Nuova release di SEOZoom: come cambia la suite

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Nuovi strumenti, feature rinnovate e migliorate, più database internazionali, ma soprattutto un nuovo approccio alle attività di ottimizzazione dei siti che si fonda su un insieme di algoritmi che cooperano per analizzare le SERP, i competitor e i loro contenuti e individuare le intenzioni di ricerca degli utenti in tempo reale: sono queste, in estrema sintesi, le caratteristiche principali della nuova versione di SEOZoom, che ha sostituito integralmente la precedente che ci aveva accompagnato finora. Un’evoluzione necessaria per continuare ad assicurare la qualità dei dati mostrati e per raggiungere quello che è sempre stato il nostro obiettivo: rendere più semplice la creazione di contenuti perfetti sia per Google che per gli utenti finali.

SEOZoom, le principali differenze tra vecchia e nuova suite

È servito molto tempo per sviluppare la nuova suite, che non rappresenta semplicemente un restyling della vecchia versione: il punto di partenza del lavoro è stata la considerazione su quanto sia cambiata la SEO dal 2015, anno di debutto di SEOZoom sul mercato, e quindi la conseguente necessità di adeguare la piattaforma alle nuove esigenze degli utenti che vogliono stare al passo con le evoluzioni di Google, se non addirittura anticiparle.

Dal punto di vista tecnico, la suite si presenta nuova in tanti elementi: sono cambiati i motori, i dati, i metodi per analizzare le SERP di Google, ma è diversa anche la filosofia alla base dei vari strumenti. Se già nel 2015 siamo stati il primo software a lavorare non banalmente sul rank tracking di keyword, ma sull’analisi del rendimento degli URL per tutte le keyword per cui si posizionano, oggi alziamo ancor di più l’asticella, riservando ancora più attenzione ai dati – sempre il più possibile precisi e accurati – nella consapevolezza che ogni dato, ogni numero comunica molto più della singola metrica.

Le novità tecniche di SEOZoom

Prima di analizzare quali sono i cambiamenti più interessanti lato utente, dobbiamo però raccontare cosa c’è dietro, anzi cosa c’è sotto il cofano della nostra macchina: per raggiungere gli obiettivi prefissati, infatti, SEOZoom utilizza ora una nuova server farm per la parte hardware, che serve a elaborare velocemente i dati e renderli ancora più tempestivi.

Il motivo di questa scelta è facile da comprendere: ora i dati a disposizione (sia in raccolta che come output) sono molto più numerosi, e la struttura vecchia era leggermente inadeguata per la crescita, mentre con il nuovo sistema di server (capace di immagazzinare dati in memoria) possiamo fornire risposte più velocemente e con più informazioni.

Il nostro obiettivo era permettere l’automatizzazione di numerosi task che vengono svolti manualmente e fornire strumenti più flessibili per organizzare keyword e pagine di nostro interesse, attraverso interventi e cambiamenti importanti, alcuni dei quali invisibili all’utente ma che migliorano sia la qualità delle informazioni che i tempi per ottenerle.

Cosa cambia per gli utenti: più feature, più possibilità, più dati

Sul versante pratico, non è difficile accorgersi di quanto la nuova suite sia più ricca, oltre che più performante. A livello generale (e prima di segnalare tutti gli strumenti aggiornati o introdotti ex novo), ciò che è cambiato più di tutto è l’analisi della SERP, che ora è molto ricca e carica di dati e informazioni.

SEOZoom non si limita a scansionare chi è presente in SERP, ma va oltre elaborando una sorta di analisi morfologica della pagina dei risultati, che ci informa innanzitutto sulla vera tipologia di intento, fornisce input utili alla creazione di contenuti, rivela la composizione visiva della stessa SERP (una scansione della struttura stessa della pagina dei risultati di Google, con posizioni, variazioni e pixel per capire com’è veramente fatta una SERP, quali feature e box contiene e quanto invadono la pagina e fanno slittare i risultati organici) e in generale ci mette a disposizione dati e insights per avere davvero un quadro chiaro del contesto in cui vogliamo andare a competere.

