Google, le 23 domande per costruire siti di qualità

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Sono passati ormai diversi anni da quando, nel maggio 2011, sul blog ufficiale di Google per i webmaster compariva un articolo destinato a “fare storia”: il mondo del Web era nel pieno degli effetti dell’aggiornamento dell’algoritmo Panda, che stava completamente cambiando le regole del gioco per la SEO, soprattutto in ambito link building, e servivano indicazioni per raggiungere quegli obiettivi di qualità che Google voleva ritrovare nei siti.

Le 23 domande di Amit Singhal dopo Google Panda

La bussola arriva grazie ad Amit Singhal, all’epoca Google Fellow e responsabile capo del Google’s Search team (e successivamente vicepresidente senior di Google), che scrive un post in cui fornisce 23 domande che possono orientare verso la ricerca della qualità, poi divenute famose come “le 23 domande per Panda“, e in inglese “23 questions for Panda”, che restano ancora utili e valide ancora oggi, come confermato di recente dai Googler in alcuni scambi twitter dopo l’update di giugno 2019, per puntare alla creazione di contenuti validi (primo passo verso il posizionamento, come ci ricordava anche Martin Splitt).

Una foto di Amit Singhal

L’algoritmo Panda e la qualità dei siti

L’articolo di Singhal si apre con una puntualizzazione sul Panda Update di Google, un aggiornamento dell’algoritmo del motore di ricerca che “ha migliorato le classifiche per un gran numero di siti Web di alta qualità”, ma che inevitabilmente ha penalizzato altri domini e provocato dubbi su come Google cerchi e valuti siti di alta qualità (un problema che, a ben vedere, permane identico ancora oggi!).

Qualità significa anche migliore user experience

Il primo consiglio per i publisher che arriva dal Googler è di offrire la miglior user experience possibile sui propri siti web, senza concentrarsi troppo “su quelli che pensano siano gli attuali algoritmi o i fattori di ranking di Google”. Questo perché (nel 2011 come oggi) la ricerca (il sistema Search) “è un’arte e una scienza complicata e in evoluzione”: piuttosto che concentrarsi su specifici aggiustamenti algoritmici, sarebbe meglio curare la realizzazione della migliore esperienza possibile per gli utenti.

Come si realizza un sito di qualità?

Sappiamo che gli algoritmi di Google aiutano le persone a trovare siti di “alta qualità” riducendo il ranking di contenuti di bassa qualità, ma ecco che poi arriva la domanda da un milione di dollari (in senso quasi letterale, verrebbe da dire…): come si crea davvero un sito di qualità e cosa serve e conta per raggiungere questo obiettivo?

Le domande per valutare la qualità dei contenuti on page

Per orientare tutti coloro impegnati nelle attività online – compresi i professionisti SEO che spesso devono correre ai ripari e ripensare le strategie in seguito a crolli improvvisi – Amit Singhal ha pensato a un percorso di 23 domande che è possibile utilizzare per valutare la qualità di una pagina o di un articolo. Come spiegato, sono i tipi di domande che si pone il team di Google mentre lavora agli algoritmi che tentano di valutare la qualità del sito e rappresentano il modo di “codificare ciò che pensiamo che i nostri utenti vogliano”.

Più in dettaglio, il post non offre una indicazione ufficiale sui fattori di ranking usati negli algoritmi di Google (anche se, nel tempo, molti sono diventati “pubblici”), perché “non vogliamo che la gente alteri i nostri risultati di ricerca”, ma fornisce alcune chiarimenti sul modo con cui Google ha esaminato il problema e un vademecum utile da tenere a mente per capire se la strada intrapresa è quella giusta.

Le 23 domande per valutare la qualità di un sito e di una pagina per Google

  1. Ti fideresti delle informazioni contenute nell’articolo?
  2. Il contenuto è stato scritto da un esperto o da un appassionato che conosce bene l’argomento, o è di natura più superficiale?
  3. Il sito contiene articoli duplicati, sovrapposti o ridondanti su argomenti uguali o simili, solo con leggere variazioni di parole chiave?
  4. Ti fideresti a fornire i dati della tua carta di credito a questo sito?
  5. Il contenuto ha errori ortografici, stilistici o fattuali?
  6. L’obiettivo degli articoli è raggiungere il vero interesse dei lettori del sito o il sito genera contenuti solo tentando di indovinare ciò che potrebbe posizionarsi bene nei motori di ricerca?
  7. L’articolo fornisce contenuti originali? Le informazioni, gli studi, le ricerche e le analisi sono originali?
  8. La pagina offre un valore sostanziale rispetto alle altre pagine che compaiono nei risultati di ricerca?
  9. Quanto controllo di qualità viene eseguito sui contenuti?
  10. L’articolo fornisce entrambe le versioni di una vicenda?
  11. Il sito è un’autorità riconosciuta nel suo settore?
  12. Il contenuto è prodotto in serie o in outsorcing da un numero elevato di creator o diffuso attraverso una vasta rete di siti, così che le singole pagine o i siti non ricevano la stessa attenzione e cura?
  13. L’articolo è stato scritto bene o sembra prodotto in fretta e in modo grossolano?
  14. Per una query relativa alla salute: ti fideresti delle informazioni fornite da questo sito?
  15. Riconosceresti questo sito come fonte autorevole, quando ne viene menzionato il brand?
  16. Questo articolo fornisce una descrizione completa o globale dell’argomento?
  17. Questo articolo contiene analisi approfondite o informazioni interessanti che sono al di là delle ovvietà?
  18. È un tipo di pagina che potresti aggiungere ai preferiti, condividere con un amico o raccomandare?
  19. L’articolo contiene una quantità eccessiva di annunci che distraggono o interferiscono con il contenuto principale?
  20. Ti sembra un articolo che possa essere pubblicato su una rivista stampata, un’enciclopedia o un libro?
  21. Gli articoli sono brevi, non sostanziali o comunque carenti di dettagli utili?
  22. Le pagine sono prodotte con grande cura e attenzione ai dettagli o senza queste caratteristiche?
  23. Gli utenti si lamenterebbero vedendo le pagine di questo sito?

Domande ancora attuali per fare siti di qualità per Google

Come si può notare, sebbene siano vecchie di otto anni le domande di Amit Singhal sono ancora piuttosto moderne, e anzi anticipavano già allora alcune delle direzioni verso cui Google stava per approdare, come nel caso dell’autorevolezza, del trust e dell’affidabilità del sito e degli autori, poi confluito nel paradigma EAT e nelle linee guida per i quality raters di Google, o dell’attenzione dedicata alla salute (uno dei topic YMYL) e alla presenza di annunci fastidiosi (come i moderni interstitial che sono un problema per i siti mobile).

Una bussola per valutare la qualità dei contenuti del sito

Queste 23 domande sono un’utile guida per cercare la qualità di un sito e delle sue pagine agli occhi di Google e dei lettori, perché possono aiutare a comprendere meglio come gli utenti reali stanno percependo e vivendo un sito, come si sentono riguardo ai contenuti che trovano. In definitiva, si tratta di un riferimento importante da conoscere per capire se la strada intrapresa e giusta e, ancor più nello specifico, per capire su quali aspetti del sito è necessario intervenire per modificare o migliorare la proposta e raggiungere la qualità (e dunque un posizionamento migliore e a prova di aggiornamenti di algoritmi).

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