Come interpretare la Zoom Authority per valutare i siti

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La Zoom Authority è una metrica studiata per analizzare, a colpo d’occhio, lo stato di salute di un sito web e il suo rendimento nelle ricerche su Google: si tratta di una metrica proprietaria di SEOZoom, che stima l’autorevolezza di un sito web attraverso un valore numerico su una scala logaritmica da 0 a 100. In questi anni, la Zoom Authority si è imposta come metrica più usata per determinare il valore dei siti, anche nelle trattative nelle campagne di link building, perché è studiata e realizzata in modo da essere affidabile e non manipolabile, al contrario di altre metriche e parametri, e oggi vogliamo chiarire alcuni aspetti legati alla sua logica: ovvero, come viene calcolata la metrica, come funziona e come si può capire se il valore della Zoom Authority di un sito web sia buono o meno.

Come viene calcolata la Zoom Authority

In questo articolo proverò a utilizzare un linguaggio estremamente semplice, senza entrare in concetti matematici complessi, per chiarire qualsiasi dubbio nel modo più diretto possibile.
Prima di tutto dobbiamo premettere che la Zoom Authority viene calcolata su tutto l’insieme dei siti indicizzati e posizionati su Google, e più precisamente il confronto logaritmico viene fatto sulla base dati di tutti i domini esistenti nel nostro database per quella specifica versione di Google: pertanto, la metrica rappresenta a tutti gli effetti una classificazione del dominio all’interno dell’intero panorama web nazionale, e al tempo stesso è un parametro che varia anche in base al contesto.

Entrando nel dettaglio della ideazione della ZA, per valutare un sito web abbiamo preso in considerazione una serie di segnali importanti, forniti dai motori di ricerca, senza provare a inventare algoritmi di valutazione che poi non avrebbero trovato alcun riscontro con il reale rendimento del sito.

Spesso infatti, quando si prova a valutare un sito web con congetture proprie come ad esempio il numero o la qualità dei backlink che riceve, ci si scontra poi con la realtà – ovvero, i siti web in questione non sono posizionati per alcuna keyword importante e non ottengono traffico organico.

Per questo motivo abbiamo completamente escluso i backlink nella nostra valutazione della Zoom Authority: solo Google sa esattamente come valutare i backlink e sarebbe presuntuoso azzardare ipotesi e un sito web partendo dai backlink senza alcun fondamento reale.

Sommariamente, i segnali e gli elementi che prendiamo in considerazione sono un mix pesato tra numero di keyword posizionate, volumi di ricerca delle keyword posizionate, distribuzione delle parole chiave, competizione delle keyword, trend degli ultimi mesi (salita o discesa) e, in minima parte, alcuni aspetti social; non vengono presi in considerazione i backlink, come detto, poiché non c’è modo certo di sapere come siano valutati realmente da Google.

Per la precisione, i segnali presi in considerazione dalla Zoom Authority sono pertanto i seguenti:

  1. Traffico da motori di ricerca.
  2. Trust (fiducia dimostrata da Google per il sito web in questione).
  3. Stabilità (quanto è stabile il posizionamento organico del sito web).
  4. Opportunità (quanto può crescere il sito web nei mesi a venire).

Escludendo il traffico, abbastanza semplice da stimare in base al posizionamento, c’è da soffermarsi sugli altri fattori, il cui calcolo viene fatto separatamente con valutazioni molto approfondite.

Trust di un dominio

La domanda che ci siamo posti è: “Quanto si fida Google del dominio in questione? Come possiamo misurarlo?”.

Per riuscire a fornire una risposta abbiamo analizzato i posizionamenti di tutti i domini presenti nel nostro database e li abbiamo confrontati tra loro. In questo modo siamo riusciti a capire quanto Google stia premiando un sito web nei ranking, ma soprattutto siamo riusciti a realizzare un algoritmo in grado di dirci, su una scala da 0 a 100, quanto Google si stia fidando del sito in questione posizionandolo in posizioni privilegiate o meno, rispetto agli altri siti web.

La metrica del trust ha una base strettamente analitica e sintetizza in un solo valore la risposta alla domanda iniziale, ossia: “Quanto si fida Google di questo sito da zero a cento?”.

Vedremo in seguito, per tutte le metriche trattate, come interpretare ogni possibile valore.

