Aprile con SEOZoom: 10 idee per te dai nostri webinar

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Aprile è letteralmente volato e nonostante il tempo sia passato, con noi resteranno dei momenti di buona formazione. Puntualissimo, ogni mercoledì pomeriggio, il nostro appuntamento dedicato all’aggiornamento professionale ci ha permesso di approfondire tematiche ampie del marketing. Abbiamo parlato di CRO, di Looker Studio, di LinkedIn. Da un lato ci siamo concentrati sulle strategie, dall’altro sugli strumenti. Un segnale chiaro che la nostra cassetta degli attrezzi digitali deve essere sempre rinnovata.

Il potere dei dati per orientare il flusso di lavoro

“Fatto è meglio che perfetto” si sente dire spesso, come a indicare che se aspettiamo di pubblicare un progetto o un business perfetto probabilmente resteremo in un’eterna impasse. Tuttavia, se questo è l’assioma di partenza, quello che facciamo è un fine tuning continuo. Ecco perché è fondamentale il trittico: dati, strumenti, strategia. I dati sono importanti e possono diventare azionabili, gli strumenti funzionali allo studio delle performance e la strategia, beh, quella che guida tutto quanto.

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Webinar

Ho selezionato 10 idee da queste lezioni che possono influenzare positivamente i nostri flussi di lavoro.

Ready, Steady, Go!

Online o Offline? In termini omnichannel è semplice: Onlife!

La prima lezione del mese con Silvia Signoretti ci ha portato ad approfondire il tema del marketing integrato. È ora di mettere da parte la dicotomia “online vs offline” per creare strategie omnichannel in totale continuità.

  1. Onlife è come la società delle Mangrovie: è una citazione del professor Luciano Floridi per esprimere il concetto che non c’è più barriera tra l’esperienza digitale e quella fisica. Questo approccio aumenta l’efficacia delle interazioni con i consumatori e arricchisce la loro esperienza complessiva, permettendo un flusso continuo e una coerenza che attraversa tutti i canali di comunicazione e vendita. Il marketing diventa una conversazione continua, che si adatta e evolve in risposta al comportamento e alle preferenze del consumatore, eliminando le frizioni e massimizzando l’efficienza e l’efficacia di ogni campagna.
  2. Verso l’Unified Commerce: ovvero l’integrazione di tutti i dati dei clienti in un’unica piattaforma che consente alle aziende di avere una visione olistica e completa del comportamento del consumatore attraverso diversi canali e punti di contatto. Un modello che migliora la capacità di analisi e di decisione basata sui dati e ottimizza l’esperienza cliente, personalizzando l’interazione in ogni fase del percorso d’acquisto. Implementando l’Unified Commerce, le aziende possono sfruttare le informazioni raccolte per anticipare le esigenze dei clienti e offrire soluzioni proattive che migliorano la soddisfazione e la fedeltà. L’integrazione dei dati permette inoltre di eliminare le incongruenze che spesso emergono tra i vari canali, garantendo che il messaggio del brand sia coerente e che l’esperienza del cliente sia fluida e senza attriti, indipendentemente dal punto di interazione.
  3. Pay Seamless: le persone cercano semplicità, sicurezza e meno problemi nei pagamenti, motivo per cui l’adozione di soluzioni di pagamento senza soluzione di continuità è diventata essenziale per qualsiasi azienda che voglia rimanere competitiva. Questi sistemi integrati permettono transazioni rapide e sicure, riducendo l’attrito durante il checkout e migliorando l’esperienza complessiva del cliente. Attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate come il pagamento contactless, la tokenizzazione e i portafogli digitali, i consumatori possono completare acquisti in modo più intuitivo e immediato Sembra un discorso scontato, ma a oggi i problemi nei pagamenti sono ancora una delle cause più frequenti di abbandono del carrello.

Le parole coinvolgono: prendiamocene cura e mettiamole alla prova!

Dalla lezione di Aurora Zotto sui temi della Conversion Rate Optimization (CRO) e del copywriting, ho selezionato tre punti che evidenziano come migliorare le conversioni attraverso strategie efficaci e una comunicazione ottimizzata.

