Che cos’è un blog: caratteristiche, funzionamento e benefici

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È uno spazio virtuale che, nonostante le evoluzioni tecniche e tecnologiche, continua a occupare un posto fisso nella storia e, soprattutto, nelle nostre vite digitali e nelle azioni quotidiane. Anche in forme differenti e mutate, infatti, ci sono (ancora) centinaia di milioni di blog su Internet oggi: secondo alcune stime, sarebbero quasi 500 milioni i blog ospitati su piattaforme varie, quali Tumblr, Squarespace e WordPress, e in effetti anche l’articolo che stiamo leggendo in questo istante è ospitato all’interno di un blog. Cerchiamo quindi di approfondire che cos’è un blog oggi, per capire come sfruttare questo strumento di comunicazione estremamente potente e versatile, sia a livello personale che professionale.

Che cos’è un blog

Oggi un blog è sostanzialmente un sito regolarmente aggiornato con post di vario tipo, che può servire per scopi personali o per soddisfare un’esigenza aziendale.

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Secondo il prestigioso dizionario statunitense Merriam-Webster, il termine “blog” ha due definizioni principali, che in qualche modo evidenziano le due diverse anime:

  • Sito web che contiene riflessioni personali, commenti e spesso collegamenti ipertestuali, video e fotografie forniti dall’autore.
  • Una rubrica regolare che appare come parte di una pubblicazione online, e che tipicamente si riferisce a un particolare argomento e consiste in articoli e commenti personali di uno o più autori.

La prima accezione si riferisce al blog come piattaforma personale, dove l’individuo è al centro dell’attenzione. Qui, il blog è visto come un diario digitale, un luogo in cui l’autore può esprimere i propri pensieri, condividere esperienze e opinioni, dialogando con i lettori attraverso i commenti. Un esempio potrebbe essere il blog di un viaggiatore che documenta i suoi viaggi con testi, foto e video, fornendo anche consigli e informazioni utili ai suoi lettori, o un blog di cucina in cui l’autore condivide le proprie ricette.

La seconda definizione si concentra sul blog come caratteristica di una pubblicazione online più ampia, come un giornale o una rivista digitale. In questo contesto, il blog è una sezione specifica che tratta argomenti particolari attraverso una serie di post, spesso scritti da diversi autori. Questo tipo di blog è generalmente più strutturato e può essere utilizzato per approfondire temi specifici, come la tecnologia, la moda o la politica. Un esempio potrebbe essere un blog tecnologico all’interno di un sito di notizie, dove esperti del settore condividono analisi, recensioni e commenti su ultimi dispositivi e tendenze tecnologiche, o appunto il nostro blog sulla SEO!

Che cosa significa blog

Il termine “blog” deriva dalla contrazione di “weblog” e indica un registro (log) pubblicato sul web. A coniare questa parola è stato nel 1997, Jorn Barger, blogger ante litteram di Robot Wisdom, che intendeva descrivere il suo processo di avere accesso al web (logging) mentre navigava in Internet, mentre l’abbreviazione definitiva di blog si deve nel 1999 al programmatore Peter Merholz.

Nelle prime fasi, un blog era un registro web personale o un diario in cui qualcuno – e potenzialmente ognuno – poteva condividere informazioni o opinioni su una varietà di argomenti; le informazioni erano classicamente pubblicate in ordine cronologico inverso, in modo che il post più recente venisse visualizzato per primo.

Da semplici annotazioni personali, nel tempo i blog si sono trasformati in veri e propri canali editoriali, spesso curati con la stessa attenzione di una testata giornalistica, regolarmente aggiornati con contenuti nuovi e utili. La democratizzazione dell’accesso a Internet ha permesso a chiunque di avviare un blog, dando vita a una rivoluzione che ha ridefinito il giornalismo, il marketing e la comunicazione aziendale.

Non è un caso che il termine blog sia entrato pienamente nel nostro linguaggio quotidiano, al punto che è nato anche il verbo to blogging o bloggare per identificare sia l’attività di gestire questo sito che quella di pubblicare contenuti online.

Quali sono le caratteristiche principali di un blog

Un blog si distingue per la sua struttura dinamica, con post pubblicati regolarmente che appaiono in ordine cronologico inverso, mettendo i più recenti in cima alla pagina.