Stabilità del posizionamento organico

Valutare un sito web solo in base al suo traffico sarebbe molto superficiale, per cui abbiamo pensato a un secondo segnale importante, la stabilità del posizionamento del sito.
Un sito web con un posizionamento stabile può fare affidamento su tante keyword classificate in prima pagina in posizioni alte. Se qualche keyword dovesse perdere posizionamento, il sito web non rischia di crollare del tutto, quindi possiamo dire che abbia un posizionamento stabile.

Se invece un sito web, che ha un traffico elevato, ha in top 10 di Google solo una manciata di top keyword, allora potremo dire che non gode di stabilità del posizionamento, perché se crolla una keyword il sito rischia di perdere gran parte del proprio traffico.

La valutazione della stabilità l’ho esposta volutamente in maniera semplicistica, ma i parametri che portano alla generazione di tale valori sono veramente tanti e accurati e fanno parte di un algoritmo abbastanza complesso.

Anche in questo caso, la nostra metrica risponde a una semplice domanda: “Quanto è stabile il posizionamento del sito da zero a cento?”.

Opportunità di traffico del sito

Ogni sito web ottiene del traffico, ha un posizionamento più o meno stabile in base alle keyword che è riuscito a portare in top 10, ma ha anche delle chance di migliorare il proprio posizionamento e traffico nel tempo.

Abbiamo ritenuto importante considerare questo fattore come parte integrante della Zoom Authority per dare un plus ai siti web promettenti rispetto a quelli che invece non sembrano avere grandi possibilità di miglioramento.

Mentre per valutare la stabilità abbiamo preso in considerazione le keyword posizionate, per identificare le opportunità abbiamo analizzato la quantità e la qualità delle keyword non ancora in prima pagina e la probabilità che un giorno possano raggiungerla.

Come per i casi precedenti, la metrica risponde a una domanda: “Che probabilità ha il sito di migliorare il posizionamento in una scala da zero a cento?”.

Arriviamo alla Zoom Authority

Tutti i fattori di valutazione di cui ho parlato fino ad ora vengono calcolati singolarmente con degli algoritmi di valutazione che rispecchiano esattamente la valutazione che avrebbe fatto un SEO esperto: non si tratta di algoritmi “fantasiosi”, ma di concrete valutazioni numeriche sui rendimenti dei siti web, rapportate in scala sui valori di tutti i siti del web.

Nel nostro ragionamento, ogni singolo fattore, rappresentato da un valore da zero a cento, non può avere lo stesso peso specifico degli altri. Pertanto, nel calcolo della Zoom Authority diamo un peso specifico ad ogni fattore, e quindi la ZA non è assolutamente la media di tutti i valori degli altri fattori.

Analisi della ZA di Trenitalia

Potreste quindi trovare un sito web con ZA 76 ma con un fattore di stabilità pari a 65 (come nel caso del sito di Trenitalia qui sopra): avere la consapevolezza di tale funzionamento è fondamentale per poter fare delle valutazioni precise su qualsiasi sito web, e alla fine dell’articolo vi farò alcuni esempio di valori provando a interpretare per voi la tipologia di sito di cui parliamo.

Inizialmente, in SEOZoom mostravamo solo il valore finale della Zoom Authority, ma poi abbiamo deciso di fornire anche le valutazioni singole dei fattori più importanti che teniamo in considerazione. Pensiamo che ciò sia molto utile per avere una valutazione immediata e completa di qualsiasi sito web, sia per uso personale che nella valutazione di siti web per l’acquisizione di backlink.

Inoltre, per superare un altro limite oggettivo – ovvero, la difficoltà o addirittura l’impossibilità per siti afferenti a determinati settori, specialmente di nicchia, di raggiungere il livello dei domini più generalisti, grandi e autorevoli – abbiamo deciso di introdurre una seconda metrica più settoriale, la Topical Zoom Authority, che in pratica riesce a classificare ogni sito all’interno di uno specifico topic, creando di fatto una nuova graduatoria e permettendo di conoscere il miglior sito per ogni settore online!

Come leggere la Zoom Authority

Tornando alla ZA, comprendere se un valore sia buono o meno è necessario capire il concetto che c’è alla base della creazione di tale metrica.

Come anticipato precedentemente, il valore di Zoom Authority va da zero a cento e tiene conto delle metriche della totalità dei domini presenti nel nostro database per avere dei punti di riferimento per arrivare al calcolo finale.

La stragrande maggioranza dei siti web che ottengono risultati scarsi sui motori di ricerca è concentrata nel range di Zoom Authority che va da 0 a 30, Ottenere un aumento di ZA in questo range è estremamente semplice, mentre quando si arriva a valori di ZA 50, ad esempio, anche un aumento di un singolo punto diventa più difficile, perché sono richiesti dei grandi miglioramenti delle metriche interne.

