Aggiornamento Google giugno, i primi effetti sulle SERP

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È trascorsa poco più di una settimana dalla partenza del nuovo aggiornamento di Google, ufficialmente chiamato June 2019 Core Update per evitare ogni tipo di incomprensione o dubbio, come dicevamo nel nostro articolo. E per quanto sia ancora presto per valutarne la portata complessiva, proviamo comunque a vedere quali sono stati gli effetti di questo aggiornamento sulle SERP italiane e inglesi che monitoriamo con SEOZoom.

Studio sull'update di Google

Gli effetti dell’update di Google secondo SEOZoom

Nonostante i timori iniziali, il monitoraggio delle SERP di SEOZoom rivela che non ci sono stati particolari scossoni di rilievo: su Google Italia, in particolare, non ci sono state molte pagine buttate fuori dalla TOP10, né è variato in maniera sensibile l’alternarsi delle posizioni in prima pagina, mantenendosi sui livelli regolari dei giorni precedenti al 3 giugno.

Google Italia: conseguenze dell'aggiornamento

L’analisi sulle oscillazioni in SERP

Gli effetti più forti li possiamo vedere nelle grandi variazioni di posizioni fuori dalla TOP 10, dove l’attività è maggiore del normale anche se, come spiegava Ivano Di Biasi, rientra comunque nella media, con valori più alti del solito. L’area in cui l’intensità dell’update si è notata maggiormente è quella delle piccole variazioni di posizioni fuori dalla prima pagina, dove si è verificato un notevole rimescolamento dei risultati che però non ha prodotto particolari riscontri in termini di traffico: brutalmente, si tratta di pagine che facevano zero prima e continuano a fare zero dopo l’update.

Update Google in UK

Il monitoraggio dell’update su Google UK

Leggermente differenti i grafici delle SERP britanniche analizzate con SEOZoom UK: si conferma solo la scarsa tendenza a buttar fuori pagine dalla Top10 di Google UK (addirittura con intensità inferiore rispetto alla norma), mentre negli altri casi l’aggiornamento ha dato esiti curiosi rispetto a quanto visto in Italia.

Google UK: effetti dell'aggiornamento

Gli effetti sulle SERP britanniche

In particolare, le oscillazioni in prima pagina hanno avuto un picco nel giorno successivo all’update, per poi tornare alla normalità; le piccole variazioni invece sono addirittura tranquille, con attività al sotto del minimo medio riscontrato sulle SERP UK. L’area in cui l’aggiornamento di Google di giugno sembra aver provocato maggiori effetti è quella delle grandi variazioni, con tre giorni di picchi che poi però sono rientrati.

Il caso del Daily Mail

E proprio dalla Gran Bretagna arriva un caso di studio esemplare sugli effetti degli update: a raccontarlo è Jesus Mendez, responsabile SEO per il The Daily Mail, uno dei più importanti quotidiani del Regno Unito (e forse del mondo), che ha pubblicato un post sul centro di supporto di Google Search Console per sottoporre la situazione. In pratica, subito dopo l’aggiornamento il sito ha subito un crollo del 50 per cento di traffico organico, senza che fossero stati eseguiti interventi di alcun tipo.

Daily Mail perde traffico

Un crollo improvviso e clamoroso per il giornale

Mendez ha proseguito nella spiegazione del disastro, che è confermato anche dai grafici analitici di SEOZoom: oltre al traffico organico è calato drasticamente anche il traffico da Discover, la nuova feature di Google per il mobile, e i crolli hanno interessato tutti i canali, strumenti, pagine AMP e non-AMP.

The Daily Mail ha perso quasi 10 milioni di visitatori in una settimana

Il caso è davvero curioso, anche perché è raro leggere un appello così particolareggiato da parte del responsabile SEO di una grande società e in molti hanno esposto perplessità circa la veridicità del post di Mendez. Ad ogni modo, come dicevamo, il calo su Daily Mail c’è stato: secondo SEOZoom, in meno di dieci giorni il sito ha perso 9212317 di traffico stimato (oltre 9 milioni di visite!) a fronte di un calo di sole 216mila parole chiave posizionate, perdendo anche un punto di Zoom Authority.

L’update in Italia secondo gli utenti di SEOZoom

Tornando ai casi di studio più naturali (e affidabili), dalle pagine del nostro gruppo su Facebook si sono susseguiti gli interventi degli utenti che hanno raccontato gli effetti dell’update ai propri siti: c’è chi parla di riassestamento dopo l’update di Google di Marzo (con recupero dei valori precedenti), chi invece ha notato un calo su keyword importanti (a tutto guadagno di un diretto competitor) e chi invece ha subito una perdita sulle keyword locali. In ogni modo, come dicevamo, oscillazioni non apocalittiche, nonostante i timori iniziali provocati dal messaggio di Danny Sullivan.

Non trascurare la stagionalità delle ricerche

In linea generale, poi, bisogna anche tener presenti altri due fattori che possono avere conseguenze sul posizionamento su Google, ovvero l’annunciato Site Diversity Change (la limitazione agli URL multipli in SERP per favorire la diversità) e soprattutto la stagionalità, che fa cambiare anche i volumi di ricerca. A questo proposito, è utile ricordare che SEOZoom è l’unico SEO tool dotato di una funzionalità che analizza la “Tendenza stagionale“, consentendo con un semplice check di scoprire se il calo di traffico era già previsto oppure si tratta realmente di un crollo legati a fattori esterni.

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