Google My Business diventa Profilo dell’attività: non solo rebranding

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Non esiste più Google My Business, lo strumento gratuito che Google ha messo a disposizione delle aziende a partire dal 2014. Per meglio dire, non esiste più GMB come strumento specifico e sganciato, perché da qualche giorno Google ha deciso di spostare tutte le sue feature all’interno dell’ecosistema di Ricerca e di Maps, semplificando l’accesso a quello che ora si chiama semplicemente Profilo dell’attività. Non un semplice rebranding, quindi, ma una vera e propria trasformazione per questo prodotto, che può contare anche su altre funzionalità aggiuntive.

Che cos’è il Profilo dell’attività su Google

A partire dal mese di novembre 2021, anche in Italia ciò che conoscevamo come “Google My Business” è stato rinominato “Profilo dell’attività su Google“; inoltre, l’annuncio ufficiale della compagnia anticipa anche che dal prossimo anno sarà ritirata “l’app Google My Business in modo che più commercianti possano sfruttare l’esperienza aggiornata sulla Ricerca Google e su Google Maps” e che l’attuale esperienza web di Google My Business sarà rinominata “Gestione dei profili delle attività” e “passerà a supportare principalmente le aziende più grandi e con più sedi”, che non possono gestire molti profili da SERP.

Come appare il nuovo Profilo dell'attività su Google Search

Per le piccole imprese singole o per gli account che gestiscono poche sedi, infatti, sono in arrivo altre novità anche all’interfaccia, e in generale è per loro che Google ha pensato questa trasformazione, che permette di gestire i propri profili direttamente su Ricerca Google o Google Maps, tramite l’interfaccia web o le app mobili.

Come funziona il nuovo Profilo dell’Attività

Il post di Google informa non solo del rebranding di questo prodotto – che negli ultimi anni ha conquistato un ruolo centrale nelle strategie di local SEO – ma anche l’introduzione di alcune nuove funzionalità a disposizione degli utenti.

Innanzitutto, viene rafforzata la possibilità di gestire il profilo direttamente dalla Ricerca: già da tempo era possibile modificare le informazioni del profilo dell’attività dalla Ricerca, ma ora l’utente può anche completare la verifica o risolvere altri problemi semplicemente lanciando una ricerca con il nome della propria azienda su Google o sull’app Google Maps e cliccare sull’opzione che appare, così da verificare il profilo dell’attività, controllare se è pubblicamente visibile o risolvere altri problemi che il profilo stesso potrebbe avere, come una sospensione.

Da Search o da Maps è anche modificare le informazioni che le persone vedono quando cercano l’attività, come l’indirizzo, l’orario di apertura, le foto, creazione di post, risposte alle recensioni e altro ancora.

Nello specifico, tra le altre feature integrate a Profilo dell’attività ci sono:

  • Possibilità di richiedere e verificare il profilo di una attività Google direttamente in Ricerca Google e Google Maps.
  • Cronologia delle chiamate ricevute da clienti attraverso Google (in fase di lancio sperimentale in Stati Uniti e Canada).
  • Possibilità di inviare messaggi direttamente da Ricerca Google.
  • Controllo delle conferme di lettura dei messaggi in Ricerca Google e Maps.

Dal punto di vista pratico, per ora l’interfaccia web non sta cambiando molto, al di fuori del nome, ma nei prossimi mesi è lecito attendersi che sempre più funzioni della vecchia interfaccia web di Google My Business saranno integrate definitivamente e direttamente in Ricerca Google, Google Maps e le rispettive app.

Intercettare utenti interessati ad articoli specifici

Inoltre, grazie al filtro “disponibile” su Ricerca recentemente testato per i rivenditori negli Stati Uniti e in Canada – che funziona grazie a Pointy, a cui ora ci si può registrare gratuitamente e direttamente dal profilo dell’attività su Ricerca – è possibile informare gli acquirenti della presenza di un preciso prodotto in stock e comparire in un elenco “selezionato” di negozi vicini all’utente che hanno disponibilità di quell’articolo specifico.

Gli acquirenti delle festività vogliono sapere cosa è disponibile prima di arrivare al negozio: un recente sondaggio rivela che più della metà degli acquirenti delle festività statunitensi ha affermato che confermerà online che un articolo è disponibile prima di acquistarlo, e ci sono alcuni modi per consentire alla propria attività di essere visualizzata quando gli acquirenti cercano i prodotti offerti.

In particolare, Pointy aiuta le attività a caricare automaticamente tutto il proprio inventario di prodotti in negozio collegandole direttamente al sistema di punto vendita esistente; in alternativa si può inviare il feed tramite Google Merchant Center o, per mostrare i singoli prodotti, aggiungerli manualmente al profilo dell’attività su Ricerca.

Nuove soluzioni per le campagne Ads

La nuova versione di Profilo dell’attività – ex Google My Business – dovrebbe semplificare anche la gestione delle campagne locali di promozione delle attività, perché permette di connettersi facilmente con gli acquirenti che cercano quel genere di attività su Google Maps, Ricerca, Display o YouTube e aiutarli a trovare ciò di cui hanno bisogno nel proprio negozio, ristorante o concessionario locale.