Ciò dipende dalla natura stessa della metrica: i parametri si basano su una scala logaritmica, pertanto le distanze tra gli intervalli non sono uniformi e costanti, ma ogni “tacca” si basa sul logaritmo di ciascun numero. Ne consegue che un passaggio da 50 a 60 è più ampio di quello da 40 e 50, ed è più facile aumentare la ZA nelle fasce inferiori, mentre diventa sempre più difficile l’incremento quando si raggiungono le soglie più alte.

Per meglio comprendere come valutare se la ZA di un dominio sia buona o meno vi mostro la distribuzione dei domini presenti in SEOZoom nelle varie fasce di Zoom Authority per l’Italia, che rendono evidente la comprensione di quanto un valore di ZA possa risultare “elitario” o abbastanza comune.

La distribuzione della ZA in Italia

Come potete vedere dalla tabella, solo 5 domini italiani hanno una ZA maggiore di 90, mentre la stragrande maggioranza dei domini ha una ZA minore di 10.

Se il vostro sito ha una ZA 55, sarà sicuramente un ottimo risultato perché fa parte dei 6444 siti web che hanno una ZA da 51 a 60.

Valutazione della Zoom Authority: alcuni esempi di studio

Per fare alcuni esempi pratici di quali possono essere i valori di ZA e come interpretarli, abbiamo analizzato tre diversi domini afferenti alla macrocategoria “Notizie”.

Esempio di sito con ZA 75

Il primo dominio in questione ha una ZA 75, quindi è nella parte alta della classifica italiana – ci sono solo altri 21 siti oltre a quello analizzato con tale livello di ZA, e solo altri 140 siti circa superano questa soglia; quello che possiamo notare è :

  1. Il sito ha un valore di trust 73, quindi è molto premiato da Google.
  2. Ha una stabilità del posizionamento di 68, segno di qualche oscillazione al di sotto della media.
  3. Ha opportunità di 77, quindi ancora potenzialità di crescita.

Grazie a SEOZoom possiamo dire – con sufficiente grado di certezza – che questo sito è molto premiato da Google, ha un posizionamento sufficientemente stabile e tante opportunità di ulteriore crescita futura.

 

Esempio di sito con ZA 48

Differente il caso del secondo sito di news, che ha un livello di ZA 48, ma rivela un problema con la stability, che ha un valore di 40: a colpo d’occhio, potremmo dire che il sito fa traffico ed è abbastanza premiato da Google, ma andando ad approfondire scopriamo che il volume è determinato da un numero limitato di keyword, e quindi potrebbe perdere traffico in caso di calo di qualche keyword importante. Allo stesso tempo, però, notiamo che il sito è in corsa per il posizionamento di un buon numero di parole chiave perché ha 52 di opportunity, quindi ha un buon margine di miglioramento: in definitiva, è un sito da monitorare perché attualmente ha un ranking piuttosto instabile, sta facendo traffico da un numero limitato di keyword e potrebbe perderlo repentinamente, ma al tempo stesso potrebbe – con gli opportuni interventi di miglioramento – solidificare il suo trust e crescere.

Esempio di sito con ZA 72

Questo scenario è ancora più evidente nell’ultimo esempio: il sito analizzato ha ZA di 72, ma scomponendo i suoi fattori notiamo che il livello di stabilità è piuttosto basso (58), così come quello di opportunity (57). È un sito rischioso, su cui non si può fare troppo affidamento in termini di collaborazione e valutazione, perché sembra esposto a un potenziale declassamento.

L’utilità della Zoom Authority

Negli ultimi anni, la ZA si è imposta come risposta preferita in Italia alle domande “Come valutare un sito?”, “Quali sono i parametri da prendere in considerazione per capire se un sito è in salute ed è vero?” o “Quanto conviene collaborare con questo sito in ottica link building?”, che sono piuttosto frequenti per tutti quelli che operano in attività online, soprattutto se inesperti o alle prime armi.

Può sembrare la classica operazione di auto-celebrazione, ma in realtà basta vedere le discussioni sui vari canali social dedicati alle trattative per link building per rendersi conto di come la nostra ZA sia diventata la metrica più utilizzata per valutare siti e link, e il motivo sta tutto nella filosofia che ci ha portati a rilasciare tale parametro, diverso da tutti gli altri presenti online.

