Content Strategy su LinkedIn: quali sono i contenuti più efficaci
A pochi passi dall’oblio, sommerso dal successo dirompente degli altri social, LinkedIn ha saputo invece ritagliarsi uno spazio specifico e si è imposto come piattaforma essenziale per chiunque operi nel content marketing e nella content strategy. Anche perché consente di condividere diversi tipi di contenuti: articoli sul profilo o su LinkedIn Pulse, collegamenti al sito Web, presentazioni e video sono ad esempio tra i tipi di contenuti più popolari pubblicati dagli utenti di LinkedIn. I numeri confermano la sensazione: il 98% dei content marketer si affidano a questa piattaforma e il 77% di loro definisce LinkedIn la migliore rete per la produzione e distribuzione di risultati organici. Ovviamente, per avere successo su LinkedIn non basta pubblicare contenuti, ma costruire una presenza autorevole che possa tradursi in relazioni di valore e, in ultima analisi, in conversioni. Serve cioè una strategia, come ci ha spiegato anche l’esperta Maria Letizia Russo nella sua lezione sulla “LinkedIn Content Strategy“, in cui in particolare ci ha accompagnato a scoprire qual è oggi il miglior contenuto da creare su LinkedIn in base agli obiettivi del nostro progetto.
Content Strategy su LinkedIn: il valore dei contenuti sul social
Facebook è praticamente morto (e comunque è diventato un social da boomer, persone di generazioni più grandi), X nemmeno se la passa bene (ma sull’ex Twitter pesano le scelte e le polemiche del suo proprietario, Elon Musk), Instagram e TikTok si concentrano su forme più multimediali. Ma questo scenario è solo uno dei motivi che spiega la rinnovata attenzione che LinkedIn sta avendo a livello globale, aumentando utenti e post, soprattutto in ambito professionale.
LinkedIn è rimasto piuttosto fedele alle sue origini e, non a caso, viene percepito dai suoi utenti come “sito di social networking professionale”, una piattaforma professionale che valorizza e promuove la condivisione di contenuti di qualità, mirati a costruire autorità nel proprio settore e a instaurare connessioni professionali significative. E quindi, qui vale ancora il mantra sempreverde “i contenuti sono re”, declinati sotto forma testuale, più che sugli altri social media, diventando un vero e proprio ponte tra i professionisti e le loro competenze, le aziende e il loro brand, e il vasto pubblico di altri professionisti e potenziali clienti.
In effetti, la piattaforma offre una varietà di modi per creare e condividere contenuti che possono aiutare gli utenti a raggiungere i propri obiettivi professionali, ed è per questo che è diventato il terreno fertile per i professionisti del content marketing che mirano a coltivare relazioni significative e a generare lead di qualità, soprattutto nel settore B2B. Non è cioè solo un luogo per aggiornare il proprio CV o espandere la rete professionale, ma è una miniera d’oro per chi sa come sfruttarla per la strategia di contenuto.
A differenza di altre piattaforme dove il testo ha poca presa o può perdersi in un mare di informazioni differenti, su LinkedIn c’è una maggiore probabilità che il contenuto raggiunga il pubblico giusto, senza necessariamente dover investire in pubblicità a pagamento. E con oltre 2 miliardi di interazioni mensili sulle pagine LinkedIn, è evidente che il pubblico è non solo vasto, ma anche impegnato e pronto a interagire con i brand che trovano rilevanti.
Le strategie per emergere su LinkedIn
Il rovescio della medaglia è che quantità significa spesso “caos” competitivo: in questa mole immensa di contenuti è più difficile emergere e farsi notare dal pubblico a cui siamo interessati.
La chiave del successo su LinkedIn risiede allora nella capacità di pubblicare contenuti che risuonino con il pubblico professionale: articoli approfonditi, collegamenti diretti al proprio sito web, presentazioni e video sono gli strumenti attraverso i quali si può trasmettere valore e dimostrare competenza. Ma tutto ciò è inutile sen