Questa costante attenzione è il battito cardiaco di un blog, ciò che lo mantiene vivo e interessante agli occhi dei lettori e dei motori di ricerca. La possibilità per i lettori di lasciare commenti creava un dialogo aperto e costruttivo, trasformando il blog in una comunità interattiva. La personalizzazione, poi, è un altro pilastro del blogging: ogni blog ha il suo stile, la sua voce, il suo design, che lo rende unico anche di fronte alle tantissime alternative.

Tornando alla definizione, quindi, possiamo dire che un blog è un sito web che presenta contenuti, solitamente in forma di articoli o post, in ordine cronologico inverso (dall’ultimo pubblicato al più vecchio).

Gli argomenti trattati sono molto vasti, dalla vita personale alle notizie, dall’intrattenimento all’educazione, e possono essere scritti da individui singoli o da gruppi di autori.

È quindi uno strumento di comunicazione online che consente di condividere informazioni, esperienze, opinioni e conoscenze attraverso articoli chiamati “post”, pubblicati su una base più o meno regolare e cadenzata. Se inizialmente i blog erano utilizzati principalmente come diari personali digitali, nel tempo si sono evoluti in potenti strumenti per aziende, e-commerce, professionisti e brand.

I blog post, l’unità di base del progetto

Il cuore del progetto, soprattutto in quello delle origini, è il blog post, che è per così dire l’unità di base del contenuto all’interno di un blog.

Con questo termine identifichiamo ogni singolo articolo o voce pubblicata, il cui contenuto può variare da una riflessione personale a un’analisi approfondita di un argomento specifico.

Il blog post può variare in lunghezza, stile e formato a seconda dell’intento dell’autore e delle aspettative del pubblico. Tipicamente sono organizzati in ordine cronologico inverso sul blog, con i più recenti che appaiono per primi, e si distinguono per alcune caratteristiche chiave.

Ad esempio, hanno un titolo distintivo, che cattura l’attenzione e fornisce un’idea del contenuto. È l’elemento che spicca nei risultati di ricerca e nei feed dei social media, e per questo è attentamente congegnato per essere al tempo stesso accattivante e rilevante per i temi trattati nel post. Inoltre, può essere ottimizzato con best practice SEO per migliorare la visibilità online del contenuto.

All’interno del post, il contenuto si dispiega in una narrazione o in una discussione che può essere arricchita da elementi multimediali: immagini, video e link esterni non sono solo abbellimenti, ma parti integranti che lavorano in sinergia con il testo per creare un’esperienza coinvolgente e fornire un contesto più ricco.

La data di pubblicazione che accompagna ogni post serve come un timbro temporale che aiuta i lettori a determinare la freschezza e la rilevanza del contenuto.

L’identità dell’autore, spesso evidenziata in cima o al termine del post, fornisce un volto e una voce dietro le parole. Questo elemento personale può essere un potente fattore di fiducia e autenticità, soprattutto quando i lettori cercano esperti e opinioni affidabili.

La struttura organizzativa dei post tramite categorie e tag (come i classici tag WordPress) ha una doppia funzione: da un lato serve a rendere efficace la gestione, organizzando il contenuto all’interno del blog, e dall’altro offrono un servizio al lettore che cerca di orientarsi tra gli argomenti correlati o di approfondire temi specifici. Questi strumenti di navigazione sono fondamentali soprattutto quando la quantità di contenuti diventa vasta e variegata.

La sezione dei commenti è il luogo dove il monologo del post si trasforma in dialogo, dove i lettori possono lasciare la propria impronta, ponendo domande, esprimendo opinioni o avviando discussioni. Questa interazione è spesso il luogo dove si costruisce una comunità attorno al blog.

Che cos’è la blogosfera

Oggi WordPress è diventato sinonimo anche della parola “blog” e avere un sito WordPress self-hosted è la strada più facile da percorrere per chi vuole avviare un progetto in tal senso, fino a qualche anno fa c’erano diverse scelte e, addirittura, si parlava di blogosfera.

Con il termine collettivo blogosfera si descrive l’insieme di tutti i blog e i loro autori su Internet, che formano una comunità o una rete sociale virtuale. Questo concetto si basa sull’idea che esista una comunità globale di persone che si esprimono e si connettono attraverso i blog, condividendo idee, informazioni e opinioni.

