Caratteri non ASCII: conoscerli per sfruttarli senza errori sul sito

Provaci
Mettici alla prova
Analizza il tuo sito
Seleziona la lingua del database:

Sono un’estensione del codice ASCII basico, e per la precisione un insieme di simboli che non appartengono allo standard codificato, e quindi includono tutti i caratteri speciali come le lettere con accenti, glifi, ideogrammi e simboli matematici. La codifica non ASCII è molto ampia e i caratteri non-ASCII possono essere tanto utili quanto “pericolosi”, se non gestiti bene: se vogliamo avere un sito perfettamente SEO-friendly, quindi, è bene approcciare a questo tema con la giusta consapevolezza e comprendere bene quali sono i vantaggi dell’uso di non-ASCII characters, quali i rischi e quali soprattutto i metodi per individuare e risolvere eventuali problemi.

Cosa sono i non ASCII characters e a cosa servono

A differenza della codifica standard ASCII, che include solo caratteri alfanumerici e simboli come il punto e la virgola, i non ASCII characters sono un elenco molto più ampio di caratteri speciali che include segni accentati, glifi, ideogrammi, lettere cirilliche, simboli matematici, simboli di valute e altro ancora. In informatica, quindi, la definizione di carattere non ASCII è “carattere che non appartiene all’American Standard Code for Information Interchange (ASCII)”, vale a dire l’insieme di codici di caratteri che vengono normalmente utilizzati per rappresentare lettere, numeri e simboli.

I non ASCII characters sono usati in molti moderni linguaggi di programmazione, come HTML, XML e JavaScript e solitamente servono ai programmatori per scrivere codice sorgente o agli sviluppatori come parte di una codifica, ma possono essere utilizzati anche in modi diversi. Ad esempio, si possono usare per scrivere documenti che includono parole in altre lingue, per inserire contenuti che sono stati tradotti da un’altra lingua, per creare nomi di file unici, e spesso sono sfruttati nella grafica web per rendere i siti più accattivanti, per semplificare l’inserimento dei dati nella pagina web o per aggiungere un tocco personale a un sito Web.

Dal punto di vista pratico, i caratteri non ASCII possono essere inseriti manualmente oppure generati automaticamente dai programmi informatici: per aggiungere questo tipo di simbolo a un documento è necessario utilizzare un’applicazione che supporta la codifica Unicode, che è l’insieme standard di codifiche che contengono tutti i caratteri non ASCII. Una possibile alternativa è quella di utilizzare dei codici HTML appositamente creati per la rappresentazione dell’insieme completo della codifica Unicode.

I caratteri non ASCII offrono numerosi vantaggi: innanzitutto, aumentano notevolmente la flessibilità nella creazione di siti web accattivanti e nello sviluppo di software complesso; inoltre, consentono agli sviluppatori di creare rappresentazioni visualmente più attraenti dell’immagine del prodotto finito; infine, offrono la possibilità agli utenti finali di usufruire delle potenzialità offerte da questa tecnologia senza dover padroneggiarne le complesse regole tecniche.

Che cos’è il codice ASCII, come funziona e a cosa serve

A questo punto è però inevitabile una digressione sul Codice ASCII, dalle iniziali di American Standard Code for Information Interchange, che è “il” codice di rappresentazione dei caratteri alfanumerici e degli altri simboli utilizzato in informatica, che consente a due macchine di comunicare tra loro e trasmettere dati. Sviluppato nel 1963 e definitivo dal 1968, questo sistema a 7-bit è ancora ampiamente utilizzato nei moderni sistemi di comunicazione e si basa su un insieme di 128 combinazioni binarie (128 numeri decimali che vanno da 0 a 127) che rappresentano tutti i caratteri standard, come lettere, numeri, simboli e spazi bianchi.

Il codice ASCII nasce per semplificare la scrittura e la programmazione informatica e può essere utilizzato per memorizzare, organizzare e trasmettere dati alfanumerici; una volta inviato, il testo viene decodificato e visualizzato sullo schermo in modo leggibile; inoltre, il codice ASCII può essere utilizzato per l’autenticazione dell’utente in una rete informatica.

