Le best practices SEO per i siti di News, i consigli di Google

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Quali sono le tecniche e gli interventi utili per aumentare la visibilità organica di un sito Web di notizie? È da questa domanda, semplice solo in apparenza, che parte il nuovo episodio di Search Central Lightning Talks (precedentemente Webmaster Conference Lightning Talks), le video-relazioni in stile conferenza abbreviata, ma ricca di informazioni, con cui il team di Ricerca Google condivide preziosi insights per chi gestisce siti web e cerca la strada per il successo. E così, i Search Advocate Daniel Waisberg e Cherry Prommawin ci accompagnano alla scoperta delle best practices per i siti news, per migliorare il ranking e attirare più traffico sulle pagine del nostro progetto editoriale.

Dove e come appaiono le notizie su Google

“Iniziamo chiarendo i modi differenti in cui i contenuti news possono apparire su Google“, dice Cherry Prommawin in apertura del video: Ricerca Google mostra le notizie come testo, Immagine, video o altri tipi di risultati, e ci sono poi “due posti chiave” in cui possono essere visualizzati i contenuti di Google News in Search, ovvero le Notizie Principali (Top Stories) e la scheda Notizie.

Entra maggiormente nel dettaglio Waisberg, che elenca i 4 tipi comuni di elementi dei risultati di ricerca, su cui gli editori hanno una certa quota di influenza.

  1. Risultato testuale basato sul testo della pagina.
  2. Risultati multimediali con uno o più attributi con informazioni aggiuntive sulla pagina, come le domande frequenti FAQ o passaggi pratici tipo how-to.
  3. Risultati delle immagini basati su un’immagine incorporata in una pagina.
  4. Risultato video basato su un video incorporato in una pagina.

Il modo migliore per decidere su quale tipologia orientare i nostri sforzi è “capire cosa funziona meglio per il pubblico target”, dice il Search Advocate, che suggerisce anche di verificare le informazioni che ci arrivano dai dati della Google Search Console sul rendimento delle pagine.

Per completare il quadro, come accennato, ci sono poi altri due spazi particolarmente rilevanti per le testate giornalistiche, e Prommawin ci ricorda che l’accesso a queste due feature è riservato ai siti che risultano idonei per Google News, ovvero al celeberrimo servizio di aggregazione di notizie di casa Google, disponibile su Android, iOS e via Web all’indirizzo news.google.com, che mostra diverse informazioni sul contenuto, come i titoli e suggerimenti personalizzati.

  1. Carosello Top Stories, una funzionalità di Ricerca che mostra contenuti di notizie pertinenti e di alta qualità. Il layout del carosello può cambiare in base a molti fattori, come query dell’utente, dispositivo e posizione.
  2. Scheda Notizie su Ricerca Google, risultati di Search ristretti per fare focus solo su contenuti relativi alle notizie.

È importante notare che queste due feature sono diverse da Google News.

Le best practices SEO per i siti Web di notizie

Entriamo finalmente nel vivo del topic con le raccomandazioni e le indicazioni per ottimizzare i siti web di news e condurli a migliorare la visibilità e i rendimenti su Google.

Il primo punto di riferimento citato nel video sono le classiche linee guida SEO di Google, ora chiamate Google Search Essentials, che includono le informazioni principali su ciò che rende i contenuti web idonei per apparire e avere un buon rendimento su Ricerca Google.

Restringendo l’analisi alle best practices rilevanti per i siti Web di notizie, Waisberg inizia col ricordare che i sistemi di Google sono progettati per presentare contenuti utili, affidabili e creati principalmente per le persone e non per motori di ricerca, come sancito dal recente Helpful Content system – e c’è un elenco di domande che possono aiutarci a valutare i nostri contenuti in queste tre aree.

Dopo aver identificato i contenuti pertinenti, i sistemi di Google li classificano, ovvero decidono la priorità con cui mostrarli, usando un mix di fattori che possono aiutare a definire quali contenuti dimostrano aspetti dell’esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità, che chiamiamo comunemente EEAT.

Il valore di EEAT per le testate giornalistiche

Solitamente le testate editoriali hanno buoni valori EEAT, ma è opportuno approfondire alcuni dettagli sugli elementi che compongono questi concetti.

  • Esperienza mostra fino a che punto il creatore di contenuti ha la necessaria esperienza di prima mano o di vita per l’argomento. Ad esempio, se stiamo cercando recensioni di prodotti, probabilmente desideriamo leggere contenuti realizzati da persone che hanno utilizzato il prodotto o che possono avere esperienza in tale materia.
  • La competenza mostra fino a che punto il creatore di contenuti ha le conoscenze o le abilità necessarie per l’argomento. Ad esempio, se stiamo cercando consigli sulla salute, probabilmente desideriamo leggere contenuti scritti da medici o ricercatori.
  • L’autorevolezza mostra fino a che punto il creatore di contenuti o il sito Web è riconosciuto come fonte di riferimento per l’argomento. Ad esempio, se stiamo cercando di rinnovare il tuo passaporto, la pagina ufficiale dell’Ente di riferimento sarà la fonte più autorevole per questo contenuto.
  • La fiducia è la componente più importante di EEAT: anche se il creatore di contenuti ha molta esperienza, esperto e autorevole, una truffa finanziaria sarà sempre inaffidabile.