La blogosfera era caratterizzata da una struttura estremamente decentralizzata e democratica: chiunque aveva la possibilità di avviare un blog e contribuire al dialogo globale. I blog potevano variare enormemente per tema, stile e scopo, coprendo argomenti che vanno dalla politica alla moda, dalla tecnologia alla cucina, e tutto ciò che si trova in mezzo.

All’interno della blogosfera, i blogger spesso interagivano tra loro attraverso commenti, link reciproci, guest posting e collaborazioni, in una interconnessione che aiutava a costruire relazioni tra blogger e che serviva anche in termini SEO, poiché i backlink servivano a determinare la rilevanza e l’autorità di un blog nei confronti dei motori di ricerca.

La blogosfera è diventata un luogo di dibattito pubblico, dove le notizie e le informazioni venivano discusse e analizzate, spesso portando a nuove prospettive o approfondimenti che non si trovavano nei media tradizionali. Inoltre, la blogosfera ha avuto un impatto significativo sulla diffusione di informazioni e tendenze, influenzando l’opinione pubblica e talvolta anche le decisioni aziendali e politiche, come nel caso del MoVimento 5 Stelle in Italia, nato sulla spinta del blog di Beppe Grillo.

Con l’ascesa dei social media, la blogosfera si è evoluta e si è integrata con queste nuove piattaforme, estendendo la portata e l’influenza dei blogger. Molti blogger utilizzano ora i social media per promuovere i loro post e interagire con il loro pubblico, creando una sinergia tra il loro blog e i loro account sui vari social network.

Nonostante questi cambiamenti, comunque, la blogosfera non è completamente estinta, ma ha subito una metamorfosi che riflette i nuovi modi in cui consumiamo informazioni e interagiamo online. In un’epoca dominata dai social media, la natura della blogosfera si è dovuta adattare per rimanere rilevante e influente.

La professionalizzazione del blogging ha portato anche a una maggiore attenzione alla qualità e alla monetizzazione: i blogger di successo hanno trasformato la loro passione in una carriera, sfruttando varie forme di reddito come la pubblicità, il marketing di affiliazione e la vendita di prodotti o servizi. Questo ha reso il campo più competitivo, con blogger e aziende che lottano per la visibilità e l’attenzione in un mercato affollato. Inoltre, la SEO è diventata una componente cruciale del blogging moderno. La capacità di un blog di emergere nei risultati di ricerca può fare la differenza tra l’essere letto o ignorato; di conseguenza, i blogger devono ora avere una comprensione approfondita delle strategie SEO e del content marketing per avere successo.

A cosa servono: diversi usi e formati

I blog sono strumenti flessibili che possono assumere molteplici forme e servire scopi diversi, di tipo personale, aziendale o educativo. Ogni formato ha il suo pubblico e il suo modo di coinvolgere e informare.

La scelta della tipologia dipende dagli obiettivi dell’autore e dalle preferenze del pubblico target. Indipendentemente dal tipo o dal formato, un blog efficace richiede contenuti pertinenti e di qualità per attrarre e mantenere un pubblico affezionato.

Ci sono i blog personali, dove gli autori condividono esperienze di vita, riflessioni, opinioni e interessi. Questi siti possono variare ampiamente nei contenuti, spaziando da argomenti di vita quotidiana a discussioni su temi specifici come viaggi, cucina, arte o tecnologia: l’elemento comune è la prospettiva personale dell’autore, che offre un punto di vista unico e personale. Questi blog possono aiutare a costruire una comunità di lettori con interessi simili e spesso diventano un mezzo per l’autore di stabilire una presenza online e di influenzare nel proprio campo di interesse.

I blog aziendali, d’altra parte, sono utilizzati dalle imprese come parte della loro strategia di marketing digitale. Questi siti diventano strumenti per condividere insight del settore e aggiornamenti sui prodotti, e mirano a fornire contenuti che dimostrino la competenza e l’autorità dell’azienda nel suo settore, educando i clienti sui prodotti o servizi offerti e condividendo aggiornamenti aziendali. I contenuti di un blog aziendale sono solitamente più strutturati e professionali rispetto a quelli di un blog personale e sono spesso utilizzati per migliorare il posizionamento nei motori di ricerca e per attirare traffico qualificato al sito web dell’azienda.