Il tutto avviene in tempo reale, grazie alla potenza delle macchine, ed è questo un altro elemento che distingue la nostra suite dagli altri strumenti competitor: con il precaricamento dei dati del dominio, infatti, SEOZoom lancia dei task sul server che permettono di ottenere in risposta rapida una quantità enorme di dati da usare nelle nostre strategie. In pratica, ora SEOZoom legge i dati direttamente dalla RAM, e ciò permette di applicare velocemente qualsiasi ordinamento o filtro: l’effetto pratico è che ogni utente può costruire la visualizzazione delle tabelle nella maniera più utile alla sua strategia e alla sua metodologia di lavoro, perché possiamo ordinare qualsiasi griglia come vogliamo e anche per più campi contemporaneamente (basta cliccare sulle colonne tenendo premuto il tasto MAIUSCOLO).

Sempre dal punto di vista pratico, nella nuova suite è possibile anche ricercare in qualsiasi campo e in più campi contemporaneamente, e con il Filter Builder c’è la totale libertà di filtrare le keyword in qualsiasi modo possibile, così da personalizzare e perfezionare le nostre analisi e indagini. Anziché lavorare solo sulla visualizzazione classica per keyword, poi, il nuovo motore ci permette anche di raggruppare i dati per URL, così da semplificare l’individuazione delle pagine su cui concentrare la nostra attenzione.

Sullo sfondo c’è poi il lavoro continuo di ampliamento dei database, sia in Italia (vantiamo sempre il più ampio database del mercato per Google Italia, con oltre 1,3 miliardi di keyword monitorate) che nei nuovi mercati europei che copriamo: al Regno Unito si sono infatti aggiunti Spagna, Francia e Germania. Grazie a Keyword Infinity, poi, questi database continuano a crescere con l’utilizzo stesso, arricchendosi sempre di nuove parole chiave, anche se a basso volume o di lunga coda. Un primo “effetto” dell’ampliamento dei database lo abbiamo già nella fase di analisi di un dominio: se il sito in questione ottiene posizionamenti in altre versioni di Google, infatti, possiamo vedere immediatamente la sintesi del suo rendimento organico negli altri db disponibili in SEOZoom.

L’Assistente Editoriale, il fiore all’occhiello della nuova release di SEOZoom

Lo strumento dove questi meccanismi trovano la massima applicazione è l’Assistente Editoriale, che era già il tool più evoluto del mercato in precedenza e ha ora ulteriormente accresciuto le sue funzionalità, confermandosi il fiore all’occhiello della nuova suite.

Il suo motore di analisi è il cuore di SEOZoom ed esegue tutte le analisi in tempo reale. Tra le altre cose, è capace di identificare cluster di keyword attraverso analisi di tutte le SERP di Google in cui sono presenti i competitor, catalogati in base al rendimento per tutte le keyword per cui questi siti sono posizionati, e non indica semplicemente le keyword usate dai competitor, ma in che modo gli altri hanno usato quelle keyword. Inoltre, analizza l’intenzione di ricerca che c’è dietro un concetto, non una semplice keyword, e permette quindi di lavorare a un’ottimizzazione del contenuto basata non banalmente sull’inserimento delle parole chiave, ma sulla soddisfazione dei topic rilevanti secondo utenti e motore di ricerca, e quindi potenzialmente più utili e performanti. In altre parole, riesce a fare un’analisi qualitativa per fornirci insights legati a tutto ciò che serve, dove serve, come hanno fatto i competitor e come Google ha gradito.

Per migliorare i nostri contenuti, poi, possiamo sfruttare anche i cluster di domande frequenti, basati sulle occorrenze all’interno dei box Le persone chiedono anche o People Also Ask delle SERP, che ci possono rendere autonomi nella creazione di un testo anche senza fare una keyword research precedente, perché possiamo scoprire ciò a cui sono realmente interessate le persone che lanciano una query collegata alla keyword di partenza. Oltre che nell’Assistente Editoriale, questo elenco di domande frequenti è presente anche in altri due tool della suite, Analizza Keyword e Indaga Settore.

