Cosa abbiamo imparato dai webinar di Marzo: 12 spunti per te

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È stato un mese ricco di idee!

Nel nostro appuntamento settimanale dedicato all’aggiornamento professionale abbiamo parlato di SEO, di Linkedin, di Link Building. È emerso un filo conduttore chiaro: nonostante l’AI, in un modo o nell’altro, le persone sono sempre di più al centro.

Di webinar in webinar abbiamo fatto una panoramica su alcuni trend emergenti, strategie innovative e, soprattutto, su come applicare questi insegnamenti alla pratica quotidiana.

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Da queste lezioni ho selezionato 12 spunti che possono fare la differenza: sono idee che aprono nuove direzioni e sfidano le nostre abitudini, spero possano ispirare e guidare il vostro lavoro tanto quanto hanno ispirato il mio.

Iniziamo!

Le tendenze della SEO: cosa stiamo vedendo e cosa ci aspetta

Dalla lezione “La mia ricetta SEO nel 2024″ di Marco Ronco, si possono evidenziare tre idee particolarmente interessanti che riflettono le tendenze nel campo della SEO per il 2024:

  1. Verso la Google Search Generative Experience (SGE): Marco Ronco introduce la Google Search Generative Experience. È un cambiamento significativo nella ricerca Google, dove l’intelligenza artificiale generativa inizia a giocare un ruolo cruciale nell’arricchire i risultati di ricerca. Le strategie SEO dovranno evolversi per tenere conto di come l’IA può alterare la presentazione e la scoperta dei contenuti online.
  2. Il valore del contenuto umano nell’era dell’IA: Un altro spunto importante riguarda il ruolo del contenuto prodotto dall’uomo nell’era dominata dall’intelligenza artificiale. Ronco sottolinea che, nonostante l’avanzamento dell’IA, il contenuto umano rimane insostituibile per la sua autenticità e le prospettive uniche che può offrire. Questo rafforza l’idea che le strategie di content dovrebbero concentrarsi sulla creazione di materiale che rifletta esperienze reali e connessioni autentiche.
  3. Aumentare la Topical Authority: Ronco discute l’importanza della “Topical Authority“, ovvero diventare un punto di riferimento autorevole su un determinato argomento, coprendo ampiamente il campo semantico relativo. Questo ci suggerisce che un approccio efficace alla SEO richiede un lavoro accurato sul piano editoriale nel suo insieme per mappare e soddisfare le esigenze del pubblico target.

Guardare oltre il nostro sito: le opportunità di Linkedin Sales Navigator

Dalla presentazione di Francesco De Nobili sul webinar dedicato a “Linkedin Sales Navigator: perché oggi diventa obbligatorio” si possono trarre tre punti rilevanti che offrono uno sguardo approfondito sull’ottimizzazione della presenza online e sulla generazione di lead attraverso Linkedin:

  1. Curare la propria rete di collegamenti su Linkedin: Uno dei pilastri su cui si basa questo social professionale è il network di contatti che si può creare. Una buona rete è il punto di partenza per poi intervenire con strumenti avanzati come quelli che offre Sales Navigator. Cosa fare sempre? Corredare la richiesta di collegamento con un messaggio. Cosa evitare? Di vendere in un contatto a freddo.
  2. Smart Links di Sales Navigator: De Nobili sottolinea l’importanza degli Smart Links in Sales Navigator, una funzionalità che permette di condividere documenti PDF, pagine web, presentazioni e video con i contatti LinkedIn. Uno strumento facilita la condivisione di contenuti rilevanti con i potenziali clienti e offre anche insights preziosi sull’interazione dei destinatari con il materiale condiviso. Utilizzare Smart Links aumenta l’efficacia della comunicazione con i lead: ci permette infatti di personalizzare ulteriormente le interazioni future basandoci su dati concreti riguardo gli interessi e le interazioni dei contatti.
  3. Da provare: l’opzione Open Profile e InMail: Hanno senz’altro qualche “contro” ma se gestite bene sono utilissime le opzioni Open Profile e InMail per estendere la rete di contatti professionali. L’Open Profile rende possibile ricevere messaggi diretti da qualsiasi utente LinkedIn, incrementando così le opportunità di networking. Le InMail, invece, permettono di contattare direttamente utenti al di fuori della propria rete, anche se non connessi direttamente, con messaggi personalizzati e professionali.

