

Questi dati sottolineano ulteriormente l’importanza e l’urgenza di impostare, gestire e ottimizzare un funnel di vendita efficace per gli e-commerce: in un mercato sempre più competitivo, la capacità di convertire i visitatori in clienti paganti è fondamentale per il successo.

In fin dei conti, l’obiettivo è “semplice”: catturare l’attenzione del cliente giusto al momento giusto con il prodotto o servizio giusto.

Ma dietro questo si nasconde una comprensione approfondita del pubblico e dei suoi comportamenti di acquisto, oltre che un lavoro intenso per verificare che effettivamente il sito e il brand siano la soluzione all’esigenza delle persone che intendiamo conquistare.

Come ottimizzare il funnel di vendita di un e-Commerce

Passando agli aspetti pratici e ai consigli operativi, gli esperti di Capturly hanno individuato cinque tecniche di base che possono servire a migliorare questo flusso e a raggiungere gli obiettivi desiderati. In particolare, si tratta di lavorare sfruttando le informazioni ottenute tramite le heatmap, di curare il blog, di investire sugli annunci mirati, di fortificare la riprova sociale e di impostare un programma fedeltà.

Ecco i dettagli.

  1. Heatmap

La comprensione dei dati è un elemento cruciale per il successo: nonostante la ricchezza di informazioni quantitative che strumenti come Google Analytics possono offrire, non dobbiamo dimenticare l’importanza degli insights qualitativi, che  ci permettono di capire come i clienti interagiscono con il nostro sito web, e qui è dove le heatmap diventano un alleato prezioso.

Le mappe di calore consentono infatti di visualizzare il comportamento degli utenti sul sito: ci mostrano dove cliccano, scorrono e passano il mouse, offrendoci una panoramica dettagliata delle loro interazioni, e analizzando queste mappe possiamo individuare le aree delle pagine dei prodotti che necessitano di un intervento.

Il nostro primo passo sarà esaminare attentamente le heatmap, cercando elementi che possano confondere i visitatori o call-to-action che non siano abbastanza incisive, per poi apportare le modifiche necessarie e monitorare i risultati. Le heatmap ci aiuteranno a guidare le nostre scelte di progettazione, permettendoci di creare pagine di prodotto intuitive e di facile utilizzo, che favoriscono le conversioni.

Un altro aspetto fondamentale riguarda le immagini e le descrizioni dei prodotti, scoprendo tramite le heatmap se i visitatori interagiscono con questi elementi o meno. Se notiamo una mancanza di interazione, potrebbe essere il momento di rinnovare le nostre immagini e descrizioni, rendendole più accattivanti e informative per catturare l’attenzione degli utenti.

La navigazione del sito è un elemento cruciale nell’esperienza utente di un e-commerce, e con le mappe di calore possiamo verificare come funzionano nella pratica le pagine dei nostri prodotti: i visitatori stanno incontrando difficoltà nel trovare il pulsante “Aggiungi al carrello”? La nostra funzione di ricerca è facilmente accessibile? Dobbiamo affrontare eventuali problemi di navigazione per offrire un’esperienza di acquisto fluida e senza intoppi.

Ancora, non dobbiamo dimenticare il tempo di caricamento della pagina: se l’analisi delle heatmap mostra che gli utenti abbandonano rapidamente il nostro sito, potrebbe essere a causa di pagine a caricamento lento, e questo è lo sprone per ottimizzare la velocità del nostro sito web per mantenere i clienti impegnati e ridurre il tasso di rimbalzo.

Infine, dobbiamo monitorare come gli utenti interagiscono con le offerte promozionali, e questi strumenti possono mostrarci se i visitatori cliccano su banner di sconto o offerte speciali. Se non lo fanno, potrebbe essere il caso di rivedere la nostra strategia promozionale per renderla più allettante.

  1. Blogging

Distinguersi dalla folla può sembrare un’impresa ardua nell’ambito del commercio elettronico, ma aprire un blog in cui pubblicare contenuti utili, unici, informativi e coinvolgenti può rappresentare la leva per superare i concorrenti e ampliare il bacino di visitatori.

Il blogging può inoltre diventare un potente strumento per guidare le persone lungo il funnel di vendita, spingendo i potenziali clienti da semplici sconosciuti a nuovi acquirenti che hanno appena effettuato il loro primo acquisto sul sito.

