Ottimizzazione delle immagini, i consigli per gestire alt text e file name

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Torniamo a concentrarci sull’importanza dell’aspetto visivo all’interno dei nostri contenuti, e in particolare del valore (spesso trascurato) che la Ricerca Immagini di Google può avere in termini di traffico organico: per riuscire a emergere in questo motore di ricerca parallelo e verticale bisogna lavorare all’ottimizzazione delle nostre risorse visual, e in particolare gestire al meglio i tag delle immagini. Ecco qualche consiglio sull’alt text e sul nome del file, per scoprire la differenza e le best practices da mettere in pratica.

Che cos’è l’alt text delle immagini

Il testo alternativo o alt text è una stringa testuale che serve a descrivere un’immagine a fonti “alternative” e ad assicurare la massima accessibilità delle risorse, secondo le linee guida del W3C, che invita a scrivere testi che non debbano “descrivere necessariamente le caratteristiche visive dell’immagine stessa, ma trasmettere lo stesso significato dell’immagine”.

Va inserito nel codice HTML e, in genere, non è visibile per gli utenti della pagina.

Il suo obiettivo principale è infatti rendere le immagini più accessibili a tutti gli utenti che per svariati motivi non possono visualizzarle, come ad esempio non vedenti che utilizzano screen reader: se non esiste un testo alternativo per l’immagine, verrà visualizzata come immagine vuota.

In pratica, inserire un alt text ci consente di impostare una descrizione dell’immagine che viene letta tramite un suggeritore audio e dice alle persone con problemi alla vista cosa compare attualmente sulla pagina.

Inoltre, questo testo alternativo può descrivere l’immagine per le persone che hanno difficoltà tecniche nella visualizzazione della risorsa, a causa di navigazione in zone con connessione non sufficiente a caricare risorse pesanti o da dispositivi obsoleti, oppure per scelta di disattivare la visualizzazione di immagini nell’applicazione del browser Web: in questi casi, in pagina appare la stringa testuale impostata al posto dello spazio vuoto.

Dal punto di vista tecnico, poi, soddisfa gli user agent che non sono nemmeno in grado di “vedere” le immagini, consentendo ai motori di ricerca di migliorare la comprensione della rilevanza dell’argomento del contenuto.

C’è poi un chiarimento linguistico: anche se ricorre spesso nel linguaggio delle ottimizzazioni, in realtà il termine tag alt è improprio e non esiste: il testo alternativo, o alt text, è precisamente l’attributo di testo alternativo del tag immagine.

L’importanza dell’alt text

Volendo sintetizzare, quindi, l’alt text è importante per almeno 4 motivi:

  1. Migliorano l’accessibilità.
  2. Possono migliorare la pertinenza del contenuto.
  3. Sono una parte importante dell’ottimizzazione per Ricerca Immagini di Google.
  4. Servono come anchor text per i link delle immagini.

Appare quindi chiaro perché inserire correttamente il testo alternative è sempre uno dei primi consigli per ottimizzare le immagini per la SEO e per cercare di migliorare il ranking su Google Immagini; in tal senso, bisogna evitare tre errori che invece possono compromettere le prestazioni dei nostri contenuti, ovvero:

  1. Non inserire l’alt text, che potrebbe causare problemi agli screen reader, che non hanno modo di comunicare il contenuto dell’immagine all’utente ipovedente, leggendo al massimo il nome del file dell’immagine che potrebbe essere generico o non appropriato.
  2. Infarcire l’alt text di keyword inutili, non pertinenti e non descrittive dell’immagine.
  3. Aggiungere l’alt text a tutte le immagini. Come detto, il testo alternativo serve a comunicare informazioni agli utenti: in caso di immagini puramente “decorative”, senza particolari significati, non è necessario inserire l’alt text, che potrebbe rappresentare solo un fastidio per i visitatori con lettore di schermo e comunque non aggiunge alcun valore SEO.

Come inserire l’alt text alle immagini

L’alt text risiede nel codice HTML, come detto, e per implementarlo tecnicamente bisogna semplicemente inserire un attributo alt al tag <img>, come ad esempio <img src=“casa.jpg” alt=“casa con mattoni rossi”>.

Molto più semplicemente, i CMS moderni come WordPress offrono l’opportunità di modificare l’alt text senza dover lavorare sul codice HTML, andando a inserire il testo nel campo apposito tra le impostazioni delle immagini aggiunte a una pagina o articolo.