Per la precisione, il codice ASCII consente a un computer di riconoscere e visualizzare alfanumerici, simboli, numeri e segni di punteggiatura. Consiste in una tabella che assegna una serie di valori numerici a ciascun carattere: ad esempio, il numero 65 corrisponde alla lettera maiuscola A. Inoltre, il codice ASCII può essere separato in gruppi più piccoli, chiamati set di caratteri, che contengono solo i caratteri necessari a scrivere in una particolare lingua o per creare un’interfaccia utente specifica.

Come detto, i caratteri ASCII fanno rappresentano i simboli più comuni usati nella scrittura e nella programmazione e sono ancora oggi utilizzati come standard de facto per la maggior parte dei documenti di testo. Ciascun carattere ASCII è rappresentato da un numero binario, che può essere rappresentato in tutte le lingue: ritornando all’esempio precedente, il carattere “A” è rappresentato dal codice binario 01000001, e ciò significa che la lettera A occupa solo 8 bit di memoria nella memoria del computer.

Esistono diversi tipi di caratteri ASCII, tra cui lettere maiuscole, lettere minuscole, numeri e simboli speciali: ognuno di loro può essere rappresentato da un codice binario diverso, e alcune lettere hanno più varianti in base alla lingua e all’ortografia usata. Ad esempio, in italiano la lettera “e accentata” può avere due varianti differenti a seconda del tipo di accento, se grave o acuto, e diventa quindi “è” o “é”.

La tabella ASCII standard - da www.pierolucarelli.it

I caratteri ASCII sono spesso usati nel web design e nello sviluppo di siti web per creare modelli di testo più facili da leggere o digitare su dispositivi mobili; inoltre, possono anche essere usati nell’editing video e audio per evidenziare alcune parole o frasi in grassetto o corsivo, e alcuni programmi possono utilizzare i caratteri ASCII per creare immagini o disegni in formato bitmap.

Chi ha inventato il Codice ASCII?

Il Codice ASCII è stato inventato da Bob Bemer nel 1963, e quindi quest’anno festeggia i 60 anni di vita e carriera. Bemer era un ingegnere informatico che lavorava per IBM e che riconobbe la necessità di un sistema universale per rappresentare i caratteri alfanumerici in codice binario: mise quindi a punto un sistema a 7 bit, nell’intervallo da 0 a 127, che identificano tutti i caratteri alfanumerici, simboli di punteggiatura, segni di controllo e altri simboli grafici, con l’idea di rendere semplice la rappresentazione dei dati su vari dispositivi e sistemi operativi.

Considerato un pioniere nel campo dell’informatica, Bemer non si limitò a progettare il Codice ASCII, ma contribuì anche alla definizione del formato standard degli indirizzi email e lavorò in seguito anche allo sviluppo del linguaggio di programmazione FORTRAN. Nel 1980, fu eletto nella Hall of Fellows dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE) e nel corso della sua carriera ricevette numerosi riconoscimenti per il suo contributo all’informatica.

La sua invenzione ha avuto vastissime implicazioni nell’ambito della comunicazione digitale: il Codice ASCII ha alimentato lo sviluppo delle tecnologie informatiche ed è un elemento essenziale nella maggior parte degli strumenti informatici moderni. Senza questa invenzione, sarebbe stato impossibile rappresentare i caratteri non-ASCII come i caratteri cirillici o giapponesi su computer, ed è grazie al lavoro di Bob Bemer se oggi le persone possono scambiarsi con facilità informazioni in modalità digitale in tutto il mondo.

Non ASCII characters, le funzioni pratiche

Tuttavia, il codice ASCII non è in grado di gestire qualsiasi tipo di carattere speciale, come lo sono ad esempio simboli matematici, lettere accentate e altri caratteri presenti nelle lingue straniere, e per questo motivo sono stati creati codici come Unicode e UTF-8, capaci proprio di gestire questo tipo di caratteristiche ed espandere così le capacità del codice ASCII, ma più “pesanti” per quanto riguarda lo spazio su disco occupato.