Un’altra forma è quella dei blog di nicchia, focalizzati su argomenti specifici, da quelli culinari a quelli tecnologici. Questi siti possono essere gestiti da individui o gruppi e tendono ad avere un pubblico altamente mirato. Ad esempio, un blog dedicato al giardinaggio potrebbe condividere consigli pratici, recensioni di attrezzi e tecniche di coltivazione, diventando una risorsa preziosa per gli appassionati di giardinaggio.

E anche se il blog tradizionale è tipicamente basato su testo, con l’avvento di nuove tecnologie e piattaforme, i formati si sono evoluti e hanno rivoluzionato il modo di fare blogging con contenuti multimediali differenti. Oggi abbiamo familiarità con i vlog, o video blog, che utilizzano piattaforme come YouTube per condividere contenuti in formato video, particolarmente efficaci per dimostrazioni pratiche o per creare un collegamento più personale con il pubblico. I podcast, che si concentrano su contenuti audio, sono diventati popolari per la loro comodità e per la possibilità di ascoltare informazioni mentre si svolgono altre attività.

Qual è la differenza tra sito e blog

È forse opportuno aprire una piccola digressione sulla differenza – non solo lessicale – che c’è tra un blog e un sito.

Di base, blog può essere un intero sito Web, e spesso lo è, soprattutto quando è usato per uso personale, come ad esempio un blog di viaggi o di ricette. Più spesso, però, con la parola blog facciamo riferimento a una sezione di un sito web aziendale, e in particolare alla parte più dinamica e più frequentemente aggiornata attraverso la pubblicazione (più o meno regolare) di nuovi contenuti, i post.

Inoltre, un blog è un mezzo che consente di interagire maggiormente con un pubblico, consentendo ai lettori di commentare i singoli post o anche analizzando quanti lettori condividono i post sui social. In tal senso, consente di impostare una conversazione bidirezionale, o comunque più aperta e interattiva rispetto al resto del sito web.

I benefici principali del blogging

Aprire un blog può essere una mossa strategica sia per individui che per aziende.

Per un singolo, l’attività di blogging è un modo per farsi conoscere, per stabilire la propria autorità in un determinato campo e per costruire una rete di contatti.

Il blog è stato a lungo lo strumento preferito per il personal branding: attraverso la pubblicazione di contenuti di qualità, gli autori potevano dimostrare la propria competenza e guadagnare la fiducia del pubblico. I blog post erano infatti il modo in cui mostrare il proprio punto di vista unico, raccontare storie che risuonano con il pubblico e può costruire una reputazione solida nel tempo.

I blogger – semplicemente, una persona che crea il contenuto che appare su un blog – più famosi hanno iniziato proprio così: originariamente erano fornitori di informazioni, poi divenute celebrità a tutti gli effetti. Soprattutto negli Stati Uniti, Perez Hilton , Pat Flynn e Kylie Jenner hanno costruito la propria carriere grazie ai loro blog, che li hanno condotti ad apparizioni televisive e contratti promozionali, tra molte altre opportunità.

Per le aziende, il blog era ed è un veicolo per aumentare la visibilità online, per attrarre traffico al sito web e per convertire i visitatori in clienti. Un blog ben gestito può infatti diventare una fonte inesauribile di lead e di opportunità di business.

Quali sono i vantaggi di un blog per aziende, e-commerce, professionisti e brand

Anche se con l’ascesa dei social media e del fenomeno degli influencer il personal blogging sembra essere un po’ decaduto, questo strumento mantiene comunque una sua rilevanza e centralità nelle strategie di brand, aziende e in generale di tutti coloro che puntano ad avere qualcosa di diverso da un semplice sito-vetrina.

In effetti, avviare un blog ha numerose attrattive e aspetti positivi, ma bisogna comprendere che il livello di successo potenziale dipende dalle motivazioni (e obiettivi) di base, dal tema scelto, dalle competenze e dal modo in cui ci avviciniamo alla produzione e pubblicazione di post.

Ad ogni modo, in linea di massima possiamo dire che creare un blog e mantenerlo attivo e dinamico offre svariati vantaggi, sia che si tratti del progetto di un’azienda, di un e-commerce, di un professionista o di un brand.

