Google ripercorre le ultime novità in Search News di giugno 2022

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Ritorna l’appuntamento con Google Search News (il secondo dell’anno dopo quello di marzo), il videogiornale con cui John Mueller ricapitola gli ultimi avvenimenti relativi alle evoluzioni e allo sviluppo di Search, a beneficio di SEO e digital marketer che vogliono stare al passo con il motore di ricerca. Rispetto agli altri, questo episodio si caratterizza per un tono meno ironico e più dimesso, legato anche alla commemorazione di Bill Slawski, il famosissimo esperto americano che è venuto a mancare nelle scorse settimane e a cui Google ha voluto dedicare un piccolo tributo/omaggio.

Google Search News, cosa è successo a giugno 2022

In realtà, anche i temi trattati nell’ultimo episodio di Google Search News sono in tono minore rispetto al passato, perché a conti fatti le vere “novità” per i SEO non sono state molte, in questi tre mesi.

Menu dell'ultimo episodio

La principale riguarda senz’altro i core update, mentre gli altri temi nel sommario della puntata sono il lancio di una nuova serie dedicata ai gestori di siti e-Commerce, i consigli per usare le bubbles unendo Search Console e Data Studio, la deprecazione di alcuni strumenti e l’ufficializzazione di alcuni eventi brandizzati Big G.

I temi dell’ultimo episodio

Mueller si sofferma quindi brevemente a parlare del May Core Update, la modifica dell’algoritmo di ranking che ha interessato anche le SERP italiane, come abbiamo visto nella nostra consueta analisi. Il Search advocate ha ricordato che Google esegue questi aggiornamenti più volte all’anno, che si chiamano “core update” perché interessano il nucleo dei sistemi algoritmici del motore di ricerca e possono comportare cambiamenti a Search e a Discover.

Da tempo, ormai, l’azienda conferma (e anzi anticipa) il rilascio di questi aggiornamenti principali, perché di solito producono effetti evidenti sulle SERP, facendo registrare cali o guadagni ai siti nel corso del processo.

Passando ad aggiornamenti più piccoli, Mueller segnala due deprecazioni di strumenti avvenute nelle ultime settimane: innanzitutto, in Search Console è stato mandato in pensione lo strumento di gestione dei parametri URL, perché nel corso degli anni i sistemi di crawling di Google sono migliorati in modo significativo e hanno di fatto reso meno utile questo strumento per i siti – come best practices per fornire informazioni sul crawling, Google raccomanda l’uso del file robots.txt.

Stanno per essere abbandonati anche alcuni tag di estensione della sitemap, come la geolocalizzazione delle immagini e la categoria video, che a partire dal prossimo mese di agosto non saranno più usati: questa scelta comunque non influisce sull’uso di altri dati delle sitemap, che continuano a essere supportati.

Cambiando argomento, poi, Mueller ricorda la pubblicazione del rapporto annuale sul Webspam 2022, che racchiude i risultati del lavoro di Google per aiutare le persone a cercare le informazioni a cui sono interessate, evitando che lo spam e i contenuti dannosi di contenuti dannosi influenzino la ricerca.

Le altre attività dal mondo Google

Se queste sono le novità che riguardano più da vicino i SEO e chi gestisce l’ottimizzazione dei siti, le altre notizie raccontate nel corso dell’episodio ci offrono una panoramica più ampia sul “lavoro” di Google negli ultimi mesi.

Ad esempio, Mueller fa riferimento alla nuova serie di video dedicati ai siti di e-commerce chiamata “E-commerce Essentials” (a cui abbiamo dedicati già alcuni approfondimenti specifici), che si incentra su alcuni punti critici per chi ha siti di vendite online: il primo episodio tratta in particolare delle immagini, mentre i successivi si sono interessati all’ottimizzazione di JavaScript, ala necessità e dei modi per rendere il sito mobile-friendly e altro ancora. Anche se questi episodi si concentrano sui siti di e-commerce, le informazioni fornite sono in realtà utili per ogni tipologia di progetto online, come ribadisce anche John.

Esempio di bubbles secondo Google

Hanno invece avuto forma testuale i consigli per collegare Google Search Console a Google Data Studio, forniti dal blog ufficiale della compagnia: per Mueller, Search Console fornisce informazioni sulle prestazioni del sito in Google Search, mentre Data Studio offre innumerevoli modi per di visualizzare qualsiasi tipo di dati, e quindi unirli è “un ottimo abbinamento”. Gli articoli guidano attraverso le impostazioni di connessione e semplificano la creazione di un grafico a bolle, che mostra quali sono le query che hanno un buon rendimento per il sito e quali potrebbero essere migliorate.

Si tratta di un modo interessante di osservare i dati, ed è solo una delle tante cose che si possono fare con i dati collegati a Data Studio.

Restando nel campo delle attività, Mueller annuncia che le persone del team Search Relations (di cui lui stesso fa parte) “sono tornate a partecipare agli eventi”, sia virtuali che in persona – e John dice che “è emozionante incontrare le persone nella vita reale dopo questa lunga pausa!”.

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