  1. Il copy è un elemento chiave nella conversione: essendo spesso il primo contatto diretto tra il brand e il potenziale cliente. Utilizzando tecniche basate su dati e psicologia del consumatore, un copy ben scritto può indirizzare significativamente le decisioni di acquisto. L’analisi di Unbounce su 40.000 landing pages mostra che il copy è due volte più influente del design nel guidare le conversioni. Questo sottolinea l’importanza di un messaggio chiaro, persuasivo e strategico che risponda esattamente alle esigenze e alle aspettative del pubblico, facilitando la comprensione dell’offerta e riducendo le frizioni.
  2. Le parole per comunicare la differenza: per distinguere un brand dai suoi concorrenti e sottolineare ciò che lo rende unico. In un mercato sempre più saturo, la differenziazione cattura l’attenzione e favorire la scelta del consumatore. Il copywriting deve quindi enfatizzare le caratteristiche e i benefici dei prodotti o servizi, ma anche esprimere chiaramente il valore aggiunto del brand.
  3. Testare il messaggio: meglio se con l’aiuto di software specifici e su un campione di persone più ampio. Cominciamo a pensare che potremmo non aver scritto il miglior messaggio del mondo: poniamoci delle domande. Misurare l’efficacia delle parole che usiamo nel sito è difficile, ma non impossibile. E, lo abbiamo visto con dei casi studio, se il test è settato bene, le soluzioni arriveranno!

I report rispondono ai dubbi del cliente e danno valore al nostro lavoro

Il webinar con William Sbarzaglia ha portato la nostra attenzione su Looker Studio come strumento per visualizzare i dati. E ora che anche SEOZoom ha il Connettore per importare agevolmente le informazioni utili ci si può sbizzarrire! Al di là degli aspetti più tecnici, mi sono rimasti impresse queste parole:

  1. Creiamo report per comunicare il valore di quello che facciamo: un’espressione forte che condivido. La reportistica gioca un ruolo che può cambiare tantissimo di volta in volta, ma non è solo un modo per mostrare al cliente quello che abbiamo fatto. Non è una checklist. Serve a far capire perché quell’attività ci deve essere pagata, qual è il valore.
  2. L’importanza di dashboard personalizzate: che siano pensate per rispondere ai dubbi delle persone e che uniscano i dati di più sorgenti. È importante verificare l’andamento delle singole attività (SEO, Social, Ads, per citare le principali) ma non dovremmo mai perdere di vista come tutto questo si intrecci per un obiettivo comune.

A chi parliamo quando pubblichiamo i nostri contenuti?

Abbiamo concluso il ciclo di lezioni di aprile insieme a Maria Letizia Russo con un momento di confronto su LinkedIn: quali sono i contenuti che funzionano meglio? E soprattutto: cosa rende un contenuto davvero efficace? Qui vi riporto da dove siamo partiti nel nostro approfondimento e successivamente il consiglio finale.

  1. Il contenuto perfetto non esiste: esiste il post efficace, quello che risuona con il tuo pubblico target e genera l’interazione desiderata. Su LinkedIn, ciò significa creare contenuti informano, ma anche ispirano e coinvolgono i professionisti nel tuo settore. Un post efficace su questa piattaforma spesso combina utilità pratica con insight del settore, presentati in modo chiaro e professionale. L’uso di formati vari, come articoli, video, infografiche e post brevi, può aiutare a mantenere l’engagement elevato, così come l’inclusione di call-to-action che invitano alla partecipazione attiva, come fare domande o invitare al commento.
  2. Da provare: la Newsletter di LinkedIn, un potente strumento per ampliare la tua visibilità sia all’interno della piattaforma che nei motori di ricerca (e sì, si posiziona anche in SERP!). Creare e curare una newsletter su LinkedIn permette di stabilire una comunicazione regolare e mirata con i contatti, consolidando presenza e autorità nel settore. Oltre al vantaggio di mantenere un contatto costante con la rete, la newsletter di LinkedIn ha il beneficio di essere indicizzabile dai motori di ricerca, il che aumenta – dati alla mano! – la possibilità che i contenuti siano scoperti anche da non-followers, espandendo così ulteriormente la portata.
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Quando guardo ai webinar passati, mi sento sempre arricchita di nuove idee e punti di vista. In questo articolo ho dovuto riassumere e semplificare alcuni passaggi e per questo vi invito a vedere le registrazioni di questi webinar (e molti altri!) nella nostra Academy al sito academy.seozoom.it 

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