I contenuti del blog non solo possono indirizzare il traffico verso il negozio di e-commerce, ma possono anche consolidare il marchio come un’autorità nel settore, se ovviamente risuonano con il pubblico di destinazione. Tra gli argomenti per il blog e le tipologie di contenuti che possiamo utilizzare ci sono guide pratiche, notizie del settore o presentazioni dei prodotti, che possono essere sviluppati i format differenti: ad esempio, creare guide che insegnano al pubblico come utilizzare i prodotti o come navigare nella nicchia, realizzare elenchi di suggerimenti, strumenti o risorse che il pubblico possa trovare utili, proporre casi di studio reali (in cui condividere esempi reali di come i clienti hanno tratto beneficio dall’utilizzo dei nostri prodotti) o  confrontare i nostri prodotti con quelli dei concorrenti, evidenziando le caratteristiche e i vantaggi unici dei nostri articoli.

Infine, il blog può essere un luogo per tenere aggiornato il pubblico sulle ultime tendenze e sviluppi nel settore di attività, fornendo notizie aggiornate e pertinenti.

  1. Targeting dell’advertising

Se gestita correttamente, la pubblicità mirata può rappresentare un potente propulsore per le conversioni del nostro funnel di vendita nell’e-commerce, incrementando notevolmente i profitti complessivi.

Anche se la spesa dell’investimento può essere elevata in termini di costi di acquisizione dei clienti (CAC), riuscire a impostare un targeting più accurato, con messaggi personalizzati e pagine di destinazione ben ottimizzate può ridurre significativamente il CAC e fornire importanti benefici.

La strategia vincente prevede, innanzitutto, di comprendere chi è il cliente ideale, la buyer persona; in secondo luogo, è fondamentale creare annunci che risuonano con i potenziali acquirenti e stimolano tassi di conversione più elevati.

Generalmente, possiamo indirizzare il nostro pubblico in tre modi:

  • Il targeting basato sulla demografia ci permette di rivolgerci alle persone in base ai loro dati demografici, interessi, modelli di acquisto e in generale tutto ciò che si adatta al profilo del nostro cliente ideale.
  • Il retargeting consiste nel rivolgere nuovamente la nostra attenzione alle persone che hanno visitato il nostro sito web e interagito con i prodotti, proponendo annunci più personalizzati. Questo potrebbe essere un annuncio acquistabile con raccomandazioni sui prodotti basate sulla loro cronologia di visualizzazione.
  • Il lookalike targeting è un altro tipo di targeting in cui possiamo caricare un elenco dei nostri clienti fedeli e la piattaforma pubblicitaria troverà persone che corrispondono agli stessi criteri. Con questo tipo di pubblico, è possibile vedere tassi di conversione superiori a quelli del targeting basato sui dati demografici.

Per massimizzare l’efficacia degli annunci mirati, possiamo seguire questi suggerimenti:

  • Segmentare il pubblico. Suddividere il nostro pubblico in segmenti più piccoli in base a fattori come i dati demografici, il comportamento di navigazione o la cronologia degli acquisti ci permette di creare campagne pubblicitarie su misura che si rivolgono a ciascun gruppo.
  • Scegliere le piattaforme giuste. Identificare le piattaforme in cui il nostro pubblico di destinazione trascorre la maggior parte del suo tempo, come i social media, gli annunci Google o l’email marketing, ci permette di concentrare i nostri sforzi pubblicitari su questi canali e di evitare investimenti inutili.
  • Testare e ottimizzare continuamente diversi formati di annunci, opzioni di messaggistica e di targeting, analizzando le metriche delle prestazioni delle campagne per ottenere risultati migliori.
  1. Riprova sociale

Gli esseri umani sono creature sociali per natura, come già riconosceva Aristotele. Di conseguenza, la validazione sociale può influenzare le nostre decisioni di acquisto in modi che potrebbero sorprenderci. La social proof – “riprova sociale” o “validazione sociale” in italiano – è uno strumento potente che non solo può avvicinare i potenziali clienti ai prodotti, ma può anche portare ad acquisti ripetuti e riferimenti via passaparola.

Mostrando esperienze positive dei clienti, come recensioni entusiastiche, testimonianze positive o menzioni sui social media, possiamo migliorare significativamente le prestazioni del nostro funnel di vendita nell’e-commerce.

