Hosting e SEO: il terreno per costruire un sito di successo

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Un buon hosting è fondamentale per costruire un sito web affidabile e di successo: può sembrare una frase banale, eppure spesso si trascura il ruolo che questo servizio riveste all’interno del complesso meccanismo di gestione complessiva di un progetto online. Per usare una similitudine, se immaginiamo un sito web come una casa, l’hosting è il terreno su cui si la costruiamo: senza un terreno, non possiamo costruire una casa, e senza un hosting non possiamo creare un sito web. Non possiamo però scegliere uno spazio qualsiasi: il terreno deve essere solido e sicuro per sostenere la casa, perché se è instabile o esposto a criticità esterne potrebbe provocarne il crollo, così come un hosting instabile o soggetto a frequenti interruzioni potrebbe rendere il sito non accessibile o mal funzionante, compromettendo l’esperienza dei visitatori. Insomma, i terreni – o per meglio dire gli hosting non sono tutti uguali, e la scelta di uno piuttosto che un altro può avere un impatto significativo sulle prestazioni del sito e, in ultima analisi, sulla visibilità online.

Che cos’è l’hosting web

In sostanza, l’hosting web è il servizio che fornisce lo spazio su un server dove i file di un sito web vivono e respirano.

Il termine inglese deriva dal verbo to host, che può essere tradotto come “ospitare”, e descrive appunto il significato di questo servizio, che mette a disposizione uno spazio su un server per memorizzare i file che compongono un sito web, rendendolo accessibile via Internet. In pratica, quando acquistiamo un servizio di hosting siamo appunto ospitati da un server di un provider di hosting, che ci affitta un po’ di spazio per consentire di memorizzare i file del nostro sito e di trasmetterli online.

Questo server è un computer che è sempre acceso e connesso alla rete Internet – 24 ore su 24, 7 giorni su 7 – permettendo così a chiunque nel mondo di accedere al sito in qualsiasi momento. Quando un utente digita l’indirizzo del tuo sito web nel browser, infatti, il server invia i file del sito web al browser dell’utente, che li visualizza sul monitor.

A cosa serve un hosting e perché è importante

L’hosting è quindi fondamentale per la presenza online: senza di esso, un sito web non sarebbe disponibile e gli utenti non sarebbero in grado di visualizzare e navigare le sue pagine.

In un certo senso, l’hosting ospita tutti i file, le immagini, i video e i contenuti che compongono il nostro sito, e dà modo di attuare la comunicazione tra queste risorse e gli utenti, consentendo l’accesso ai browser attraverso la connessione al server che ospita il sito e scarica i file necessari per visualizzarlo.

L’hosting web non è solo un luogo per memorizzare i file del sito, quindi, perché è soprattutto ciò che permette al sito di essere accessibile su Internet continuativamente, e un servizio di hosting affidabile evita che il sito sua inaccessibile o lento da caricare, il che potrebbe allontanare i visitatori.

Inoltre, il provider di hosting che scegliamo può avere un impatto significativo sulle prestazioni del progetto: ad esempio, come vedremo, alcune soluzioni offrono tempi di caricamento più veloci, maggiore sicurezza, elevato tempo di attività (uptime) e un migliore supporto tecnico rispetto ad altre, e questi sono elementi da valutare per essere sicuri di scegliere il miglior servizio di hosting web.

Le tipologie di hosting: quali sono e che caratteristiche hanno

A proposito di scegliere il miglior hosting, prima ancora di scoprire quali sono i provider è importante sapere che non esiste un solo tipo di servizio a disposizione. Anzi, esistono diverse tipologie di hosting, ognuna con le proprie peculiarità: l’hosting condiviso, ad esempio, è come un grande condominio dove diversi siti web condividono lo stesso server, e ha il vantaggio di essere una soluzione economica, ma che può portare a problemi di prestazioni se uno dei “coinquilini” inizia a consumare troppe risorse.