Un nuovo orizzonte: la SEO multi-piattaforma

Il terzo webinar del mese l’ho tenuto proprio io, parlando del tema della Strategia SEO Multi-Piattaforma. Anche in base ai commenti ricevuti, ho riassunto tre idee per comprendere la direzione che sta prendendo la SEO e riflettere l’evoluzione del comportamento degli utenti online.

  1. Una strategia multi-piattaforma è il futuro: e il futuro è adesso! Ho sottolineato l’importanza di andare oltre la semplice ottimizzazione per la SERP tradizionale di Google, adottando una visione più ampia che includa diverse piattaforme come YouTube, LinkedIn, Amazon, e TikTok etc. Gli utenti non si limitano a cercare informazioni su un singolo motore di ricerca, ma utilizzano un’ampia gamma di canali. Per esempio, dai dati raccolti in SEOZoom abbiamo visto come gli snippet di Amazon dominino le ricerche transazionali nel 46% dei casi, mentre YouTube eccelle nelle ricerche informative con una presenza nel 14% delle top 10.
  2. Non parole chiave, ma problemi da risolvere: Qualche anno fa in occasione di uno ZoomDay, ho introdotto il concetto di “problem research” come un cambio di paradigma nella creazione di contenuti. Invece di concentrarsi su parole chiave specifiche, è cruciale comprendere e risolvere i problemi reali degli utenti. Questo significa creare contenuti che rispondano in modo autentico e utile alle domande e alle esigenze del pubblico, indipendentemente dalla piattaforma su cui si trovano.
  3. Sviluppo di contenuti espansi e personalizzati: Il piano editoriale dovrebbe – fin dalla progettazione – abbracciare diverse piattaforme con contenuti personalizzati in base al canale specifico. Ben venga pubblicare materiali in formati diversi, ognuno destinato a un pubblico mirato, per massimizzare l’efficacia della comunicazione e della visibilità. L’obiettivo è di superare l’approccio tradizionale centrato sulle parole chiave, concentrandosi invece sui problemi specifici che i nostri contenuti possono risolvere per gli utenti, indipendentemente da dove iniziano la loro ricerca.

Ripensare la link building nel 2024 (e impostare campagne efficaci)

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Il mese si è concluso con il webinar di Giuliano Falcone sul tema della Link Building e delle tecniche avanzate adatte al web odierno. È un argomento sempre dibattuto, come dimostrato dalla grande partecipazione del pubblico, che è stato molto attivo e interessato.

  1. I backlink oggi servono? Sì: E non solo perché sono l’essenza stessa del web! Google ha cercato in tutti i modi di contrastare attività borderline, ma i link hanno ancor oggi un ruolo nel suggerire un riconoscimento esterno al sito alle pagine linkate.
  2. I link aiutano la costruzione delle entità: Falcone ha approfondito come la link building non sia solamente una questione di acquisizione di backlink, ma sia fondamentale nella costruzione delle entità. Google pone una forte enfasi sul contesto semantico e sull’intenzione di ricerca degli utenti, i backlink servono a misurare la rilevanza di un’entità, permettendo al motore di ricerca di stabilire connessioni significative tra le entità stesse, i loro argomenti e il contesto in cui vengono menzionati.
  3. Valorizza il brand: Molte delle strategie più attuali mettono al centro il brand. I backlink da siti autorevoli e tematicamente affini non solo migliorano il posizionamento nei motori di ricerca, ma contribuiscono anche alla percezione del brand, alla sua autorità e alla sua fiducia nel settore di riferimento.

Ho voluto riassumere gli argomenti principali in questa carrellata di idee, ma i temi sono ampi ed è bene approfondirli nella loro complessità. Per questo vi invito a vedere le registrazioni di questi webinar (e molti altri!) nella nostra Academy al sito academy.seozoom.it

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