Come sarà Google con MUM? Le applicazioni nella Ricerca e gli impatti sulla SEO
È la nuova pietra miliare dell’Intelligenza Artificiale applicata alla Ricerca, e nei primi test ha già fornito un supporto incredibile per migliorare la qualità dei risultati nelle query legate ai vaccini: l’attenzione su Google MUM è sempre più alta, e non potrebbe essere altrimenti viste le premesse legate a questo sistema dalle caratteristiche fantascientifiche. Ora Pandu Nayak ha fornito anche indicazioni più chiare sul modo in cui Google intende applicare MUM, sulla roadmap prevista e sui modi in cui l’azienda si sta impegnando per garantire che la tecnologia venga applicata responsabilmente, così da riuscire davvero a cambiare radicalmente il modo in cui gli utenti interagiscono con il motore di ricerca più usato al mondo.
Google MUM, la roadmap per l’applicazione
Questi temi sono stati al centro della chiacchierata tra il VP di Google Search e Search Engine Land sul futuro prossimo del motore di ricerca grazie appunto a MUM, l’ultimo approdo di Big G nella comprensione del linguaggio applicato alla Ricerca.
Per oltre due decenni, i motori di ricerca hanno praticamente funzionato allo stesso modo: l’utente inserisce una query testuale (o vocale) e la macchina restituisce un mix di link organici, risultati avanzati e annunci; certo, in questi anni hanno migliorato le loro capacità di determinare l’intento, fornire risultati pertinenti e incorporare diversi verticali (come immagini, video o ricerca locale), ma la premessa è rimasta la stessa, almeno finora.
Con i progressi più recenti, come già BERT, i motori di ricerca hanno infatti aumentato le capacità di elaborazione del linguaggio, che consentono loro di comprendere meglio le query e restituire risultati più pertinenti. Ora Google ha compiuto un ulteriore passo in avanti, presentando e testando il Multitask Unified Model (MUM), una tecnologia che è mille volte più potente di BERT e combina la comprensione del linguaggio con capacità di input multitasking e multimodali