Ecco perché tornano utili i caratteri non-ASCII, che sono come detto quelli che non possono essere rappresentati con il tradizionale codice ASCII a 7 bit: si tratta, in pratica, di tutte le combinazioni che vanno da 128 a 255 nella tabella ASCII, costituendo il set di caratteri estesi.

La tabella ASCII estesa: i caratteri speciali non ASCII - da www.pierolucarelli.it

Per rappresentare questi caratteri speciali, le reti informatiche hanno introdotto un nuovo insieme di caratteri chiamati Unicode che offre più di 65000 combinazioni binarie per rappresentare le lingue del mondo intero, che sono uno strumento estremamente utile per programmatori, designer e persone che scrivono testi in più lingue.

Oltre a quelle descritte, un’altra applicazione comune dei non-ASCII characters è creare testo con font diversificati o decorazioni nella grafica di stampa o web; in tale ottica, i designer possono usare i caratteri non-ASCII per creare titoli particolarmente attraenti o effetti grafici particolari come sfondi a tema natalizio o pattern floreali unicamente con l’aiuto della tastiera.

Esempio di arte con caratteri ASCII e non ASCII - da cultura.biografieonline.it/
I non-ASCII characters possono anche essere utilizzati per creare nomi di file più descrittivi: ad esempio, può essere più facile riconoscere un file chiamato “Risultati_de_ll_esame.pdf” rispetto a un file chiamato “Risultati_dellesame123456789.pdf”. Questo rende più semplice trovare rapidamente il file desiderato senza dover ricordare lunghissime stringhe alfanumeriche.

Ancora, i caratteri non ASCII possono essere anche utilizzati per l’inserimento di emoji in messaggistica istantanea, che possono aiutare le persone a comunicare meglio le proprie emozioni e intenzioni senza dover digitare parole lunghe o frasi complesse.

Come digitare i caratteri speciali

Ci sono vari modi per digitare i caratteri speciali e inserirli in un documento di qualsiasi tipo, che si basano sull’utilizzo di una tastiera fisica o una tastiera virtuale.

Se disponiamo di una tastiera fisica, potrebbe essere necessario premere alcuni tasti contemporaneamente, e ad esempio in ambito Windows possiamo premere ALT + il codice numerico corrispondente al carattere desiderato (ALT+212 permette di inserire la È e maiuscola con accento grave anche nei documenti Office, per citare un caso comune).

In vari programmi o sulla barra degli strumenti del browser, poi, è possibile accedere all’elenco dei caratteri speciali mediante la selezione di un pulsante che contenga simboli come i tre puntini di sospensione (…), e restando in casa Office possiamo cercare l’opzione Caratteri speciali per trovare i caratteri desiderati.

Un altro metodo semplice è sfruttare l’opzione di copia-incolla: basta cioè copiare il carattere che ci serve da un sito Web o da un altro documento e incollarlo nel nostro testo.

Infine, le applicazioni mobili come iOS e Android offrono anche la possibilità di digitare i caratteri speciali con la tastiera virtuale del dispositivo.

Caratteri non ASCII e siti: come gestire URL e nomi dominio

Cosa succede se ci sono caratteri non ASCII in un URL o nome di dominio? La maggior parte dei browser moderni supporta l’utilizzo di caratteri non ASCII in un URL o nel nome di un dominio, purché siano codificati correttamente con la percentuale. Questo significa che i caratteri non ASCII devono essere codificati in un formato denominato “URL encoding” prima di essere inseriti nell’URL o nel nome del dominio; dopo che l’URL o il nome del dominio è stato codificato, è possibile utilizzarlo come qualsiasi altro caso simile.

Tuttavia, ci sono alcune limitazioni da considerare quando si utilizzano caratteri non ASCII in un URL o nel nome di un dominio: ad esempio, alcuni browser potrebbero non riconoscere i caratteri non ASCII e potrebbero visualizzare un messaggio di errore anziché caricare la pagina Web corrispondente. Inoltre, poiché l’URL encoding è un processo complicato, può anche portare a problemi di compatibilità con alcuni browser più vecchi.

