Case Study di SEOZoom: l’esperienza di Simone e Fotografare per Stupire

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Tornano i nostri appuntamenti con i case study raccontati in prima persona dagli utenti di SEOZoom, che ci permettono di dare voce alla nostra community e offrire indicazioni pratiche su come usare la suite e adattare i suoi strumenti alle specifiche esigenze.

Nei mesi passati abbiamo parlato di eCommerce, siti vetrina, blog di nicchia e altro ancora, mentre oggi ci concentriamo su un progetto particolare: quello di Simone Scalise e del suo sito Fotografare per Stupire, che ci ha scritto per “per condividere con voi la mia positiva esperienza con SEOZoom”.

Gli inizi del progetto

Simone sottolinea innanzitutto di non essere “un programmatore e tanto meno un web designer”, ma di aver iniziato a creare il suo primo sito web “partendo praticamente da zero, nella speranza di trovare uno sbocco alternativo al mio lavoro da dipendente”.

La sua attenzione è ricaduta – consapevolmente – su un settore altamente competitivo perché ha “scelto di creare un blog di fotografia, visto che da sempre rappresenta la mia passione più grande e l’unico campo nel quale mi sentivo di insegnare qualcosa”.

Il trend di Fotografare per Stupire

E, a distanza di circa un anno e mezzo dal debutto online e tanto “duro lavoro, direi che posso ritenermi più che soddisfatto per i risultati ottenuti”.

I risultati di Fotografare per Stupire

Ad oggi, infatti, il sito Fotografare per Stupire è visitato da più di centomila utenti al mese e Simone è “riuscito a posizionarlo stabilmente nelle prime posizioni per keyword altamente competitive, che mai avrei pensato di raggiungere in così poco tempo. Un caso emblematico è dato dal raggiungimento della terza posizione per la parola chiave corso di fotografia online, che ha generato non poche parole chiave secondarie”.

Posizionamento keyword con SEOZoom

Tutti questi risultati e “soprattutto la velocità nel raggiungerli sono essenzialmente dovuti a tre fattori”, ci dice l’utente:

  1. Tanto studio a monte.
  2. Costanza e spirito di sacrificio.
  3. L’utilizzo fin dalle prime battute di SEOZoom.

Parlando in particolare della nostra suite, ci dice che l’ha conosciuta “per caso, grazie a uno dei tanti gruppi Facebook che permettono a un novellino come me di scoprire i trucchi del mestiere”, ma nel giro di poco tempo l’ha imparata ad amare.

L’utilizzo di SEOZoom

Simone si sofferma proprio sul suo rapporto con SEOZoom: “ciò che più mi ha colpito fin da subito è la sua facilità di utilizzo e la grande quantità di tutorial per gestire al meglio la piattaforma”.

Approfondendo la conoscenza, poi, “altre sue funzioni che mi hanno letteralmente rapito, prime fra tutte quella di keyword research e quella dei contenuti”.

Simone ci confessa, poi, di avere un approccio particolare all’abbonamento alla nostra piattaforma: “visto che per aprire la mia attività avevo poche centinaia di euro a disposizione, ho cercato di ottimizzare l’uso di questo software. Dopo la prova gratuita, ho approfittato di una delle molte offerte riservate ai nuovi iscritti e pagando un mese di piano lite ho usato il software per tre mesi consecutivi”.

Una keyword research mirata

In questo periodo, ha “gettato le basi del mio progetto, concentrandomi soprattutto sulla fase di keyword research e grazie all’apposito strumento ho trovato centinaia e centinaia di parole chiave con le quali provare a piazzarmi”.

Ha estrapolato le keyword e le ha esportate su un file excel, inserendo le parole chiave principali, il volume medio stimato, la keyword difficulty e la keyword opportunity, la lunghezza media degli articoli che usano quella determinata parola chiave, il livello di ottimizzazione SEO dei primi tre concorrenti in SERP, le parole chiave secondarie correlate.

Per ottenere l’ultimo punto, “secondo me assolutamente necessario per centrare più parole chiave con un singolo articolo, ho usato principalmente Keyword Infinity e l’assistente editoriale”, e inoltre Simone ha studiato i suoi principali competitori “tramite l’apposito strumento, andando così a scegliere alcune parole chiave con le quali iniziare a competere”. Infine, grazie allo strumento backlink “ho studiato il profilo backlink della concorrenza e trovato molte risorse delle quali potermi servire”.