Dall’altro lato dello spettro c’è l’hosting dedicato, che è come avere una “villa privata”, con un server tutto per noi, con le risorse a nostra totale disposizione, che equivale ovviamente a prestazioni superiori, ma inevitabilmente anche costo maggiore.

Tra questi due estremi ci sono varie opzioni intermedie, come l’hosting VPS (Virtual Private Server), che offre un equilibrio tra costo e prestazioni, e l’hosting cloud, che fornisce una scalabilità quasi infinita, permettendo al sito di crescere senza problemi di spazio o di risorse.

È quindi utile avere uno specchietto da consultare per conoscere i principali tipi di hosting, scoprirne le peculiarità e i limiti e iniziare anche a valutare in che modo ogni soluzione può influenzare le prestazioni del sito e, di conseguenza, anche il rendimento in termini SEO.

  1. Hosting gratuito

Esistono diverse piattaforme che offrono hosting gratuito, tra cui WordPress.com, Wix e Weebly, e permettono quindi di ospitare un sito web su un server senza alcun costo. Questi servizi possono essere un’opzione attraente per chi è alle prime armi con la creazione di siti web, per un sito Web personale, per i blogger o per chi ha un budget limitato, ma non sono consigliabili per i siti più grandi o per quelli con obiettivi commerciali, perché presentano inevitabilmente una serie di limitazioni e punti critici.

Ad esempio, spesso i provider di hosting gratuito inseriscono la propria pubblicità sul sito (è la forma per guadagnare dal servizio), o presentano limiti severi in termini di spazio di archiviazione, larghezza di banda e capacità di elaborazione, che potrebbero causare problemi se il sito cresce o se riceve un alto volume di traffico. Ancora, c’è meno controllo su funzionalità e impostazioni: potremmo non essere in grado di utilizzare un dominio personalizzato o avere accesso limitato alle funzionalità del tuo sito, oltre che disporre di un supporto limitato in termini di assistenza e, in generale, di un’affidabilità meno “certa” (con tempi di inattività più frequenti o sito che carica lentamente).

  • Hosting condiviso

L’hosting condiviso è il tipo di hosting più economico e semplice da usare, con piani accessibili in termini di prezzo e adatti ai principianti – e infatti è la scelta iniziale più frequente per i piccoli siti Web.

Come suggerisce il nome, la caratteristica principale di questa soluzione sta nella condivisione: in altre parole, un sito viene ospitato sullo stesso server di altri siti, con cui si spartisce le risorse del server, come la CPU, la RAM e lo spazio di archiviazione. In questo modo, è possibile contenere i costi economici e beneficiare di una struttura facile da usare e che richiede poca manutenzione, anche se ci sono alcuni aspetti negativi, in particolare sulle prestazioni e quindi sulla SEO.

Il primo limite dell’hosting condiviso è che c’è minor controllo sulle risorse del server, e a volte anche meno funzionalità disponibili; ancor peggio, però, le prestazioni del nostro sito web potrebbero essere influenzate negativamente dagli altri siti ospitati sullo stesso server. Ad esempio, se uno dei siti sul server riceve un forte picco di traffico, potrebbe rallentare a cascata il nostro progetto.

Insomma, sebbene l’hosting condiviso sia una soluzione pratica e conveniente per chi sta affacciandosi al mondo del Web o per chi gestisce siti piccoli, rivela alcuni lati negativi e svantaggi per la SEO e non solo.

  • Hosting VPS

L’hosting VPS (Virtual Private Server, ospitato su server privato virtuale) è una soluzione più moderna e avanzata dell’hosting condiviso: in questo caso, infatti, c’è comunque condivisione di un server fisico con altri siti web ma – e qui sta la differenza – con la disponibilità di un server virtuale dedicato che ospita il sito web. Il VPS è un server fisico che è stato suddiviso in più server virtuali, che diventano singole partizioni distribuite tra i vari clienti. In termini pratici, l’hosting VPS dà accesso a tutte le risorse del server virtuale, come la CPU, la RAM e lo spazio di archiviazione, offre più controllo sulle risorse del server, assicura prestazioni migliori e riduce la possibilità che il traffico di un altro sito Web possa influire sulla velocità di caricamento e sulla SEO del nostro progetto. I possibili punti critici sono soprattutto legati agli aspetti concreti: l’hosting VPS è solitamente più costoso dell’hosting condiviso e richiede una maggiore manutenzione e maggiori competenze per la gestione.