Zoom Authority e le altre metriche: la differenza nell’approccio e i vantaggi

Se ne parlava anche tempo fa, riportando le parole e i dubbi dell’esperto SEO Amit Raj sulla Domain Authority: i SEO tools e le metriche sono sicuramente utili se usati con consapevolezza e accortezza, ma vanno “interpretati” perché in genere sono basati su valori previsionali, semplicistici se non addirittura manipolabili.

Ed è qui che sta la grande differenza con la filosofia alla base della Zoom Authority che, come tutte le altre metriche di SEOZoom, non prende in considerazione solo e semplicisticamente il volume di traffico o i backlink. Per rendere più neutrale il parametro, la ZA è creata partendo dalla semplice osservazione delle SERP e del gradimento di Google verso il sito: per questo non è taroccabile, ma soprattutto è in costante evoluzione e adattamento. Per capirci, anche se Google cambierà 10mila volte l’algoritmo (e sappiamo che i broad core update sono piuttosto frequenti!), la nostra funzione si adatterà in automatico.

È comunque chiaro che, così come le altre metriche proprietarie originali (la DA di Moz, il Trust Flow di Majestic o la DR di Ahrefs), anche la ZA non è un dato che può davvero aver peso per Google, che valuta i siti con i suoi algoritmi, criteri e fattori di ranking. Ogni strumento proprietario si concentra sui segnali che ritiene più utili e più pertinenti rispetto ai dati posseduti – ad esempio, il Trust Flow si basa meramente sui link, la DA è un mix tra posizionamenti e link eccetera – e non è possibile determinare se una metrica sia migliore o più precisa di un’altra. Anziché leggere solo il valore numerico, infatti, è più utile contestualizzare il dato nell’ambito dello strumento usato e allargare l’analisi ad altri elementi per valutare davvero il sito.

Per quanto la ZA, e tirando ovviamente acqua al nostro mulino, rispetto ad altre metriche comuni e diffuse non prende in considerazione il numero e la qualità (presunta) dei backlink o altri segnali “manipolabili”, ma si basa sull’osservazione empirica di come Google si comporta verso un determinato sito. Per questo motivo possiamo definirla con sufficiente sicurezza un valore attendibile, che si basa sull’osservazione diretta del comportamento e del gradimento che Google ha verso un sito, senza provare a determinare e stimare eventuali altri fattori di ranking o algoritmi basati su valori previsionali, semplicistici se non addirittura manipolabili. Per rendere più neutrale il parametro, ribadiamo, la ZA è creata partendo dalla semplice osservazione delle SERP e del gradimento di Google verso il sito, e inoltre è in costante evoluzione e adattamento rispetto agli aggiornamenti algoritmici di Google.

Zoom Authority e Link Building: valore non taroccabile!

Ritornando alla Domain Authority (che prendiamo in esame in quanto è forse la più nota in assoluto), anche lo sviluppatore di Moz Russ Jones ammetteva che rappresenta “un punteggio che prevede la probabilità per un sito di posizionarsi in SERP”, calcolato attraverso la combinazione di una serie di parametri interni tra cui misurazione di numero di link e spam score.

Proprio sul numero di backlink si può aprire una parentesi infinita, perché basta ad esempio prendere un sito recuperato con milioni di link precedenti e ancora attivi per falsare questo valore! Al contrario, la Zoom Authority riesce ad analizzare ciò che Google pensa del sito: questo non significa che sia perfetta o infallibile, ma che di sicuro offre una fotografia abbastanza affidabile e utile del valore del sito, perché prende in esame aspetti fondamentali come il traffico organico, il coinvolgimento e le opportunità di crescita.

ZA e link building: perché la metrica più diffusa per valutare i siti

Leggendo alcune conversazioni online nei gruppi e nei forum specializzati in tema link building abbiamo trovato vari riferimenti alla nostra metrica: per citarne solo uno, c’è chi segnala che “la ZA indica quanto un sito piace a Google, più la Zoom Authority è alta e più un sito Web è posizionato e più posiziona meglio nuovi post“, sintetizzando i vantaggi pratici di impostare una strategia di acquisizione link ragionata anche sullo studio dei valori del sito ospitante.

L’aspetto da ricordare è, comunque, che la SEO non si improvvisa: tutti gli strumenti SEO, compresa anche la ZA, devono essere utilizzati in modo ragionato e ponderato per raggiungere il traguardo e avere un sito ottimizzato e ben posizionato.

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