Molto utile è anche la rinnovata analisi del search intent basata sull’algoritmo interno a SEOZoom, che fornisce ad esempio un’indicazione immediata su livello di Intent Match, Topic utilizzati e Keyword rilevanti presenti nel contenuto che stiamo creando o modificando. Queste metriche riguardano quanto in percentuale è stato centrato l’intento di ricerca (intent match), quanti topic collegati abbiamo in percentuale usato nel testo (topic utilizzati) e quante parole chiave rilevanti collegate alla keyword principale abbiamo in percentuale usato nel testo (Keyword rilevanti): in pratica, invece di aprire le pagine web dei competitor e vedere come hanno utilizzato tutte le keyword e i temi, in pochi secondi SEOZoom mette in evidenza tutte le informazioni rilevanti che possiamo utilizzare nei nostri contenuti per essere perfettamente a fuoco sull’argomento.

L’ultimo, in mero ordine cronologico, elemento distintivo dell’Assistente Editoriale riguarda la possibilità di sfruttare i più evoluti sistemi di Intelligenza Artificiale con AI Writer che supporta la creazione del nostro contenuto, ottenendo in pochi secondi un articolo ottimizzato per la SEO e per la soddisfazione del search Intent attraverso l’analisi di competitor, keyword e topic rilevanti per guidare la generazione del testo. Ribadiamo qui il disclaimer presente anche in suite: gli articoli così prodotti non sono pensati per una pubblicazione diretta e “acritica”, ma rappresentano uno spunto da revisionare e modificare con le nostre competenze.

Tanti strumenti per migliorare e velocizzare il lavoro SEO

Allargando l’approfondimento alle novità presenti in tutta la suite, le funzionalità si ispirano a un concetto di fondo: gli strumenti devono aiutarci a risparmiare tempo in un contesto che cambia rapidamente, per consentire di creare e applicare delle strategie che possano restare al passo dei contesti che cambiano.

Come professionisti della SEO, insomma, dobbiamo lavorare per tempo e sul tempo, e SEOZoom ci supporta ora verso il raggiungimento dei nostri obiettivi. Anche l’interfaccia è ora più leggera e comprensibile, per rendere più immediato il reperimento delle informazioni e permettere di concentrarci sui dati più rilevanti.

Serve a questo, ad esempio, l’introduzione di un nuovo sistema di approfondimento delle analisi con un menù contestuale disponibile per ogni tabella generata dai vari tool, che offre dei contesti multipli per ogni griglia di dati e conduce a ulteriori “Azioni” che possiamo lanciare su URL, domini o keyword che stiamo esaminando, per fornire tantissime informazioni utili per la nostra strategia.

Sempre nelle tabelle, poi, ora è presente anche una colonna dedicata alla morfologia della SERP, che permette di comprendere “al volo” la tipologia prevalente di Intent e la presenza di eventuali feature di Google che ostacolano la visibilità dei risultati organici. Nei grafici, invece, abbiamo possibilità di lanciare due funzioni veloci ed efficaci: possiamo cioè attivare l’abilitazione del “potenziale pagine” e scoprire visivamente i potenziale di traffico organico raggiungibile dalla pagina che stiamo esaminando, oppure generare un report “Time Machine” selezionando due date per verificare le variazioni di ranking del sito in quello specifico intervallo.

All’interno della suite ci sono strumenti migliorati, come Analizza Lista URL, News di Settore o Osservatorio SERP (che, ad esempio, ora permette di estendere l’analisi della tendenza delle SERP fino a un anno), ma anche funzionalità completamente nuove: è il caso di Comparatore SERP (che individua la SERP affinity tra keyword inserite alla rinfusa) o Question Explorer, che è il rivoluzionario sistema di ricerca per domande, sulla base delle vere ricerche delle persone su Google.

