Ancora volatilità in SERP: è il Valentine’s Day update di Google

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Le ferie agostane, le festività natalizie e, ora, San Valentino: volendo fare una battuta, potremmo dire che Google sta provando a boicottare il relax e il tempo libero di SEO e Webmaster di tutto il mondo, rilasciando i suoi aggiornamenti in concomitanza con feste ed eventi da celebrare. L’ultimo è il cosiddetto Valentine’s Day Update, un ulteriore scossone fornito al panorama delle SERP, rilevato sia dagli analisti a livello internazionale che da SEOZoom sullo scenario italiano.
Le variazioni in prima pagina

Non si sta tranquilli neppure a San Valentino

Questa volta la prima segnalazione è arrivata dal Regno Unito e da alcuni utenti registrati al forum di WebmasterWorld, che già in occasione dell’update dell’Epifania (dagli effetti limitati in Italia) era stato un’utile cartina al tornasole per scoprire le ultime novità di Google. Nell’approssimarsi a San Valentino, i webmaster britannici hanno iniziato a notare una certa volatilità nelle SERP, trovando poi conferma nei colleghi di oltreoceano.
Siti usciti dalla Top10 di Google

Il Valentine’s Day Update di Google interessa anche l’Italia

Anche l’osservatorio delle SERP di SEOZoom ha certificato che – effettivamente – c’è stato qualche movimento fuori norma nelle oscillazioni dei risultati delle pagine di ricerca su Google. Come si nota dai grafici allegati in pagina, questi cambiamenti hanno riguardato non tanto i “risultati usciti dalla Top10” (dove situazioni di attività elevata sono state registrate nella settimana precedente al Valentine’s Day), quanto negli altri osservatori.
Il grafico delle variazioni

Le variazioni registrate da SEOZoom

Ad esempio, il 13 febbraio SEOZoom ha registrato le variazioni dei risultati in prima pagina classificandole con un livello dell’1,85 per cento, il più alto da inizio anno, e intensa e superiore alla media è stata anche la situazione del giorno 12 e del 14 febbraio. Molto elevata l’attività della sezione “pagine che hanno subito piccole oscillazioni in SERP”, che è salita fino al 43,49 per cento sempre il 13 febbraio per poi tornare a livelli più regolari; oltre la norma, infine, anche le percentuali delle “Pagine che hanno subito grandi variazioni di posizioni in SERP”, che dal 12 al 15 febbraio sono entrate in zona rossa su SEOZoom (con picco di 25,38 per cento il giorno prima di San Valentino).
L'analisi di SEOZoom sulle SERP

Quali sono gli effetti sulle SERP?

Torniamo alla discussione su Webmaster World per scoprire quali sono state le dinamiche di questo update di Google, che ha interessato un po’ tutto il mondo. Dalla Germania, ad esempio, un utente scrive che le SERP tedesche sono praticamente monopolizzate dai brand, che hanno “cannibalizzato” la concorrenza, mentre l’utente brasiliano Malanje ha raccontato la sua esperienza. Innanzitutto, ha detto di aver lanciato una ricerca sul prezzo delle “mele rosse”, ottenendo come risposta un featured snippet di un sito con un listino prezzi del 2014, con un’immagine che non era nell’URL di destinazione e con una didascalia in un altro sito, e poi ha pubblicato un grafico con il crollo del suo sito a causa del Valentine’s Day Update di Google, specificando che “non ci sono problemi sul lato server e il sito non è cambiato dall’inizio dell’anno”.

Nuove evoluzioni per Google?

Il post del webmaster si chiude con una nota polemica sulle “pubblicità e tutte le schifezze prima e dopo i risultati organici” che ha trovato nella SERP ottenuta, e su questo fronte gli attacchi a Big G sono davvero numerosi: un altro tecnico lamenta il fatto che Google stia spingendo le inserzioni organiche il più possibile, un altro punta il dito contro il RankBrain, che non sembra “apprezzare opinioni individuali o brand singoli su prodotti multi-brand”, preferendo invece mostrare “pagine con fonti multiple di opinioni o con più brand”. Infine, ByronM (da Austin, Texas) nota che le keyword long tail non sono più mostrare in SERP a meno che non siano la primary keyword o l’intent della pagina, aggiungendo che “siano dannati sinonimi e plurali! Devi ottimizzare il contenuto per quella che sembra la specifica keyword”, una filosofia che “apre più spazio, ma che limita anche la portata e la larghezza”.
I dati di SEOZoom sulle SERP

Cosa significano questi dati?

Questa volta possiamo accertare con un pizzico di consapevolezza in più che Google sta testando ulteriori aggiornamenti ai suoi algoritmi di ricerca; non è certo una novità (proprio nel marzo scorso, l’account Twitter @searchliaison ricordava che gli update avvengono in pratica ogni giorno, e solo i più corposi – come il broad core algorithm update – sono percepiti effettivamente), ma vista la portata qualche conclusione possiamo anche provare a trarla, seguendo anche le indicazioni che arrivano dagli analisti esperti SEO.

Google premia chi risponde meglio agli intent

Roger Montti di Search Engine Journal, in particolare, ritiene che l’aggiornamento di San Valentino si inserisca nel vasto programma di trasformazione avviato da Google nell’ultimo anno, in cui il colosso californiano ha messo a punto e testato differenti modifiche progettate per migliorare la sua capacità di comprendere una query di ricerca e classificare il contenuto di una pagina web. In particolare, la direzione intrapresa dagli algoritmi sembra essere quella di premiare le pagine che risolvono in maniera migliore il problema di un utente, intercettandone meglio il search intent.

Nessuna penalizzazione per nicchie e settori

L’analisi di Montii evidenzia anche altre fattori: inizialmente, i SEO avevano pensato che Google stesse prendendo di mira alcune nicchie di mercato online (come nel caso del famigerato medic update, che da Big G hanno strenuamente negato avere come obiettivo la penalizzazione di siti medici et similia) e concentrandosi sulla valutazione di una serie di fattori di qualità, link scadenti, contenuti scarsi e così via. Anche se questi tipi di fattori tendono a posizionarsi in basso nella ricerca di Google, fonti ufficiali hanno rivelato che gli update degli algoritmi non hanno riguardato il “targeting di segnali negativi di bassa qualità” (il that targeting negative signals of low quality, come scrive il redattore di SE Journal). Questo Valentine’s Day Update, allora, deve essere interpretato come un nuovo passo in avanti di Google per restituire agli utenti risultati di ricerca pertinenti alle intenzioni iniziali.

Cosa fare? Per ora aspettare ed eseguire un SEO Audit

Come scrive un webmaster sul forum, questi cambiamenti dovrebbero piuttosto essere interpretati come “segnali” e “indicatori”: se il proprio sito subisce un calo, significa non è stato fatto qualcosa che invece era necessario, e questo mancato intervento ha generato una perdita di traffico e di ranking. Un bel problema, che si può affrontare solo in maniera professionale con un SEO audit per capire quali possono essere i fattori critici presenti e anche per comprendere perché, pur in presenza di un sito sano, con buoni segnali di fiducia (ovvero, un profilo backlink adeguato e bilanciato) e dati positivi in termini di impression non ci sia un incremento di posizionamento e rendimenti.

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