  • Hosting dedicato

L’hosting su un server dedicato significa letteralmente questo: abbiamo a disposizione un intero server fisico, dedicato al 100% al nostro sito in tutte le sue risorse, come la CPU, la RAM e lo spazio di archiviazione. Ciò significa prestazioni ottimali, più tempo di attività, velocità più elevate, controllo completo sulle impostazioni del server, per assicurarci che il sito funzioni bene sempre, e massimo numero di funzionalità disponibili. È chiaro che tutto questo ha un costo, e in effetti l’hosting dedicato è il tipo di hosting più caro e avanzato, anche in termini di competenze per la gestione e la manutenzione, ed è la soluzione ideale per siti di dimensioni aziendali, che devono far fronte a picchi di traffico elevato (ad esempio gli e-commerce) e possono “permettersi” l’investimento infrastrutturale.

  • Hosting cloud

L’hosting su cloud o cloud hosting è un sistema che utilizza la tecnologia cloud per archiviare e distribuire i file del sito web, che sono quindi ospitati su più server remoti localizzati in varie parti del mondo. Questa tecnologia rende più resiliente e affidabile il sito: se uno dei server ha un problema, gli altri server sulla rete prenderanno il controllo, assicurando la funzionalità. Inoltre, l’hosting su cloud offre anche una maggiore scalabilità rispetto alle altre tipologie, offrendo la possibilità di aumentare o diminuire facilmente le risorse del sito in base alle esigenze. Altro aspetto positivo, questo tipo di hosting è ideale per garantire tempi di attività elevati, anche se richiede una certa dose di esperienza e competenze tecniche per la configurazione e la gestione.

  • Hosting gestito

L’hosting gestito risponde a un’esigenza specifica: supportare le aziende che non hanno il tempo, le risorse o le competenze tecniche per gestire il proprio sito web anche dal punto di vista infrastrutturale. Con questa soluzione, infatti, in nostro supporto arriva un team di professionisti, perché il provider – l’azienda ospitante – si assume gran parte del lavoro, come la configurazione hardware e software, la manutenzione, il supporto tecnico con la risoluzione dei problemi e l’aggiornamento e il monitoraggio del CMS. L’hosting gestito è ovviamente più costoso rispetto ad altre forme (ma rientra comunque nel budget della maggior parte delle piccole e medie imprese) e potrebbe limitare la flessibilità del progetto, ma di contro ha come vantaggio una maggiore facilità di gestione, la scalabilità e la manutenzione meno gravosa; inoltre, il supporto di un provider di hosting web potrebbe consentire il miglioramento di aspetti quali la velocità del sito, la riduzione di tempi di inattività e altri fattori legati alle prestazioni.

Hosting e prestazioni del sito, un rapporto diretto

Quando si tratta di studiare e creare un sito Web, le aziende in genere investono molto tempo e risorse in progettazione, sviluppo, marketing digitale e SEO, ma il web hosting è un’area che tende a essere sottovalutata e sottostimata. In altri termini, solitamente si rischia di investire molto (e anche giustamente) per essere certi che il sito abbia un bell’aspetto e possa intercettare il traffico, ma la stessa cura non viene destinata alla spesa necessaria a garantire che il sito sia anche veloce, funzionale e flessibile.

È questo infatti lo scopo e la funzione dell’hosting, che può avere una relazione diretta sulle prestazioni del progetto online: per sintetizzare, affidarsi a un hosting di alta qualità può influenzare positivamente i rendimenti, consentendo ad esempio di massimizzare i tassi di conversione e migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti.

