Google chiarisce: è possibile servire pagine sia HTML che PDF

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La gestione dei contenuti di un sito è come una sfida continua: non solo a volte può essere difficile trovare idee per gli articoli e pianificare un calendario editoriale efficace, ma anche la stessa scelta dei formati in cui pubblicare le informazioni può dare grattacapi e non è mai neutra, perché può influenzare la visibilità e l’efficacia della comunicazione online. In particolare, uno dei dubbi più frequenti riguarda la gestione degli stessi contenuti in formato HTML e PDF, che potrebbe provocare qualche danno alla visibilità organica se non eseguita correttamente perché potrebbe portare a un caso di cannibalizzazione interna.

È possibile pubblicare sia in formato PDF che HTML?

Questo tema è stato spesso al centro delle discussioni di Google, e in questi giorni John Mueller è tornato a parlarne nel corso di una delle pillole video di #AskGooglebot su YouTube, in cui ha risposto a un utente che chiedeva, appunto, se pubblicare contenuti sia in formato HTML che PDF sia una buona strategia SEO.

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La risposta del Search Advocate di Google è (per una volta) netta: va assolutamente bene e non c’è alcun problema per Google se pubblichiamo contenuti due volte, una volta in HTML e una volta come file PDF scaricabile.

Questo conferma ciò che lo stesso Mueller aveva già detto nel 2010 (come ricordato da Barry Schwartz), ovvero che Google è in grado di gestire pagine servite sia in versione PDF che HTML senza troppe complicazioni.

Per Google è possibile pubblicare due volte (in formati diversi)

In generale, spiega Mueller oggi, i sistemi Google possono trovare entrambi i tipi di pagine e indicizzarle separatamente, anche se le parole in essi contenute sono tecnicamente duplicate.

Di più: le due pagine possono essere visualizzate in modo indipendente nei risultati della ricerca.
Consigli per gestire pagine HTML e PDF
Solitamente i contenuti sono disponibili solo in un formato o nell’altro, semplicemente perché è quello che maggiormente intercetta le esigenze del pubblico, aggiunge il Googler. Ad esempio, se pubblichiamo il menu di un ristorante, le persone probabilmente preferiranno visualizzarlo sullo smartphone, e quindi servire una normale pagina HTML è di solito la scelta migliore.

D’altra parte, se pubblichiamo un modulo specifico da compilare e firmare in formato cartaceo, utilizzare un file PDF può avere più senso.

E alcuni tipi di contenuti potrebbero funzionare bene in entrambi i formati, come una guida o un caso studio disponibile per la revisione in forma cartacea.

Le best practices suggerite da Google per le pagine “doppie” in formato diverso

Dal punto di vista pratico, Mueller aggiunge altri dettagli utili per i siti che si trovano in questa condizione.

Se i sistemi di Google vedono le due pagine come contenuti duplicati non ci sono particolari rischi di visibilità per il sito nel suo complesso, perché di solito rimandano semplicemente alla versione della pagina HTML, ignorando la versione PDF.

Abbiamo però controllo su questo aspetto, perché possiamo ad esempio utilizzare un header HTTP “no index” o un meta tag robots per bloccare l’indicizzazione di una delle due versioni, o ancora utilizzare l’elemento link rel canonical per comunicare la nostra preferenza sull’URL da mostrare prioritariamente.

Inoltre, come ultimo suggerimento, Mueller invita come buona norma a includere un link al sito web nel PDF, in modo che le persone possano “trovare la via del ritorno” e non restare per così dire bloccati nel PDF.

HTML e PDF: due formati diversi da conoscere

E quindi, la pubblicazione di contenuti in HTML e PDF sullo stesso sito web è fattibile e non deve necessariamente creare problemi di SEO, a patto di gestire attentamente i formati e seguire le migliori pratiche suggerite dai motori di ricerca.

Con una strategia ponderata, è anzi possibile sfruttare i punti di forza di entrambi i formati per migliorare l’accessibilità e la diffusione delle informazioni online.

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L’HTML è il linguaggio di marcatura standard per la creazione di pagine web: è flessibile, accessibile e ottimizzato per i motori di ricerca. I contenuti in HTML sono facilmente indicizzabili da Google, il che significa che possono essere compresi e classificati con efficacia dall’algoritmo del motore di ricerca. D’altro canto, il PDF è un formato di file portatile, ideale per la distribuzione di documenti che mantengono la formattazione originale. Tuttavia, i PDF possono presentare sfide in termini di SEO: sebbene Google possa indicizzarli, a volte questi file mancano di alcune delle funzionalità SEO intrinseche delle pagine HTML, come i tag di intestazione e la struttura dei link interni.

Per quanto riguarda il nocciolo della questione – e quindi la coesistenza di HTML e PDF sullo stesso sito web – di sicuro la preoccupazione principale è quella del contenuto duplicato. Se un articolo viene pubblicato sia in formato HTML sia come PDF senza le dovute precauzioni, cioè, rischiamo di disperdere il valore SEO tra due URL distinti che presentano lo stesso contenuto, confondendo i motori di ricerca e potenzialmente riducendo la capacità delle pagine di classificarsi efficacemente.

Le rassicurazioni di Google e le indicazioni fornite ci dovrebbero aiutare a evitare problemi di contenuto duplicato, assicurando con il canonical che i motori di ricerca possano identificare e dare priorità al contenuto più pertinente, ma in realtà la linea di fondo è che comunque l’HTML ha la priorità e i rischi veri per il sito sono bassi.

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