Sul fronte copy, ci sono alcuni consigli e best practices per scrivere un buon alt text, ovvero una frase studiata con l’ottimizzazione mirata delle parole chiave in un contesto che descriva l’argomento dell’immagine:

  • Brevità. Un testo alternativo lungo può infastidire gli utenti di screen reader, quindi è meglio usare il minor numero di parole possibile per descrivere l’immagine.
  • Precisione. Il testo deve descrivere con precisione e accuratezza l’immagine.
  • Chiarezza. Non è uno spazio per fare keyword stuffing, ma per spiegare l’immagine a chi non può visualizzarla.
  • Evitare la ridondanza. Google e gli screen reader comprendono che la risorsa è una immagine: non c’è quindi bisogno di scrivere “immagine di” o “foto di” nell’alt text. Allo stesso modo, se già il contesto chiarisce che c’è spazio per una immagine, l’alt text non dovrebbe ripetere la stessa informazione.

Che cos’è il titolo dell’immagine

Ma l’alt text non è l’unico campo testuale compilabile, in termini di ottimizzazione SEO, perché ci sono anche il file name, la didascalia e il title text delle immagini che richiedono attenzione.

La didascalia, ad esempio, è il testo che appare visualizzato nelle vicinanze dell’immagine e che può servire a descriverla meglio per i lettori (e si differenzia quindi dall’alt text, che come detto non è visibile sul front-end del sito ed è utile per alcuni utenti specifici), ma non serve sempre e può essere omessa (soprattutto se il contesto chiarisce già a sufficienza la risorsa visuale).

Il title text o titolo testuale dell’immagine, invece, è un attributo utilizzato per fornire informazioni aggiuntive sull’immagine, anche se non serve in termini di ranking di ricerca e ha quindi un ruolo minore nel lavoro di ottimizzazione: le best practices per scrivere un titolo efficace consigliano di scegliere una frase breve, diretta e accattivante, che magari integri ciò che abbiamo già ottimizzato per il testo alternativo.

Rispettare user intent e user experience nell’ottimizzazione delle immagini

A guidare il nostro lavoro di ottimizzazione del lato testuale delle immagini – che è una parte rilevante quanto l’ottimizzazione tecnica delle immagini – dovrebbero essere considerazioni legate a soddisfare l’intento dell’utente e la user experience, come suggerisce Brian Harnish, e quindi non solo al targeting per keyword.

Ciò significa innanzitutto non fare keyword stuffing e, secondariamente, cambiare le parole chiave quando appropriato. Oltre a seguire le best practices per le immagini consigliate da Google, secondo l’esperto ci sono tre domande precise che dovremmo porci quando ottimizziamo il testo alternativo e i titoli nelle immagini:

  1. Questi alt text e title text aiuteranno i miei utenti?
  2. Questi testo alternativo e il titolo testuale soddisferanno l’intento dell’utente?
  3. Questi testi miglioreranno l’esperienza dell’utente?

Come ottimizzare il file name

L’ultimo pezzo da considerare è il nome del file immagine o file name, che serve a Google valutare più precisamente qual è il soggetto di un’immagine.

Come dice Harnish, “ottimizzando i nomi dei file in base alle ottimizzazioni di alt text e title text è possibile fornire una maggiore comprensione, che aiuterà le immagini a classificarsi nella ricerca di immagini”.

Sul fronte pratico, nella maggior parte dei casi non serve inserire nomi di file lunghi con testo descrittivo lungo: basta una frase chiave che descriva sinteticamente e precisamente l’immagine, assicurandoci che il testo del nome del file rifletta accuratamente l’argomento dell’immagine.

Migliorare le immagini è una parte del lavoro sulla UX

In definitiva, il lavoro di ottimizzazione delle immagini ha sì una rilevanza per la SEO e, in particolare, per il ranking su Google Immagini, ma non dobbiamo perdere di vista il suo obiettivo primario, che è di migliorare l’esperienza dell’utente.

Pertanto, è sicuramente importante ottimizzare correttamente le immagini e imparare le giuste tecniche per farlo, ma senza dedicare troppo tempo a questi aspetti a discapito di altri più prioritari all’interno della nostra strategia di marketing online.

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