In effetti, un sistema di server efficaci e stabili può accompagnare le prestazioni del sito web, rendendolo più veloce e più affidabile, mentre al contrario un server sovraccarico o anche semplicemente lento può provocare rallentamenti nel caricamento delle pagine e delle risorse, causando frustrazione nei visitatori e incentivandoli a navigare altrove – ovvero, provocando un incremento del tasso di abbandono.

Passando ad aspetti più tecnici, un buon hosting può evitare i rischi legati al tempo di inattività del server, ovvero situazioni in cui il sito “cade” e diventa irraggiungibile per i visitatori, in cui rischiamo di perdere potenziali vendite e compromettere anche il rapporto con i clienti, che non riuscendo a navigare sul sito potrebbero considerarlo inaffidabile. Qualsiasi sito può sperimentare un po’ di tempo di inattività, ma è necessario ridurlo al minimo: un host con una garanzia di uptime ci mette al sicuro sul fatto che questo problema si verifichi raramente o quasi mai.

Quanto conta la scelta dell’hosting per la SEO?

Già da quanto scritto si intuisce che c’è relazione, quanto meno indiretta, tra hosting e SEO.

Entriamo innanzitutto nel territorio dei Core Web Vitals, l’insieme di metriche introdotte da Google per misurare l’esperienza dell’utente sul web, che valutano elementi come il tempo di caricamento della pagina, la stabilità visiva e l’interattività in relazione al livello qualitativo percepito dall’utente, e un hosting di scarsa qualità può avere un impatto negativo su tutte queste aree.

Ad esempio, se il server è lento a rispondere, il tempo di caricamento della pagina aumenterà, influenzando negativamente la metrica Largest Contentful Paint (LCP); allo stesso modo, un server instabile o sovraccarico potrebbe causare problemi di stabilità visiva, influenzando la metrica Cumulative Layout Shift (CLS), ma anche sulla interattività misurata da First Input Delay (FID) o Interaction to Next Paint (INP), ritardando il caricamento dei file JavaScript necessari per rendere il sito interattivo.

Come sappiamo, poi, per la SEO conta molto la velocità di caricamento delle pagine, che si lega anche alla reputazione: qualsiasi sito Web che impiega più di tre secondi per caricarsi perderà utenti, il che significa meno conversioni e meno entrate.

Altro aspetto rilevante, i tempi di inattività del server influiscono anche sulla SEO: se i crawler eseguono la scansione del sito durante una di queste fasi di down, potrebbe (ipotesi remota, ma comunque esistente) portare a una de-indicizzazione temporanea, ma anche più realisticamente ridurre la frequenza di scansione da parte di Google, che porterebbe anche alla riduzione del crawl budget – in entrambi i casi, cattive notizie per la SEO.

Meno intuitive sono le considerazioni legate alla posizione geografica del server – in linea di massima, dovremmo scegliere un server “vicini” all’area principale di business e all’area di maggior interesse per gli utenti, perché ci può essere una relazione tra distanza di viaggio dei dati e velocità. L’utilizzo di un host web economico può comportare la mancata collocazione in un data center locale, e ciò può avere un impatto potenzialmente negativo sul sito Web. Per semplificare, se la nostra azienda si trova negli Stati Uniti, sarebbe preferibile che il sito web si trovi nel data center statunitense, mentre un’azienda operante nel Regno Unito dovrebbe optare per un data center del Regno Unito. Se operiamo a livello globale, la soluzione più pratica ed efficiente è probabilmente affidarsi a un CDN che offra hub in tutto il mondo, in modo che l’hosting sia veloce indipendentemente dalla posizione dell’utente.

