I dati strutturati non aiutano il ranking di un sito
Sono una risorsa in forte ascesa, su cui concentrare assolutamente la propria attenzione, ma a quanto pare c’è ancora del lavoro di informazione da fare: torniamo a parlare di dati strutturati, perché in questi giorni c’è stato un intervento diretto di Google per spiegare e chiarire a cosa servono e perché implementarli sul sito. E il ranking non c’entra…
Un messaggio controverso sui dati strutturati
Il caso è scoppiato quando Rebecca Eisenberg ha postato su Twitter uno screen di un messaggio ricevuto in Google Search Console che segnalava un “top warning”: la foodblogger ha lanciato un sito che “non partecipa alla cultura della dieta”, ma secondo il tool di Google l’assenza dell’indicazione delle calorie nelle ricette è un problema che può compromettere le prestazioni del sito nella Ricerca.
Eisenberg ha probabilmente sovra-interpretato il messaggio, perché nel suo tweet scrive che Google le sta dicendo che “se non abiliti il conteggio delle calorie nella scheda delle ricette, il sito non apparirà nei risultati di ricerca”, ma ad ogni modo il tema ha scatenato varie reazioni nella comunità SEO, costringendo Danny Sullivan a intervenire per chiarire la situazione.
I dati strutturati non servono per il ranking
Il Google’s public @searchliaison ha scritto un thread su T