Solo per fare un esempio autoreferenziale, il nostro blog ospita contenuti su vari argomenti che riguardano il core business di SEOZoom, e quindi SEO, digital marketing e aggiornamenti dal mondo Google, oltre ad approfondire l’utilizzo degli strumenti della suite, e il tipo di lettori che legge questi articoli è simile a quello che compone la platea di utenti di SEOZoom, condividendone interessi e, probabilmente, esigenze e curiosità.

Per sintetizzare, possiamo dire che tra i possibili effetti positivi ci sono:

  • Gestione della reputazione. Un blog consente di mostrare l’autorità e l’expertise in un determinato settore, contribuendo a stabilire la credibilità e a costruire la fiducia con i lettori e i clienti.
  • Generazione di traffico qualificato. Creare contenuti di qualità attraverso un blog può attirare visitatori sul sito, aumentando la visibilità e la portata del business; ancor più importante, potrebbe rendere più semplice convertire questi visitatori in lead o, dirottandoli sulle pagine dei prodotti dell’ecommerce, in acquirenti.
  • Miglioramento della SEO. La pubblicazione regolare di contenuti pertinenti e originali su un blog può aiutare a migliorare il posizionamento del sito web sui motori di ricerca, rendendolo più visibile per le persone interessate ai prodotti o servizi forniti.
  • Engagement con i visitatori. Un blog può aiutare a stabilire un rapporto diretto con i lettori, promuovendo la condivisione di idee, il feedback e la creazione di una comunità attorno al marchio o business. Per coltivare una comunità online e interagire con un pubblico.
  • Content Marketing. Un blog può essere utilizzato come strumento per promuovere prodotti e servizi, ad esempio attraverso recensioni o tutorial, o per condividere notizie relative all’azienda.

E quindi, possiamo dire che avviare un blog potrebbe avere riflessi utili a livello “personale”, perché permette di condividere le proprie passioni, opinioni e interessi con un pubblico più ampio e con una comunità, ma soprattutto professionale: post ben scritti possono posizionarsi su Google, aiutando a stabilire la propria autorità in un settore specifico, aumentare la visibilità online e attirare nuovi clienti o opportunità professionali, e possono servire a dimostrare a Google stesso le famose caratteristiche EEAT, che identificano la qualità dei contenuti.

Inoltre, creare e gestire un blog può contribuire a sviluppare competenze utili in ambito di scrittura, marketing, SEO e gestione dei social media, e questo sito speciale può diventare una fonte di guadagno attraverso pubblicità, affiliazioni, vendita di prodotti o servizi e collaborazioni con altre aziende.

Come guadagnano i blog: promozione e monetizzazione

Ma c’è anche un aspetto che potrebbe spingere ad aprire un blog: la possibilità di guadagno attraverso i contenuti promossi o, più in generale, l’autorevolezza e la riconoscibilità conquistate.

Questo processo, che si chiama monetizzazione, è l’obiettivo finale per molti blogger ed esistono diverse strade per trasformare un blog in una fonte di reddito: la pubblicità display, come Google AdSense, che permette di guadagnare in base ai click degli utenti sugli annunci; l’affiliation marketing, che offre una commissione sulla vendita di prodotti o servizi promossi attraverso il blog; la vendita diretta di prodotti o servizi propri, come e-book, corsi online o consulenze. Inoltre, il contenuto sponsorizzato può essere un modo efficace per monetizzare, purché si mantenga la trasparenza con i lettori e si scelgano sponsorizzazioni in linea con i valori e i contenuti del blog.

In generale, monetizzare un blog significa trasformare il traffico del sito web in denaro e potenzialmente avviare un’attività online. Ci diverse strategie che possono essere adottate per generare entrate e alcune delle forme più comuni di monetizzazione di un blog sono:

  1. Pubblicità Display. Questa è una delle forme più dirette di monetizzazione. Consiste nell’inserire annunci pubblicitari sul blog, che possono essere gestiti attraverso reti pubblicitarie come Google AdSense. I blogger guadagnano in base al numero di impressioni (visualizzazioni) o click sugli annunci.
  2. Marketing di Affiliazione. I blogger possono guadagnare commissioni promuovendo prodotti o servizi di terzi. Quando un lettore acquista un prodotto o un servizio attraverso un link di affiliazione presente sul blog, l’autore riceve una percentuale della vendita. Piattaforme come Amazon Associates sono popolari tra gli affiliati.
  3. Vendita di Prodotti o Servizi. Se un blogger ha sviluppato un prodotto o offre un servizio, il blog può essere un ottimo canale di vendita. Questo può includere e-book, corsi online, merchandise, consulenze, e altro ancora.
  4. Contenuti Sponsorizzati. I blogger possono essere pagati per scrivere post che promuovono un marchio, un prodotto o un servizio. È importante mantenere la trasparenza con i lettori, indicando chiaramente quando un post è sponsorizzato.
  5. Iscrizioni e Membership. Alcuni blog offrono contenuti premium o vantaggi esclusivi ai lettori che pagano una quota di iscrizione o diventano membri. Questo può includere l’accesso a contenuti esclusivi, webinar, newsletter, e altro.
  6. Donazioni e Crowdfunding. Piattaforme come Patreon permettono ai lettori di supportare finanziariamente i loro blogger preferiti attraverso donazioni ricorrenti. In cambio, i donatori possono ricevere ricompense esclusive o riconoscimenti.
  7. Eventi e Workshop. Organizzare eventi, seminari o workshop a pagamento è un’altra forma di monetizzazione. Questi possono essere legati ai temi trattati sul blog e possono essere un modo per approfondire argomenti di interesse con il pubblico.
  8. Consulenze e Servizi Freelance. Un blog può essere una vetrina per le competenze dell’autore, che può offrire servizi di consulenza o freelance nel proprio campo di specializzazione.

La storia e l’evoluzione dei blog

La storia dei blog può essere fatta risalire a metà degli anni ’90, quando le persone iniziarono a creare diari online per condividere le loro esperienze personali e opinioni.

Secondo le ricostruzioni, a inventare questa forma di comunicazione è stato Justin Hall, che nel 1994 crea il primo blog su Links.net, che conteneva essenzialmente una rassegna di esempi HTML trovati da vari link online. Quattro anni più tardi (con il termine weblog già coniato, come accennato) viene lanciato Open Diary, che introduce un approccio comunitario al blogging, permettendo ai membri di commentare il lavoro degli altri; nel 1999 si diffonde la parola blog e, nello stesso anno, viene lanciata piattaforma Blogger, che offre alle persone opportunità di pubblicare online (e più tardi acquisita da Google), seguita da altre piattaforme come LiveJournal e Xanga – in Italia, invece, è Splinder che dal 2001 intercetta il crescente interesse per il blogging, arrivando a contare 400mila blog nel 2008.

Un momento importante di questa timeline è il 2005: in quell’anno, il blogger Garrett Graff con il suo Fishbowl DC ottiene per la prima volta le credenziali stampa per accedere alla Casa Bianca e viene fondato l’Huffington Post, che secondo gli studiosi ha contribuito a diminuire “il confine tra notizie e blog”; questo sito ha iniziato come “forum politico” o “blog di gruppo”, diventando progressivamente un aggregatore di contenuti di alto profilo (e poi ribattezzato HuffPost).

Anche i social hanno intercettato queste tendenze: ad esempio, (il fu) Twitter nel 2006 inaugura l’era del microblogging, ovvero la condivisione di storie, notizie e altri contenuti nel formato più piccolo possibile, e così pure il lancio di Tumblr nell’anno successivo spinge ancor di più sul blogging esperienziale. Andando avanti veloce, nel 2009 la Casa Bianca apre un suo blog, nel 2012 vengono fondati Medium e la piattaforma di blogging per influencer di LinkedIn, nel 2016 WordPress lancia il dominio .blog per sfruttare il rapido aumento di questo modulo multimediale, anche se in realtà il fenomeno si è arenato (almeno dal punto di vista dei blog originari e personali) a causa del crescente utilizzo delle piattaforme social per la condivisione di storie, esperienze e racconti personali.

Statistiche e curiosità sui blog

In conclusione, ecco alcune statistiche e fatti curiosi che riguardano queste piattaforme.