E quindi, da un lato un hosting di qualità può migliorare le prestazioni del sito web, rendendolo più veloce e più affidabile, in linea con le richieste di Google, che valuta positivamente i siti che offrono garanzie prestazionali; d’altra parte, poi, una struttura host efficace può migliorare l’esperienza utente sul sito, un altro fattore che può portare a un aumento del traffico e a un miglioramento del posizionamento nei risultati di ricerca di Google.

Più in generale, poi, scegliere una buona soluzione host ci permette di concentrare l’attenzione e il tempo “solo” sul lavoro SEO e meno sui problemi del server e delle prestazioni che potrebbero essere associati a un servizio di hosting più debole.

Ciò vale anche sul fronte della sicurezza: senza un forte sistema di protezione, un sito può incappare in problemi dannosi come hacker, pagine di spam, infezioni da malware o altre criticità simili, che possono danneggiare il ranking e potenzialmente comportare un’azione manuale, soprattutto in caso di compromissioni gravi da “meritare” l’inserimento nella lista nera da parte dei motori di ricerca o l’invio di un avviso di sicurezza nei risultati di ricerca. Alcuni dei principali hosting web provider forniscono quindi un SSL (Secure Sockets Layer), un certificato di sicurezza che oggi è la tecnologia standard per mantenere sicura la connessione Internet.

Ma sicurezza è correlato anche dal poter contare su un supporto tecnico e un servizio clienti affidabili, caratteristiche che possono far la differenza nei momenti critici: quando qualcosa non funziona, i caricamenti sono lunghi e lenti o il sito va in crash, è importante sapere di poter contattare l’host e risolvere i problemi in modo rapido ed efficiente, riducendo anche la preoccupazione o il panico che si scatenano in queste situazioni.

Come scegliere il miglior hosting web

Insomma, la scelta dell’hosting per il sito è un elemento che può rivelarsi cruciale per le sorti del nostro progetto e ci sono tantissime variabili da considerare per evitare di sbagliare.

Di solito, la maggior parte delle aziende sceglie un host in base a fattori come il prezzo e la larghezza di banda, senza mai considerare gli aspetti più tecnici che possono impattare sulle prestazioni. È evidente, infatti, che definire “il miglior hosting” ha senso solo in base alle proprie esigenze e al proprio budget: ad esempio, un sito web piccolo e poco trafficato potrebbe trovare conveniente e soddisfacente l’hosting condiviso, mentre per un e-commerce grande e trafficato l’hosting VPS o l’hosting dedicato potrebbero essere una soluzione migliore; ancora, l’hosting su cloud potrebbe essere una buona scelta per chi necessita bisogno di un hosting resiliente, affidabile e scalabile, mentre l’hosting gestito è ideale per chi non ha competenze, tempo o risorse per seguire questi aspetti tecnici.

E quindi, scegliere un provider di hosting significa innanzitutto considerare alcuni fattori chiave ed esigenze specifiche, rispondendo a questioni tipo “Quanto traffico ci aspettiamo di ricevere? Quanto spazio di archiviazione ci serve? Abbiamo bisogno di supporto per specifiche tecnologie o applicazioni?”.

Per semplificare, nella valutazione delle caratteristiche di un buon hosting provider dobbiamo considerare una serie di elementi, tra cui:

  • Il tipo di sito web che vogliamo costruire.
  • Le dimensioni del sito web, attuali o previste.
  • Il traffico
  • Il prezzo del servizio.
  • Le funzionalità offerte dal provider – da quelle più immediate (sicurezza e velocità assicurate) a quelle meno scontate, come livello di servizio clienti, frequenza dei backup, eventuale certificato SSL gratuito ai membri.

A proposito di funzionalità extra, i provider mettono a disposizione anche servizi aggiuntivi pensati per migliorare l’esperienza di chi possiede o gestisce attività commerciali, che possono così dedicare tempo ed energia solo a questo lavoro. Ad esempio account di posta elettronica, accesso FTP (per caricare file da un computer locale al server web) o supporto WordPress, per supportare la scelta di chi ritiene WP il miglior CMS (o comunque sicuramente il più utilizzato al mondo).

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