Ecco alcuni dei vantaggi dell’utilizzo della validazione sociale nei nostri sforzi di marketing:

  • Maggiore fiducia: le esperienze positive dei clienti possono aiutare a costruire la fiducia con i potenziali acquirenti, rendendoli più propensi a effettuare un acquisto.
  • Tassi di conversione più elevati: la validazione sociale può aiutare ad alleviare le preoccupazioni dei clienti e migliorare i tassi di conversione sul nostro sito di e-commerce.
  • Maggiore reputazione del marchio: mostrare feedback positivi può rafforzare l’immagine del nostro marchio e attirare più clienti.

Ecco alcune idee su come utilizzare la validazione sociale sul nostro sito web:

  • Incoraggiare i clienti a lasciare recensioni sul nostro sito web o su piattaforme di terze parti come Google o Amazon. Possiamo mostrare queste recensioni in modo prominente sulla nostra home page e sulle pagine dei prodotti.
  • Creare una vetrina di testimonianze: possiamo raggiungere i clienti soddisfatti e chiedere testimonianze, da presentare sul sito web, sui social media o nelle campagne e-mail.
  • Evidenziare le menzioni sui social media per rafforzare la credibilità e mostrare la popolarità dei nostri prodotti.
  • Mostrare i follower sui social media: un elevato numero di follower indica che siamo popolari e amati dal nostro pubblico e può anche essere una grande forma di validazione sociale.
  1. Il programma fedeltà

I programmi di fedeltà possono rappresentare un potente strumento per ottimizzare il funnel di vendita nell’e-commerce, premiando i clienti abituali e incentivandoli a continuare a fare acquisti con noi. Offrendo incentivi come sconti, punti o offerte esclusive possiamo infatti aumentare la fidelizzazione dei clienti e incrementare le vendite complessive.

Ecco come possiamo utilizzare i programmi di fedeltà per ottimizzare il nostro funnel di vendita:

  • Scegliere i premi giusti: dobbiamo offrire incentivi preziosi e attraenti per i nostri clienti, come sconti, spedizione gratuita o prodotti esclusivi.
  • Mantenere la semplicità: è fondamentale progettare un programma di fedeltà che sia facile da capire e a cui partecipare. I clienti sono più propensi a interagire con un programma semplice e facile da usare.
  • Promuovere il nostro programma: dobbiamo assicurarci che i nostri clienti siano consapevoli del nostro programma di fedeltà, promuovendolo sul sito web, sui social media e nelle campagne e-mail.
  • “Gamificare” l’esperienza: possiamo aggiungere elementi di gamification, come barre di avanzamento o badge, per rendere il programma di fedeltà più coinvolgente e divertente per i clienti.
  • Monitorare e ottimizzare: dobbiamo analizzare regolarmente le prestazioni del nostro programma di fedeltà e apportare le modifiche necessarie per mantenerlo efficace e pertinente.

Le tecniche per innovare e ottimizzare il funnel di vendita

Ma il fatto che lo shopping online stia diventando una norma porta anche a una nuova consapevolezza degli utenti, che hanno anche aspettative e pretese crescenti.

E quindi, con sempre più piccole imprese che stanno attraversando la trasformazione digitale, c’è una domanda emergente di nuovi modi per attrarre e coinvolgere i clienti; pertanto, se nonostante il lavoro già fatto i numeri delle conversioni del nostro e-Commerce sono stagnanti, è forse il momento di analizzare e innovare il funnel di vendita per attirare più traffico qualificato.

Come spiega Ann Smarty su Search Engine Watch, “uno dei modi più efficaci per aumentare le vendite è proprio rinnovare le tattiche di cross-selling” e apportare qualche cambiamento al funnel, aggiornandolo alla luce delle nuove esigenze dei consumatori e dell’emergere di nuovi competitor.

Per attirare più persone, potrebbe quindi diventare necessario includere le attività off-site, per gestire le situazioni in cui il cliente interrompe il processo di acquisto e le tecniche per riportarlo sul sito e sul carrello; comprendere e soddisfare meglio la customer journey, utilizzando la ricerca semantica delle query di ricerca target; continuare ad analizzare la canalizzazione del sito utilizzando Google Analytics.

Più nello specifico, ci sono 5 idee e tecniche che possono contribuire a creare un funnel di vendita e-commerce più efficace.

