La scienza dietro alle metriche Web Vitals di Google
Abbiamo dato notizia del progetto Core Web Vitals, con cui Google intende dare ai siti un riferimento preciso per misurare i segnali di qualità fondamentali per garantire una user experience di buon livello. Nei giorni scorsi Google ha poi annunciato che il complesso di metriche legate all’esperienza in pagina diventerà fattore di ranking nel 2021, e intanto possiamo scoprire un po’ di più sul ragionamento che ha guidato l’azione del team di Mountain View e avere informazioni sulla scienza e sugli studi dietro ai Web Vitals.
Le spiegazioni di Google sui Web Vitals
L’approfondimento su questo progetto arriva da un articolo pubblicato sul blog Chromium e firmato da tre autori – Amar Sagoo, Staff Interaction Designer; Annie Sullivan, Software Engineer; Vivek Sekhar, Product Manager – che entrano nei dettagli dell’iniziativa, pensata come detto per aiutare titolari di aziende, esperti di marketing e sviluppatori a identificare opportunità per migliorare l’esperienza degli utenti.
I segnali derivano da un ampio lavoro di numerosi ricercatori nei settori dell’interazione uomo-computer (HCI) e dell’esperienza dell’utente (UX), ma individuare le giuste metriche e soglie non semplice “come prendere un documento di ricerca e trovare la risposta”.
Il viaggio degli utenti – e i rallentamenti
I Googler iniziano quindi a spiegare l’approccio usato per questo lavoro, usando una similitudine:
Immagina di camminare attraverso una città sconosciuta per arrivare a un appuntamento importante. Cammini per varie strade e centri cittadini lungo il tuo percorso. Ma qua e là, pietre di pavimentazione allentate ti fanno inciampare, ci sono porte automatiche lente che ti fanno attendere per l’apertura e deviazioni inaspettate che ti portano fuori strada.
Tutti questi eventi interrompono i tuoi progressi, aumentano lo stress e ti distraggono dal raggiungere la tua destinazione.
Anche le persone che usano il web sono in viaggio – come dicevamo anche parlando della search journey – e ciascuna delle loro azioni costituisce un passo in quello che sarebbe idealmente un flusso continuo. Proprio come nel mondo reale, scrivono, “possono essere interrotti da ritardi, distratti dai loro compiti e portati a fare errori”, e a loro volta questi eventi possono portare a una riduzione della soddisfazione e all’abbandono di un sito o dell’intero via