Waisberg spiega il concetto di EEAT

Gli altri interventi pratici

È quindi di nuovo Prommawin a riportare il discorso su aspetti un po’ più pratici, segnalandoci alcuni spunti operativi per ottimizzare i contenuti di notizie.

Ad esempio, è utile fornire a Google una data di pubblicazione seguendo le istruzioni in merito fornite dalla documentazione ufficiale del motore di ricerca; in questo modo, possiamo aiutare Google a identificare quando una pagina è stata pubblicata o significativamente aggiornata. Con i dati strutturati, in particolare, possiamo specificare una data e un fuso orario e consentire al crawler di comprendere meglio le date dei nostri articoli; quando la pagina di una notizia riceve un aggiornamento significativo, possiamo modificare la data dell’articolo e assegnare alle date alcune etichette appropriate con un testo come “Pubblicazione”, “Pubblicato”, “Aggiornato” o “Ultimo aggiornamento”, usando per questo scopo anche il campo dateModified dei dati strutturati.

Come gestire le date degli articoli

Come consiglio generale, poi, dovremmo ridurre al minimo la presenza di altre date nella pagina: ad esempio, se mostriamo storie correlate in calce all’articolo, sarebbe meglio che non appaiano le relative date per evitare possibili confusioni nella selezione della data da visualizzare nei risultati di ricerca.

Anche la struttura dei siti web può essere importante, soprattutto per le notizie in corso di evoluzione, come nel caso dei giochi olimpici o delle elezioni politiche. Alcuni siti utilizzano la stessa pagina per diversi aggiornamenti della storia, mentre altri pubblicano più pagine per la stessa storia: Google non ha preferenze nel merito, ma ci sono alcuni suggerimenti validi per gestire queste situazioni.

Se utilizziamo un’unica pagina per raccontare tutti gli aggiornamenti di una storia, dobbiamo fornire le date con il fuso orario e seguire le linee guida sulle date di cui sopra, evitando di aggiornare una storia senza aggiungere informazioni significative.

Se invece scegliamo di creare più pagine per tutti gli sviluppi successivi di una storia, è importante assicurarci che le pagine siano collegata tra loro in modo efficace e contengono un timestamp o date di pubblicazione. Una soluzione può essere creare una pagina hub per la storia principale e linkare da qui a ogni nuovo pezzo.

Ultimo, ma non per importanza, immagini e video sono una parte importante dei contenuti di notizie: le immagini devono essere pertinenti al tema all’articolo, evitando di utilizzare loghi o watermark troppo grandi che in pratica nascondo il contenuto e rendono le immagini difficili da comprendere; inoltre, anziché incorporare informazioni importanti nelle immagini è più opportuno rendere tali informazioni accessibili e scansionabili anche in formato testo.

Idoneità per Google News, i consigli per entrare tra i risultati

Come accennato – e come in realtà dovremmo già sapere – per apparire nelle Notizie principali o nella scheda News gli editori devono soddisfare alcuni specifici criteri di idoneità di Google News. Rispetto ad alcuni anni fa la “buona notizia” è che i contenuti online vengono automaticamente presi in considerazione per queste sezioni (non serve più fare una richiesta e attendere il verdetto), e per apparire in Google News un articolo deve soddisfare tre criteri fondamentali:

  • Possedere e mostrare alti livelli di EEAT.
  • Possedere una storia costante di produzione di contenuti relativi a notizie.
  • Seguire le norme di Google News.

Le basi dell'idoneità per Google News

Su quest’ultimo fronte, le policy si basano fortemente sulla trasparenza delle informazioni fornite su autori, pubblicazioni e gruppo editoriale. I visitatori del sito vogliono sapere chi scrive il contenuto che stanno leggendo, sintetizza Waisberg.

Le policy di Google News su pubblicità e materiale promozionale

Prommawin si è soffermata su alcuni aspetti specifici delle policy di Google News, in particolare per quel che riguarda l’advertising e altre tipologie di materiali promozionali, che innanzitutto non devono superare in quantità il contenuto rappresentato da notizie e devono essere ben distinguibili dagli articoli normali, chiarendo quindi quali sono i paid placement.

Inoltre, anche quando si ragiona in termini di monetizzazione non bisogna dimenticare e trascurare la user experience: ciò significa, per esempio, evitare di avere pop-up o annunci eccessivi, che potrebbe infastidire i lettori o rallentare le pagine.

Se poi ospitiamo link in uscita dai contenuti (gli outbound links), potrebbe essere utile “comunicare a Google la relazione con le pagine collegate”, dice ancora la Search Advocate, che suggerisce quindi di utilizzare i valori rel degli attributi dei link come sponsored o UGC – anche perché, in caso contrario, non etichettare correttamente i link del nostro sito che sono “spam, pagati o generati dagli utenti” potrebbe portare a una violazione delle norme antispam di Google.

Continuando con le norme di base, se decidiamo di implementare un contatore, un paywall o un login wall dobbiamo badare a utilizzare i dati strutturati appropriati, così da aiutare Google a differenziare i contenuti protetti da paywall dal cloaking, un’altra nota violazione della policy antispam del motore di ricerca, compresa tra le cosiddette tattiche black hat. Infine, per rendere le pagine effettivamente ricercabili su Google è fondamentale che Googlebot possa eseguire la scansione e indicizzare il contenuto dietro paywall.

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