Le AMP Stories si estendono a nuove entità

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Usare AMP per creare storie visual sul Web: è questo il claim che definisce le AMP Stories secondo la pagina ufficiale del progetto, che spiega come il sistema possa realizzare un “visual storytelling for the open web”. E se, fino a qualche giorno fa, le entità riconosciute (e utilizzabili) erano essenzialmente persone umane o concetti legati all’umanità, ora c’è una evoluzione interessante che riguarda gli animali.

Le AMP Stories dedicate agli animali

Lo ha notato Mordy Oberstein su Twitter, lanciando una query riguardante i leoni: “Sembra che le Google AMP Stories siano andate oltre le persone come entità (cioè, mostrando solo persone) e che ora riconoscano come entità anche gli animali”. Il tema è stato approfondito da Barry Schwartz su seroundtable, che ha scoperto che la funzionalità si attiva per ricerche relative a mammiferi, insetti e altre tipologie di animali.

Mordy Oberstein scopre la nuova funzione

Come sono le nuove AMP Stories

Abbiamo fatto una prova da dispositivo mobile, e sembra che le AMP Stories per animali non siano ancora disponibili su Google Italia: facendo la ricerca immagini, la query “leone” fa comparire solo il box con l’immagine tridimensionale (il modello 3D di Google Immagini) e un knowledge panel con le informazioni di base sul “re della foresta”.

Screenshot della SERP italiana senza AMP Stories

Navigando però attraverso Google US le cose sono differenti: oltre all’immagine vivida dell’animale che si muove e ruggisce, c’è la possibilità di fare tap su un box con “5 fun facts“, cinque informazioni curiose sull’animale.

Google US, l'AMP stories in SERP

Si tratta appunto di una AMP Stories con 5 slide, ognuna tratta da un sito diverso (con fonte e link cliccabile riportato in basso), che l’utente può navigare e scorrere a piacimento.

Screenshot di AMP Stories sui leoni

Gli esempi in Italia: diffusione ancora bassa

Finora, le AMP stories sono state usate e sfruttate soprattutto dai grandi gruppi editoriali americani o britannici: CNN, Wired, The Washington Post, The Atlantic, The Telegraph e la BBC sono solo alcuni dei colossi che hanno sviluppato questi contenuti, che hanno il vantaggio di essere posizionati in modo strategico in SERP e di garantire una visibilità da mobile potenzialmente straordinaria.

In Italia, questa risorsa non ha ottenuto la stessa attenzione e sono scarsi – se non addirittura assenti – gli esempi di siti che hanno usato AMP Stories e di query che mostrano contenuti multimediali visivi avanzati: in Rete si trova notizia della decisione di Corriere dello Sport di aprirsi a questa opportunità nel luglio scorso, con tanto di esempio di galleria dedicata alla carriera di Federica Pellegrini, ma l’archivio del quotidiano sportivo non riporta altri tentativi.

Questo però potrebbe significare che c’è margine per emergere in segmenti competitivi, provando a realizzare storie interessanti e curiose che possono intercettare i clic degli utenti.

Puntare sulle AMP Stories per emergere?

In un momento storico di zero-clic in SERP e in cui Google fa incetta del tempo speso dagli utenti online, ponendosi come competitor di tutti i siti e fornendo risposte e servizi che esauriscono la user journey direttamente sul motore di ricerca, trovare nuove forme per arrivare alle persone è essenziale. La differenza la possono fare anche la brand awareness e la conoscenza del marchio, da costruire e rafforzare facendosi notare nelle posizioni di rilievo, nei risultati speciali come rich results e nelle altre feature che Google ancora offre.

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