In particolare, ora diventerà ancora più semplice pianificare il budget delle Campagne locali in vista delle festività utilizzando lo strumento di Pianificazione del rendimento (Performance Planner), che permette di creare piani per il proprio investimento pubblicitario locale, di vedere come eventuali modifiche ai piani potrebbero influire sui risultati e sul rendimento, esplorare le prestazioni regolando le impostazioni della campagna, comprendere le opportunità nei periodi stagionali e gestire i budget tra account e campagne.

I vantaggi SEO di Profilo dell’attività (e Google My Business)

Rivendicare e ottimizzare il proprio profilo aziendale su Google è diventata negli ultimi anni una delle più efficace strategie di SEO locale, a disposizione di ogni attività locale che intenda posizionarsi più in alto su Google e ottenere clienti locali.

Ma questo è solo il primo passaggio, a cui segue l’inevitabile lavoro di gestione e ottimizzazione del profilo, che deve essere controllato e aggiornato frequentemente con nuove informazioni. Secondo uno studio di Ipsos Research citato da Search Engine Journal, un profilo aggiornato di Google Business:

  • Ha 2,7 volte maggiori probabilità di essere considerato più affidabile.
  • Ottiene 7 volte più clic.
  • Ha il 70% di probabilità in più di attirare visite in località.
  • Ha il 50% di probabilità in più di portare a un acquisto.

C’è però un aspetto da non trascurare: il Profilo dell’attività è per così dire aperto alle modifiche di altri utenti, e anzi Google incoraggia i contenuti generati dagli utenti, come recensioni, domande e risposte, aggiornamenti, foto, video e altro ancora. In pratica, si può dire che chiunque online può contribuire al profilo di un’attività su Google e Google stesso può intervenire con notazioni e altre segnalazioni utili, e quindi il proprietario/gestore dell’attività deve tenere sotto controllo tali contenuti e verificare che le informazioni siano veritiere e legittime.

Strumenti per intercettare i clienti

Il post di Google ribadisce anche un altro aspetto vantaggioso di Profilo dell’Attività – e, in generale, della visibilità attraverso l’ecosistema Big G: stando ai risultati di uno studio Google/Ipsos in EMEA, il 37% delle persone che normalmente fanno acquisti durante le festività afferma che inizierà lo shopping prima rispetto all’anno scorso, e nel 56% dei casi prediligerà acquisti nei negozi di quartiere e presso le piccole imprese locali per le prossime festività locali.

Il trend è molto forte anche negli Stati Uniti, dove una ricerca simile rivela che il 40% dei consumatori statunitensi ha già iniziato lo shopping e il 60% di loro si propone di acquistare di più presso le piccole imprese locali.

Insomma, le piccole imprese hanno l’imperativo di farsi trovare online, dove spesso le persone iniziano il loro percorso di ricerca e di esplorazione quando desiderano acquistare qualcosa, e i trend di ricerca dimostrano questa tendenza: da marzo 2020, le ricerche legate allo shopping online e a come acquistare online sono cresciute in tutto il mondo, e solo in Italia l’interesse di ricerca relativo a “shopping online” è cresciuto del 50%.

La storia dei nomi di Google My Business

Il passaggio da Google My Business a Profilo dell’Attività è il quinto cambio di nome per lo strumento delle inserzioni locali dalla sua nascita nel 2005.

Proprio in quell’anno, infatti, Google lanciò Google Local Business Center, uno “strumento gratuito per le aziende per aggiungere o aggiornare facilmente i propri elenchi di attività commerciali che appaiono in Google Local”, come si diceva all’epoca – Google Local era la vecchia versione di Google Maps, attiva dal 2004.

Nel 2009 il prodotto viene ribattezzato Google Places, con l’obiettivo di semplificare la connessione con le pagine dei luoghi che intanto stavano diffondendosi su Maps – e, quindi, per iniziare a integrare e abbinare l’attività di ricerca su Google Maps con le informazioni sull’attività.

Nel 2011 arriva il nome Google+ Local, altro tentativo di rendere coerente la denominazione (e l’integrazione) tra più prodotti dell’ecosistema: in questo caso, l’azienda di Mountain View puntava su Google+, che doveva rappresentare il social alternativo a Facebook (ma sappiamo che invece è un prodotto ormai fallito e chiuso). Ad ogni modo, ciò che era il concept di Google Places assume qui forma più social e coinvolgente, grazie a funzionalità come Hangout, condivisione di foto, video e post.

Proprio a causa del fallimento di Google +, nel 2014 Google + Local diventa Google My Business, un prodotto molto più complesso che presenta anche una serie di nuove funzionalità per offrire alle aziende un maggiore controllo sulle proprie identità online, che diventa una sorta di vera e propria pagina web aziendale che appare nel Knowledge Panel delle SERP.

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