Inoltre, alcuni registrar di domini potrebbero non supportare i caratteri non ASCII nella registrazione dei nomi di dominio; se proprio vogliamo utilizzare caratteri non ASCII in un URL o nel nome di un dominio, dobbiamo quindi assicurarci innanzitutto che il registrar del dominio li supporti prima di procedere con la registrazione.

Come gestire i caratteri non ASCII: i rischi e i problemi

In generale, conoscere come gestire correttamente i caratteri non-ASCII può essere molto utile per tutti gli sviluppatori: oltre a fare in modo che i contenuti siano accessibili a una più ampia gamma di persone, l’utilizzo corretto dei caratteri non-ASCII può anche contribuire a garantire che il codice sia stabile e funzioni correttamente. Utilizzando gli strumenti adeguati e facendo attenzione al modo in cui si scrive il codice, è possibile assicurarsi che tutti i caratteri non-ASCII vengano gestiti correttamente, senza problemi o conseguenze negative per il sito.

Molte lingue e sistemi di scrittura alfabetica utilizzano caratteri non-ASCII (American Standard Code for Information Interchange) per rappresentare simboli o lettere speciali e la necessità di supportare questi caratteri si fa sentire sempre più in una varietà di settori in cui i contenuti devono essere accessibili a tutti. Dal punto di vista pratico, ci sono vari casi in cui possiamo ricorrere ai caratteri non ASCII, a cominciare dall’uso di lettere accentate o altri segni speciali fino ad arrivare a alla scrittura in lingue che non usano l’alfabeto latino, come cinese, giapponese, cirillico o arabo.

Tuttavia, lavorare con questi caratteri può essere complicato per gli sviluppatori, poiché non sono sempre ben gestiti dal codice sorgente. In particolare, quando si lavora con testo digitale, i caratteri non ASCII possono causare problemi perché alcuni strumenti software possono non essere in grado di leggere correttamente i caratteri speciali, e serve quindi sapere come rimuoverli in modo da evitare problemi. Dunque, se lavoriamo a documenti con codice che contiene simboli non-ASCII dobbiamo fare attenzione a come vengono trattati i caratteri: se il codice non viene scritto correttamente, infatti, si possono incontrare vari problemi, come errori di decodifica o visualizzazione di caratteri diversi da quelli attesi.

Esistono diversi strumenti disponibili che possono aiutare gli sviluppatori a controllare i propri programmi per assicurarsi che tutti i caratteri non-ASCII vengano gestiti correttamente, e ci sono in particolare molti editor di testo che hanno opzioni specifiche per consentire agli utenti di impostare le impostazioni di codifica dell’editor in modo da poter visualizzare correttamente i caratteri. Inoltre, alcuni linguaggi di programmazione hanno funzionalità integrate che consentono agli sviluppatori di controllare le diverse forme di codifica, mentre altri software consentono di gestire i caratteri non ASCII, solitamente analizzando i caratteri e convertendoli automaticamente nella loro rappresentazione ASCII equivalente. L’utilizzo di queste applicazioni semplifica notevolmente la conversione dei caratteri e consente agli utenti di gestire meglio i documenti contenenti tali caratteri.

In alcuni casi, è possibile convertire manualmente i caratteri non ASCII in codici ASCII, ma è un processo complicato: per avere successo con questa tecnica, è necessario avere una buona conoscenza della codifica o delle lingue da cui provengono i caratteri. Anche programmi di scrittura come Microsoft Word offrono supporto per la gestione dei caratteri non ASCII attraverso la funzione denominata “codice sostitutivo”, che consente agli utenti di inserire facilmente alcuni caratteri non ASCII nel documento: il codice sostitutivo funziona selezionando il simbolo o la lettera desiderata dal menu e quindi digitando il codice corrispondente nel documento.

Una volta completata la scrittura del codice, è comune importante eseguire un controllo accurato delle stringhe contenenti i caratteri non-ASCII, sfruttando i diversi strumenti online che possono analizzare il codice e scoprire eventualmente errori di codifica o altri problemi di gestione della stringa. Questo può essere particolarmente utile quando si lavora con programmi multilingue in cui sono presenti simboli e lettere speciali di diverse culture e lingue.

