Come migliorare le prestazioni del sito, i 3 consigli di Google

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Nel mondo di oggi, e ancor di più nel contesto digitale, ogni secondo conta: non è soltanto una frase retorica, ma un dato di fatto supportato e confermato da analisi e statistiche. Prendiamo l’ambito web: un ritardo nel caricamento del sito può portare a un abbandono della pagina, a una percezione negativa del brand e, in ultima analisi, a una perdita di potenziali clienti. Gli utenti di oggi si aspettano rapidità e immediatezza e la velocità è sinonimo di efficienza e successo: per questo, ottimizzare le prestazioni del proprio sito web non è più un lusso, ma una necessità, e il Googler Martin Splitt ci accompagna alla scoperta di tre facili suggerimenti per migliorare la velocità del sito, rendendolo più piacevole da usare.

La velocità e le prestazioni contano

Immaginiamo di camminare in una grande città, dove le strade affollate e i semafori lenti possono trasformare un semplice tragitto in un’odissea. Allo stesso modo, un sito web lento può trasformare la navigazione, che dovrebbe essere fluida e piacevole, in un percorso frustrante, pieno di ostacoli e attese.

L’attenzione è una valuta preziosa – non a caso siamo nella fase della attention economy – e pertanto le prestazioni del sito diventano un fattore critico non solo per la usabilità, ma per la sopravvivenza stessa nel mercato digitale.

Per fortuna, intervenire con le opportune correzioni e strategie non è complicato, come ci spiega appunto il nuovo video pubblicato da Google per la serie SEO Made Easy.

I consigli di Google per migliorare le prestazioni tecniche

Come di consueto è Martin Splitt a presentare l’episodio, parlandoci di alcune cose che possiamo fare per rendere il sito web più veloce per i nostri utenti.

Il punto di partenza di questa riflessione è sempre lo stesso: la velocità della pagina è importante non solo per la SEO, ma soprattutto per le persone che vogliono utilizzare il nostro sito, e quindi dobbiamo lavorare per rendere il sito più veloce.

Strumenti come Lighthouse o PageSpeed ​​Insights permettono di verificare il punteggio prestazionale delle nostre pagine, e se i valori sono bassi (e quindi il sito è lento) ci sono almeno 3 aspetti su cui concentrare la nostra attenzione.

  1. Migliorare le immagini
  2. Controllare i plugin di terze parti
  3. Impostare lazy loading

Gli interventi per rendere il sito più veloce

Le immagini contribuiscono spesso a dare problemi di prestazioni, ricorda Splitt, e la sola ottimizzazione delle immagini può già apportare miglioramenti sostanziali nelle prestazioni della pagina.

Migliorare le immagini secondo Martin Splitt

In concreto, ciò significa utilizzare formati moderni, come WebP o il nuovissimo AVIF, o selezionare le impostazioni corrette per la codifica JPEG. Su questo fronte, Splitt suggerisce di provare squoosh.app per “regolare diverse impostazioni e formati per un’immagine e verificare come appare l’immagine”; successivamente possiamo utilizzare altri strumenti per applicare le impostazioni a tutte le immagini rilevanti. Inoltre, intervenendo sul codice del sito possiamo utilizzare l’attributo source set sugli elementi immagine o sull’elemento picture per fornire a diversi dispositivi la migliore immagine per i loro utenti.

Controllare i plugin

Un altro elemento che spesso diventa fonte di problemi di prestazioni sono plugin o script di terze parti che servono “per fare cose come mostrare un carosello di immagini o creare widget su una pagina”. Questi script, infatti, a volte trascinano molti dati sulla rete e fanno attendere il browser fino a quando non termina la configurazione, anche se il widget non è mostrato sulla pagina. Per trovare questi script possiamo usare Lighthouse per evidenziare se c’è JavaScript inutilizzato oppure utilizzare il pannello Rete nei DevTools dei browser per trovare gli script che richiedono molto tempo: a questo punto possiamo verificare con gli sviluppatori se effettivamente tutti gli script devono essere lì.

Usare lazy loading

Ultimo consiglio, ma non meno importante, è utilizzare il lazy loading per molti contenuti che non sono immediatamente visibili quando un utente visita una pagina. In concreto, possiamo farlo in questo modo:

  • Per immagini e iframe, aggiungendo l’attributo load=lazy agli elementi HTML.
  • Per i video, precaricando e utilizzando un’immagine poster come segnaposto.
  • Per altri contenuti, come un elenco di prodotti o articoli, possiamo personalizzare il lazy loading lavorando a una implementazione apposita insieme ai nostri sviluppatori.

Perché lavorare per migliorare le prestazioni

A nessuno piace aspettare a lungo e le attese generano frustrazione e fastidio: ciò vale nella vita di ogni giorno e ancora di più online, dove le prestazioni di un sito web sono un fattore chiave che può determinare il successo o il fallimento della sua presenza online, oltre che della sua visibilità organica.

I siti web competono con sempre più avversari per attirare e mantenere l’attenzione degli utenti, e devono decidere se essere come un treno ad alta velocità o se invece presentarsi come una vecchia carrozza trainata da cavalli.

Sicuramente le sfide legate alla velocità del sito sono molteplici, e spesso interconnesse, perché questa espressione si riferisce al tempo che impiega una pagina web per caricarsi completamente sul dispositivo di un utente e include il tempo necessario per visualizzare il contenuto, eseguire script e rendere interattiva la pagina. A complicare (e rallentare) le cose ci sono molti fattori, come la qualità del codice, le dimensioni delle immagini, l’efficienza dell’hosting e la connettività di rete, e ogni aspetto richiede attenzione e competenza per garantire che il sito sia veloce e performante.

Tuttavia, anche solo seguendo i tre rapidi consigli di Google è possibile verificare la differenza e rendere i nostri utenti felici di navigare su sito web più veloce e più piacevole da usare.

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