Guida a URL Inspector, la nuova funzionalità avanzata di SEOZoom

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Analizzare la strategia globale che sta dietro alla creazione di pagine e contenuti, per identificare rapidamente eventuali errori nella keyword research e nella creazione dei contenuti. In estrema sintesi, è questa la grande novità apportata da URL Inspector, lo strumento appena entrato a far parte della cassetta degli attrezzi SEO di SEOZoom, che richiede una competenza professionale avanzata ed elaborazioni di dati molto costose e complesse. Andiamo a vedere un po’ come funziona e che tipo di analisi esegue questo potente tool.

URL Inspector, funzionalità SEO avanzata di SEOZoom

Presente all’interno del menu “Pagine” nell’area Progetti, all’avvio URL Inspector esegue una lunga ed elaborata scansione di tutte le pagine del sito con le relative keyword posizionate su Google. Il primo aspetto che mette in luce è già significativo, perché ci permette di individuare se abbiamo ottimizzato title e URL rispetto ai principali competitor, e inoltre ci dà modo di vedere immediatamente se abbiamo centrato le keyword principali, quelle dal traffico stimato più elevato, o se la strategia fin qui adottata è fuori fuoco ed è quindi necessaria un’inversione di rotta per provare a conquistare posizioni più elevate.

Schermata riassuntiva

Nella dashboard generale vediamo immediatamente quattro box, che ci informano su numero totale di pagine analizzate, percentuale di URL ottimizzati rispetto al totale, e poi pagine con la keyword più ricercata già utilizzata nell’URL (e quindi già ottimizzate) e pagine dove la keyword più ricercata non è stata usata nell’URL; questi ultimi due campi sono cliccabili e consentono di filtrare immediatamente la rispettiva visualizzazione, in modo da attivare solo l’elenco degli URL su cui intendiamo concentrare la nostra attenzione.

Approfondimento di URL Inspector

 

È abbastanza intuitivo che è proprio sulle pagine non perfettamente ottimizzate che dovremmo intervenire, studiando però i corretti adeguamenti e, soprattutto, verificando che i suggerimenti automatizzati del tool siano in linea con l’effettivo intento del contenuto e con gli obiettivi impostati a monte nella strategia – come sappiamo, a volte Google posiziona le pagine anche per keyword differenti da quelle “previste”, e non sempre ciò è funzionale per i nostri interessi di business.

Come usare URL Inspector per la strategia editoriale

Continuando a guardare operativamente lo strumento, c’è un’altra area in cui possiamo ottenere insights interessanti e profittevoli: analizzando sia gli URL ottimizzati che quelli non ottimizzati, infatti, possiamo ulteriormente filtrare la visualizzazione per ottenere “idee per contenuti nuovi”.

 

In questo campo, SEOZoom mostra un elenco di tutte le parole chiave che potremmo utilizzare in un contenuto nuovo di approfondimento legato a un topic. Dopo aver analizzato l’eventuale presenza di pagine con contenuti simili, il nostro algoritmo ci consiglia di valutare la possibilità di creare una nuova pagina più specifica per competere per una keyword non pienamente “centrata” col contenuto precedente – lavorando eventualmente col supporto dell’Assistente Editoriale e con gli strumenti di analisi keyword per pianificare il testo nella maniera più opportuna. Inoltre, sempre in quest’area possiamo verificare se ci sono appunto pagine con contenuti simili (da gestire efficacemente per evitare la cannibalizzazione, ad esempio) e anche qual è il livello di ottimizzazione raggiunto dai competitor, attraverso la segnalazione del numero di pagine dei competitor che hanno usato la keyword nel title, che può darci più o meno chance di raggiungere la top10 di Google con un contenuto adeguato.

Suggerimenti per nuovi contenuti

Il livello di competitività dell’ottimizzazione della keyword è visualizzabile anche nella tabella, specificamente nelle colonne TM e PM: Title Match ci informa del numero di pagine in Top10 di Google che hanno adottato l’exact match nel title e che quindi hanno usato esattamente la keyword nel titolo, mentre Partial Match ci fa sapere quante pagine, in percentuale, hanno usato la keyword in modo parziale o con varianti.

A cosa serve il tool

Di base, URL Inspector è stato pensato per aiutare il lavoro professionale sui siti, in particolare su quello dei clienti, perché serve a risolvere un problema enorme in cui si incappa di frequente nelle prime fasi di una nuova collaborazione: identificare la tipologia di strategia adottata a livello di keyword research e creazione dei contenuti, in particolare rispetto alle scelte di ottimizzazione per i campi di title e URL, così da individuare eventuali errori o problemi.

Solitamente, quando ci troviamo a intervenire sul sito di un nuovo cliente studiamo infatti la situazione da vari angoli, e ad esempio possiamo lanciare subito una scansione dello spider per identificare e risolvere i problemi tecnici. Ma questo lavoro tecnico, da solo, potrebbe non bastare a ottenere grandi risultati se il cliente (o chi per lui) in precedenza ha sbagliato la strategia dei contenuti o la keyword research, e nessuno strumento precedente consentiva di eseguire questo tipo di analisi.

E quindi, con URL Inspector possiamo invece trovare tutti i problemi strategici, con indicazioni e suggerimenti di livello avanzato per valutare se sia il caso di cambiare URL, modificare title e testi, fare dei 301 verso pagine più strategiche o modificare completamente la strategia, creando ad esempio articoli di approfondimento per intercettare più opportunamente le keyword.

È uno degli strumenti più potenti di SEOZoom, fa vedere cose che nessun altro tool mostra, ma è estremamente complesso ed è pensato per utenti esperti e di livello PRO, perché richiede una visione d’insieme e una capacità di analisi che possono essere “fuori portata” per chi è alle prime armi. Non bisogna infatti applicare in maniera automatica e semplicistica gli input che fornisce, perché non basta solo aggiungere la keyword più ricercata nell’URL o nel title per considerare ottimizzata una pagina, ma serve appunto una valutazione molto più ampia, che tenga conto anche di fattori quali caratteristiche del sito, livello dei competitor nella nicchia (e quindi delle effettive potenzialità di emergere) e, non in ultimo, anche delle scelte imprenditoriali.

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