In conclusione, quindi, gestire i caratteri non ASCII dipende principalmente dal tipo di documento e dai programmi utilizzati per crearlo o modificarlo: se lavoriamo a documenti che contengono tali caratteri, è importante ricordare che la conversione manuale può essere un processo complicato e richiedere molto tempo, e quindi la soluzione migliore potrebbe quindi essere quella di utilizzare le applicazioni disponibili per semplificare la gestione della codifica dell’intero documento o delle singole parole o frasi contenute in esso.

Non ASCII characters: come identificare i caratteri problematici

E quindi, per evitare problemi sul sito è in primo luogo importante sapere come riconoscere i caratteri non ASCII, e per farlo possiamo osservare il codice sorgente del nostro documento: se vediamo dei codici numerici o dei simboli strani, allora probabilmente stiamo guardando un carattere non ASCII.

Una volta identificati i caratteri non ASCII, possiamo rimuoverli facilmente con un editor di testo. La maggior parte degli editor di testo più popolari dispone di un opzione che cerca e sostituisce automaticamente i caratteri non ASCII con qualcosa di più leggibile. Un’altra opzione è quella di copiarli e incollarli manualmente in un editor che supporta il formato UTF-8, una buona idea soprattutto se stiamo modificando grandi quantità di materiale con molti caratteri non ASCII.

Anche se la rimozione dei caratteri non ASCII può sembrare complicata, la buona notizia è che c’è un modo semplice per evitarne la comparsa nel nostro testo digitale: basta assicurarsi che l’editor utilizzato supportati l’encoding Unicode standard UTF-8. Questa opzione dovrebbe essere disponibile nella maggior parte degli editor più moderni ed è un ottimo modo per assicurarsi che non ci siano caratteri non ASCII nel nostro testo digitale.

Anche se i caratteri non ASCII possono essere una fonte di problemi quando si lavora con testo digitale, conoscere il modo per riconoscerli e rimuoverli può aiutarci a evitare problemi: se stiamo usando software moderno, assicurarci che supporti l’encoding Unicode standard UTF-8 ci consentirà di scrivere senza problemi, evitando così la comparsa di caratteri non ASCII.

Come rimuovere un non ASCII character

Quando però, nonostante questo controllo, ci troviamo di fronte a un carattere non ASCII problematico possiamo anche decidere di rimuoverlo dal testo: in primis dovremo esaminare il file di testo e individuare il carattere che genera le difficoltà, così poi procedere alla rimozione, che può essere effettuata con diversi metodi a seconda del software utilizzato.

In formato Excel, è possibile rimuovere i caratteri non ASCII utilizzando la funzione “Rimuovi caratteri” all’interno della scheda “Strumenti”: iniziamo a selezionare prima tutti i dati nel foglio di lavoro e poi fare clic sulla scheda Strumenti nella parte superiore della finestra di dialogo, quindi, scegliamo la funzione Rimuovi caratteri e selezioniamo il tipo di carattere che si desidera rimuovere.

Inoltre, le applicazioni di elaborazione testi come Microsoft Word offrono anche la possibilità di rimuovere i caratteri non ASCII in modo semplice e veloce. Per usare questa opzione, basta selezionare il testo contenente i caratteri non ASCII e andare al menu Modifica > Trova e sostituisci. Quindi, inseriremo il simbolo del carattere da rimuovere nella casella “Trova” e lasciare la casella “Sostituisci con” vuota. Infine, premere il pulsante “Sostituisci tutto” per eliminare tutti i simboli non ASCII dal documento.

Un’altra soluzione per rimuovere i caratteri non ASCII da un file consiste nell’utilizzare un editor di testo come Notepad++ o Sublime Text: queste applicazioni offrono un’opzione specifica nel menu Strumenti chiamata Rimozione non ASCII che consente di eliminare facilmente qualsiasi simbolo non ASCII presente nel file.

Iscriviti alla newsletter

Prova SEOZoom

7 giorni di Prova Gratuita

Inizia ad aumentare il tuo traffico con SEOZoom!
TOP