  1. Rinnovare i suggerimenti sui prodotti

Il primo consiglio è di intervenire sul sistema che suggerisce prodotti correlati a quello visualizzato dall’utente.

Per Smarty, il cross-selling (che è appunto la tecnica di mostrare i prodotti correlati in tutte le fasi del processo di acquisto) “è uno dei componenti più importanti, ma spesso trascurati del funnel di vendita” e rappresenta “più di un terzo delle entrate di Amazon”.

suggerimenti prodotti Amazon nella pagina dei prodotti

Analizzando i dati pubblici del colosso dello shopping online, infatti, si scopre che “il 35% di ciò che le persone acquista deriva da consigli sui prodotti basati su algoritmi guidati da intelligenza artificiale”, e quindi non sorprende notare che Amazon utilizzi il cross-selling in tutto il sito, dalle pagine dei prodotti fino al checkout, utilizzando metodi diversi per abbinare al cliente i prodotti migliori.

cross-selling Amazon nel checkout

Come funziona il cross-selling

Il cross-selling si presenta in molte forme, tra cui:

  • Upsell personalizzati: di solito sono visualizzati sulle pagine dei prodotti per sollecitare il cliente ad acquistare qualcosa a cui inizialmente non era interessato. Questi suggerimenti possono essere guidati dalle abitudini di acquisto precedenti del cliente o dalle abitudini di acquisto di altri clienti che hanno acquistato il prodotto corrente.
  • Bump di prodotto: mostra i prodotti corrispondenti direttamente nella pagina di checkout.
  • Upsell basati su email: prevedono l’invio di e- mail automatiche immediatamente dopo il pagamento, che invitano il cliente ad acquistare altri prodotti da aggiungere alla stessa spedizione.

esempio di upsell email-driven

Pur essendo un ottimo modo per aumentare il valore medio degli ordini, è sempre più difficile convincere i clienti a innamorarsi del cross-selling e per innovare la strategia possiamo provare a personalizza i consigli sui nostri prodotti o provare nuovi format più attraenti (come ad esempio esperienze di testimonial, testimonianze, caroselli Instagram, storie). Ci sono anche tool specifici per e-Commerce che implementano queste soluzioni, mostrando consigli sui prodotti basati sui dati di navigazione individuali e trasformandoli in storie accattivanti.

esempio di suggerimento personalizzato

  1. Rendere il supporto clienti parte del funnel

La customer journey ideale dovrebbe seguire questo percorso: il cliente atterra su una pagina del prodotto, lo aggiunge a un carrello, invia i dettagli di pagamento e aspetta che il prodotto arrivi.

Ovviamente non va sempre così: i viaggi dei clienti sono spesso interrotti e, in molti casi, lo sono dai clienti stessi, che si distraggono o si bloccano con domande a cui hanno bisogno di risposte prima di completare l’acquisto.

La verità è che “non importa quanto bene imposti la tua knowledge base, molte persone vorranno comunque contattare il tuo team di assistenza clienti prima di acquistare”, ed è proprio questo punto che può arrestare molti viaggi di acquisto se non impostiamo correttamente le cose.

Impostare email di follow-up per mantenere il contatto

È fondamentale registrare ogni tipo di interazione con i clienti e farle seguire da un follow-up personalizzato in base all’azione del cliente – ovvero, se ha completato l’acquisto o meno.

A seconda della piattaforma CMS utilizzata, potremmo già avere accesso a un’automazione delle email che consente di lanciare follow-up personalizzati.

esempio di email di follow-up

Personalizzare le email del team di assistenza clienti

Nello screenshot qui sopra manca un elemento centrale: la personalizzazione delle email di follow-up, perché marchiare queste comunicazioni può servire ad “aumentare gradualmente la riconoscibilità del brand e, infine, generare più vendite ripetute.

L’autrice evidenzia un altro fattore da ricordare: le email servono a riportare il cliente sul nostro sito. Devono cioè far ripartire il percorso di acquisto interrotto, quindi i link al sito sono essenziali: come minimo, è necessario allora aggiungere un logo cliccabile e una firma email dettagliata che spinga il cliente a intraprendere un’azione.

