Opportunity Finder, lo strumento per raggiungere il 45,46 su Google

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È la soluzione al problema delle “posizioni predefinite su Google”, pensato appositamente per supportare le strategie di chi si occupa di SEO e creazione di contenuti e si scontra ogni giorno con le difficoltà di competere davvero sul motore di ricerca. Si chiama Opportunity Finder ed è l’ultimo strumento che si aggiunge alla cassetta degli attrezzi di SEOZoom: come promette il nome, serve appunto a trovare nuove opportunità strategiche, ovvero individuare argomenti dove è ancora possibile ottenere visibilità su Google ed evitare quindi di lavorare a vuoto, vedendosi poi superati dai classici competitor che dominano ogni query.

Opportunity Finder, il tool per battere i competitor (e Google)

Tutto prende il via dallo studio che abbiamo presentato nelle scorse settimane, che metteva in evidenza il peso e l’importanza di brand ed EEAT per conquistare le posizioni di vertice su Google, con il risultato che in pratica ai primi posti sul motore di ricerca ci finiscono sempre gli stessi siti – tre o al massimo quattro siti in ogni settore – che si prendono la maggior parte del traffico, mentre tutti gli altri si dividono le briciole.

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Questa intuizione è stata ulteriormente confermata dagli approfondimenti di Ivano Di Biasi, che all’ultimo WMF 2024 ha presentato una relazione che ha messo in luce “le nuove regole della SEO” e, soprattutto, il valore di 45,46, che rappresenta oggi non più soltanto la percentuale di traffico che ottiene una pagina web se si posiziona al primo posto su Google per una keyword, ma anche il dato di Traffic Share su un intero cluster, che vuol dire che la pagina è sempre al primo posto per qualsiasi ricerca correlata, anche per le long tail keyword.

Ecco che, quindi, serviva un approccio diverso e soprattutto uno strumento specifico per provare a trovare angoli nuovi in cui tutti i siti che non rientrano tra i “preferiti” di Google potessero avere opportunità vere di competizione. Ed è appunto quello che fa Opportunity Finder, che ricerca ed elenca delle piccole gemme nascoste, cluster di keyword tralasciate o trascurate dai grandi competitor che sono diventati imbattibili con le altre tecniche SEO.

Come funziona il nuovo strumento di SEOZoom

Aggiunto agli strumenti del menu “keyword research” e anche nell’area progetti, Opportunity Finder identifica cluster importanti del nostro settore di appartenenza in cui non appaiono i classici competitor, troppo grandi e spesso imbattibili, e suggerisce pagine da andare a realizzare da zero oppure da ottimizzare per metterle maggiormente a fuoco per raggiungere le posizioni di vertice sul motore di ricerca.

La schermata iniziale del tool, dove impostare l'analisi

Permette quindi di ottenere un set di parole chiave da usare come traccia per scrivere un contenuto per il nostro sito che abbia le maggiori probabilità di successo su Google, proprio perché evita le ricerche dominate dai grandi siti, che non hanno trattato per nulla tali argomenti o che hanno pagine che non stanno performando. Si tratta, insomma, di un’opportunità eccezionale per guadagnare traffico organico anche per i siti che non sono tra i classici “prescelti” di Google, e ad oggi rappresenta l’unico modo per trovare il giusto margine per creare un contenuto e riuscire davvero a posizionarlo in modo positivo, in attesa che Google inverta la rotta e torni a essere meno statico.

I vantaggi di Opportunity Finder e le opportunità SEO

Considerando che, come emerge dai nostri studi, in tutti i settori Google premia sempre gli stessi siti, che si classificano nelle prime tre o quattro posizioni per qualsiasi parola chiave e addirittura anche su interi cluster di keyword, oggi è fondamentale sapere preventivamente dove andare a investire tempo e fatica nella produzione di un contenuto senza essere sconfitti in partenza.

Esempio di analisi con Opportunity Finder

Oggi siamo di fronte a una serie di problematiche preoccupanti per chi fa SEO, a cominciare dal dato più evidente: ormai non esiste più la long tail, perché Google ha praticamente aggregato tutte le ricerche per intento e bloccato le prime posizioni per i siti più forti, che risultano sempre presenti su tutte le keyword, sempre nelle stesse posizioni. Questa tendenza costante nel comportamento degli algoritmi di Google ha delle implicazioni critiche pratiche: i domini più autorevoli sono sempre nelle stesse posizioni – prima, seconda e terza – non soltanto per le keyword principali, ma sull’intero intento di ricerca. Vale a dire per centinaia di keyword che fanno parte dello stesso “cluster tematico”, e quindi anche le long tail che erano classicamente quelle su cui si concentravano i piccoli siti per provare a conquistare anche un minimo di visibilità e di visite.

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Ciò significa che è necessario “inventarsi” nuove tecniche SEO per emergere e per evitare di infrangersi sul muro del 45,46%, ed è proprio quello che consente di fare Opportunity Finder. Questo tool esegue una sorta di analisi inversa del content gap e ci permette in questo modo di schivare i competitor sempre presenti in SERP, evitandoci anche di lavorare inutilmente e dedicare tempo e cura alla creazione di contenuti che poi finiscono inevitabilmente nelle posizioni più basse di Google e non portano visite organiche.

Se utilizzato in maniera strategica, insomma, Opportunity Finder permette di puntare al 45,46%, che diventa un traguardo raggiungibile per il nostro sito.

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