Le novità nella sezione Progetti

Le modifiche migliorative hanno interessato anche l’ampia area dei Progetti, che restano il modo migliore per conoscere tutte le informazioni riguardanti un sito web e visualizzare le statistiche più aggiornate sul suo traffico e sui suoi rendimenti.

A cambiare è innanzitutto la panoramica iniziale, che ora si concentra in maniera più diretta sulle keyword monitorate, offrendo tutte le informazioni necessarie e il contesto d’azione, in modo da favorire la lettura e la comprensione quotidiana dei dati.

Nuova è la sezione Keyword Studio, che ora rappresenta la cabina di regia per tenere sotto controllo tutte le informazioni sulle parole chiave su cui compete il sito, punto di partenza per diverse strade di analisi, diverse visualizzazioni e tabelle che ci tengono sempre aggiornati sull’andamento delle keyword del sito a Progetto. Content Gap è invece uno strumento che segnala automaticamente potenziali gap di contenuti rispetto ai competitor del nostro sito, parole chiave che generano traffico per i nostri avversari ma che non abbiamo trattato adeguatamente nelle nostre pagine.

Per gestire meglio gli interventi di ottimizzazione, poi, la sezione Pagine monitorate prevede ora la possibilità di inserire degli specifici path di URL, che ci permettono di monitorare aree specifiche del sito che ricadono sotto lo stesso percorso.

Un diverso approccio al monitoraggio delle posizioni delle keyword

L’ultimo punto di enorme differenza tra la vecchia suite e il nuovo SEOZoom riguarda il monitoraggio delle posizioni delle keyword, andando oltre il checkpoint giornaliero.

Oggi le SERP sono più volatili e l’individuazione istantanea della posizione rischia di non essere attendibile o utile, perché è una fotografia statica che potrebbe non essere più veritiera dopo poco. In pratica, nella vecchia suite era possibile ritrovarsi con un caso limite di pagina che, nella stessa giornata, veniva segnalata in salita alle 8 del mattino e in discesa alle 10 a causa delle continue fluttuazioni delle SERP di Google, a volte impercettibili, perché ogni rilevamento keyword (che erano appunto istantanei e costanti) determinava l’output dei dati. Il risultato era che un’informazione fine a se stessa che perdeva di utilità, perché dipendeva solo dal momento in cui l’utente apriva effettivamente l’analisi su SEOZoom: anche solo dopo qualche ora, infatti, i dati potevano erano completamente cambiati.

Nella nuova suite abbiamo preferito dare un dato più utile e soprattutto gestibile, che non fosse influenzato più di tanto dalla singola keyword e dalle sue oscillazioni, ma all’individuazione di un periodo preciso per dare maggior precisione e più attendibilità. È, in un certo senso, qualcosa di simile ai dati medi sul posizionamento che usa Google in Search Console, così da permettere all’utente di sapere realmente se nella giornata una pagina ha avuto un calo o una salita sulla base di tutte le sue keyword e non su semplici e troppo frequenti oscillazioni.

Questo stesso approccio permette anche di analizzare più precisamente il trend delle pagine: sempre proponendo un caso limite, una pagina che fa 1000 visite perde il 99% del traffico e cade a 1 visita soltanto. Ovviamente la pagina è in calo, e il monitoraggio del vecchio SEOZoom lo riporta correttamente. Se però il giorno successivo la pagina passa da 1 visita a 2, nella versione precedente la suite ti informa che è in salita: se l’utente non avesse visto il crollo precedente, quindi, leggerebbe un’informazione errata, o quanto meno parziale, perché in realtà questa pagina “in salita” ha appena perso il 98% del suo traffico.

Ciò dipende dal fatto che prima SEOZoom lavorava su un rilievo istantaneo, senza poter tener conto del reale andamento di traffico della pagina. Con i nuovi motori e il nuovo approccio al monitoraggio, invece, ora SEOZoom riesce a comprendere il trend e – in riferimento all’esempio precedente – continuerà a segnalare la pagina in calo, permettendoci di intercettarla e di analizzare se sia il caso di intervenire con delle correzioni.

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