  1. Curare le query di ricerca brand-driven

Cos’è che tende a interrompere il viaggio dei nostri acquirenti? Se il problema non è relativo all’assistenza clienti, di solito può dipendere da:

  • Controllo delle recensioni dei prodotti.
  • Ricerca di codici promozionali o offerte speciali.

Per comprendere meglio i percorsi dei nostri clienti al di fuori del nostro sito, Smarty consiglia di cercare le keyword branded (ovvero quelle parole chiave che contengono il nome nostro o del prodotto), utilizzando come primo strumento Google Suggest (i suggerimenti di autocompletamento del motore di ricerca).

utilizzo dei suggerimenti di Google

I suggerimenti di ricerca che appaiono durante la digitazione possono influire sul percorso dei clienti, ed è importante verificare che le nostre pagine e le risorse esterne al sito siano al primo posto per tutte queste occorrenze.

Secondo l’autrice, dobbiamo iniziare a visualizzare tutte queste query come parte del nostro funnel di vendita, pensando eventualmente anche all’opportunità di creare una (o più) landing page per convincere le persone a continuare il loro viaggio sul nostro sito ed evitando di fare affidamento a siti di terze parti per questo (“non la decisione più saggia”).

Tali query vengono spesso utilizzate nel mezzo della canalizzazione – subito prima che il tuo cliente completi l’acquisto – e quindi questo dovrebbe riflettersi anche nel copy.

  1. Creare un copy basato sul search intent

Indipendentemente dal fatto che la nostra landing page (ovvero il prodotto) si basi o meno sul traffico organico, è una buona idea utilizzare il search intent per orientare la creazione del copy. L’analisi dell’intento di ricerca “basata sull’analisi semantica è l’unico metodo che abbiamo per prevedere le aspettative dei clienti prima di poter esaminare l’effettivo comportamento dell’utente sul sito”, dice Smarty, e ci “aiuterà a comprendere meglio le user journey”.

In particolare, possiamo scoprire cosa stanno cercando e dove la loro ricerca può portarli; individuare i prodotti a cui potrebbero essere interessati; trovare idee per catturare meglio la loro attenzione: tutti questi aspetti possono essere soddisfatti con una ricerca semantica, da eseguire con un tool apposito (come i nostri strumenti!) che ci permette di conoscere i “concetti sottostanti” a una target query di ricerca per realizzare un testo maggiormente a fuoco.

Le pagine così ottimizzate possono anche riuscire a scalare le classifiche di ricerca, ma a prescindere da questo saranno di sicuro più vicine alle esigenze dei clienti, a cui forniranno tutte le informazioni utili e necessarie relative al prodotto – senza dimenticare i consigli di Google per migliorare le informazioni sui prodotti degli e-Commerce.

  1. Analizzare il funnel di vendita

Monitorare il nostro funnel di vendita è un must, ovviamente, anche se il monitoraggio delle conversioni non è solitamente incluso nelle metriche SEO. Ad ogni modo, strumenti come Google Analytics possono fornire un’analisi completa delle conversioni, che include anche la visualizzazione del funnel di vendita.

Dopo aver impostato il monitoraggio delle conversioni in Google Analytics dobbiamo analizzare il funnel procedendo con Conversions -> Goals -> Funnel Visualizations, e così possiamo scoprire “dove si stanno dirigendo i clienti invece di completare le loro buying journeys”.

il funnel in Google Analytics

L’obiettivo è sempre la soddisfazione del cliente

C’è un aspetto che non dobbiamo mai dimenticare in questo lavoro, ovvero che la base dell’ottimizzazione di un e-Commerce è fornire una buona user experience ai clienti, che sono invogliati a tornare per acquistare ancora.

Assicurare la felicità dei consumatori

Anche quando lavoriamo sul funnel delle vendite, quindi, non possiamo trascurare dei principali fondamentali quali controllare i feedback dei clienti, monitorare le menzioni del brand e sforzarci sempre per ottimizzare l’esperienza positiva dei clienti.

Nello scenario attuale, in cui l’innovazione è sempre più parte integrante del marketing digitale e il contesto quotidiano ha drasticamente i comportamenti di acquisto e incrementato la domanda di trasformazione e innovazione digitale, è importante non perdere di vista il funnel delle vendite, il nostro riferimento per cercare di generare profitti. E i cinque passaggi precedenti possono aiutarci a rendere più efficace la nostra canalizzazione e contribuire a incrementare le vendite dell’e-Commerce.

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