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Ad esempio, la company Impact stimava nel 2016 che il 77% degli utenti di internet legge regolarmente i blog, dimostrando l’estesa portata di questo strumento di comunicazione. Molto interessante anche l’impatto di blog con contenuti freschi e pertinenti per migliorare il posizionamento SEO e aumentare il traffico: secondo DemandMetric, le aziende che aggiornano il proprio blog con regolarità hanno il 434% di pagine indicizzate e il 97% di link indicizzati in più dai motori di ricerca rispetto a quelle che non lo fanno. Indagini di HubSpot, invece, indicano che le aziende che pubblicano più di 16 post al mese ottengono 3,5 volte più traffico rispetto a quelle che pubblicano tra 0 e 4 post al mese.

Altri numeri “caldi” sono quelli rivelati da Tech Client, per cui i siti web con un blog hanno una probabilità del 434% in più di essere classificati ai vertici su Google; BlogHer riferisce che il 61% dei consumatori ha effettuato almeno un acquisto basato su una raccomandazione in un articolo di blog, mentre per nymarketing.com il 94% delle persone condivide i post del blog perché ritiene che possano essere utili per gli altri.

Guardando agli aspetti profittevoli a livello business, è ancora Demand Metric a spiegare che il content marketing, compreso il blogging, costa il 62% in meno rispetto al marketing tradizionale e genera circa 3 volte più lead; per il Content Marketing Institute l’81% delle imprese B2B utilizza i blog come parte delle loro strategie di content marketing; il 56% degli esperti di marketing che utilizzano i blog ritiene che sia una strategia di successo e, nel 10%, dichiara di riscontrare incrementi nel ROI.

Tornando invece all’epoca d’oro dei blog e del blogging, possiamo accendere i riflettori su almeno 10 casi di successo partiti semplicemente da un diario online, sia a livello nazionale che globale:

  1. Huffington Post. Come detto in precedenza, questo celebre sito di notizie e opinioni è stato originariamente fondato come blog da Arianna Huffington nel 2005, diventando uno dei maggiori siti di informazione al mondo e venendo acquisito da AOL nel 2011 per 315 milioni di dollari.
  2. Mashable. Pete Cashmore ha fondato Mashable nel 2005 come blog di tecnologia, e oggi è uno dei siti più autorevoli su tecnologia, cultura digitale e intrattenimento.
  3. TechCrunch. Nato nel 2005 come blog sulle startup tecnologiche fondato da Michael Arrington, è diventato un punto di riferimento per l’industria tecnologica ed è stato acquisito da AOL nel 2010.
  4. Perez Hilton. Mario Armando Lavandeira Jr., noto come Perez Hilton, ha creato un blog di gossip sulle celebrità nel 2004 e ha raggiunto un’enorme popolarità, diventando una figura influente nel mondo dello spettacolo.
  5. Gary Vaynerchuk: Questo imprenditore e speaker motivazionale, per tutti Gary Vee, ha acquisito notorietà inizialmente grazie al suo blog video Wine Library TV, in cui offriva consigli sui vini attraverso recensioni dirette e casuali.
  6. Tim Ferriss. L’autore e sperimentatore di stili di vita Tim Ferriss ha ottenuto un’enorme popolarità attraverso il suo blog, in cui esaminava esperienze personali e condivideva lezioni di vita. Ferriss è anche l’autore del bestseller “The 4-Hour Workweek”.
  7. Sartorialist. Scott Schuman, noto come The Sartorialist, ha avviato il suo blog nel 2005 per condividere fotografie di persone vestite in modo impeccabile, catturando la moda di strada in tutto il mondo. Col tempo, il suo blog è diventato estremamente popolare e influente nel settore della moda, e Schuman è stato incluso nella lista delle 100 persone più influenti nel settore della moda stilata da Time Magazine.
  8. The Blonde Salad. La blogger italiana Chiara Ferragni ha fondato The Blonde Salad nel 2009 come blog di moda e lifestyle. Da allora, il suo blog è diventato un brand di moda affermato e lei stessa una influencer di fama mondiale.
  9. GialloZafferano. Nato nel 2008 come blog di cucina di Sonia Peronaci, GialloZafferano è diventato uno dei portali di ricette italiane più popolari, con un vasto archivio di ricette e video.
  10. Beppe Grillo. L’attore, comico e attivista politico italiano Beppe Grillo ha lanciato il suo blog personale nel 2005, diventando uno dei blog in lingua italiana più letti e influenti. Utilizzando il suo blog come piattaforma, Grillo ha contribuito a fondare il Movimento 5 Stelle, un partito politico che è diventato una delle principali forze politiche in Italia.

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