Grazie a questo “intreccio di strumenti”, il nostro utente è “riuscito in poche settimane a trovare centinaia di parole chiave a bassa concorrenza e scegliere le dieci più rilevanti con le quali competere con tutte le mie forze”.

I risultati del sito fotografare per stupire

La fase della creazione dei contenuti

Completata la fase di ricerca, Simone si è poi concentrato sulla parte pratica di scrittura: “per la creazione dei miei articoli ho utilizzato lo strumento SEO e la funzione editoriale, anche in questo caso con ottimi risultati”, ci racconta evidenziando i principali risultati ottenuti.

Ovvero, un punteggio medio finale di ottimizzazione sempre di “gran lunga superiore alla concorrenza” e, soprattutto, posizionamento “nelle prime posizioni per alcune parole chiave a coda lunga, già dopo soli due mesi dalla creazione del sito. Parole che mai avrei trovato senza questi strumenti”.

L’ottimizzazione degli articoli pubblicati

Nelle ultime due settimane di abbonamento, l’utente ha cercato “di ottimizzare ulteriormente gli articoli creati tramite la panoramica contenuti”, usando lo strumento “non per perfezionare il lato SEO della parola chiave principale, ma per migliorare quello relativo alle keyword secondarie per le quali mi ero piazzato”, ci spiega.

In concreto, racconta di aver apportato “delle piccole modifiche per far capire a Google che non si era sbagliato a darmi fiducia”, inserendo per esempio 

  • Immagini posizionate per la parola chiave secondaria.
  • Link a video di YouTube a tema.
  • Titoli o contenuti

Utilizzo di SEOZoom durante l’anno

Esauriti i tre mesi, Simone ha “deciso di non rinnovare l’abbonamento a SEOZoom, sia per l’aspetto economico che per la grande mole di lavoro che mi aspettava”. Ha quindi “continuato a pubblicare articoli con una frequenza trisettimanale, utilizzando le molte keyword precedentemente cercate, e controllato l’andamento delle visite tramite le opzioni gratuite di SEOZoom e di altri software concorrenti”.

Ad ogni modo, ci racconta di aver messo da parte “un piccolo budget di emergenza per un abbonamento di un mese, nel caso avessi avuto un calo improvviso delle visite – cosa che per fortuna non si è verificata”.

Forte di questa esperienza e dopo un “intenso inizio, ho deciso di servirmi di SEOZoom circa ogni tre mesi, per avere un quadro completo dell’andamento del sito e soprattutto per implementare gli articoli già creati. In questo modo, con tre o quattro abbonamenti di un mese nell’arco di un anno al piano lite ho il pieno controllo del traffico e ogni volta riesco a portare il crawl budget a livello veramente minimi.

Panoramica Contenuti SZ

La sua strategia ad ogni rinnovo prevede l’uso di SEOZoom per: 

  • Controllare “se i dati delle keyword ancora inutilizzate siano cambiati ed eventualmente correggere il mio file Excel”. 
  • Attraverso la sezione contenuti, ottimizzare “gli articoli per le nuove parole chiave che Google ha associato, dando sempre un occhio di riguardo a quelle suggerite da SEOZoom”.
  • Attraverso il SEO spider, controllare “la presenza di eventuali errori di indicizzazione”.
  • Ricerca di “nuove parole chiave per i futuri articoli”.
  • Monitorare “attraverso il progetto le parole chiave più importanti per il mio business”.
  • Controllare “la concorrenza tramite l’apposito strumento, cercando eventuali parole chiave per le quali posso inserirmi con facilità e altre risorse per arricchire il mio profilo backlink”.

Le conclusioni di Simone Scalise

Nel suo contributo, l’utente ha “voluto raccontare la grande importanza che ha avuto SEOZoom nel raggiungimento di questi risultati, parlando soprattutto degli strumenti che secondo me sono indispensabili all’inizio di qualsiasi progetto digitale”.

Dopo quasi due anni di utilizzo, Simone ammette di non potersi che ritenere “soddisfatto di questo software, che è riuscito in poco tempo a conquistarmi. Anche i miei due grandi dubbi iniziali sono spariti praticamente subito, visto che l’utilizzo del software è molto semplice anche per un novizio come me, e il prezzo – che sicuramente può scoraggiare – in realtà può essere facilmente modulato a seconda delle necessità”.

Ma ci lascia anche un piccolo appunto, una “nota dolente”: la funzione di rilevamento backlink, “almeno nel mio caso non ha lavorato a dovere, rilevando molti meno link dei software concorrenti o di Google Search Console. Ma, come si suol dire, nella vita non si può avere tutto”, conclude.

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