Il 2020 è stato un anno per molti versi eccezionale che, limitandoci soltanto agli aspetti legati al mondo digital, ha portato a un forte incremento nell’uso del Web per tantissimi aspetti della vita quotidiana, dagli acquisti ai sistemi di conversazione a distanza. La tendenza ha interessato anche i motori di ricerca, il cui volume di traffico è salito notevolmente, provocando anche degli effetti indesiderati: come rivela il Google Webspam Report 2020, infatti, anche lo spam è fortemente cresciuto rispetto al passato, ma i sistemi di detenzione di Google sono diventati più bravi nel riconoscere e bloccare le pagine sospette.
I numeri dello spam nel 2020
Concentriamoci direttamente sui numeri, che ci fanno inquadrare subito la situazione.
Lo scorso anno hanno fatto accesso alla Rete oltre 4,6 miliardi di persone, vale a dire quasi il 60% della popolazione mondiale, con un incremento del 7,3% rispetto al dato precedente (fonte Digital 2021, che segnala anche che “i valori potrebbero essere ancora più alti, in virtù di problematiche legate al corretto tracciamento degli utenti internet legate alla pandemia da COVID-19”).
Interessante è anche un altro aspetto: due persone su tre, infatti, definiscono la ricerca di informazioni tra le ragioni principali della loro navigazione, con i motori di ricerca