I 7 consigli creativi di Google per migliorare le Web Stories

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Google continua a puntare molto sulle Web Stories, la nuova esperienza di contenuti in formato snack che gli utenti possono trovare nelle SERP mobile (anche desktop, ma con fruizione meno gratificante) e che in questi mesi è stata utilizzata dagli editori per raccontare storie interattive e di alta qualità. Per cercare di spingere ancora di più sulla diffusione di questa funzionalità, il blog ufficiale della compagnia ha pubblicato una guida con 7 consigli creativi per rendere le stories più interessanti, avvincenti e belle.

Un format sempre più usato e apprezzato

A firmare l’articolo è Ryan Warrender (Product Partnerships Manager, Google Web Creators), che annuncia anche che Google ha creato una serie su YouTube, chiamata Storytime, dedicata proprio a far conoscere agli editori il formato Web Stories e tutte le possibilità creative.

In questi video, in particolare, Google presenta suggerimenti di produzione, insegna a costruire una narrazione e far emergere il contenuto delle storie per ottenere più traffico, fornisce altri argomenti relativi agli aspetti tecnici della creazione di Web Stories attraenti.

Esempio di web stories

Da quando Google ha lanciato una nuova casa per web stories su Discover, scrive Warrender, “abbiamo visto un gruppo eterogeneo di creatori di contenuti utilizzare il format per raccontare storie coinvolgenti, dalle recensioni dei prodotti alla storia del servizio postale statunitense”. Grazie a vari strumenti di creazione – a cominciare dal plugin ufficiale per WordPress fornito da Google – ora “è più facile che mai realizzare una storia interattiva e di alta qualità”.

Le caratteristiche vincenti delle Web Stories

La diffusione di questa nuova esperienza si spiega anche con le sue caratteristiche, apprezzate da utenti ed editori: le Web Stories sono una versione web-based del popolare formato “Stories” che unisce video, audio, immagini, animazioni e testo per “creare un modo completamente nuovo di imparare qualcosa di nuovo”, spiega ancora Warrender.

Si tratta di un contenuto pensato per essere consumato in forma “snack” e rapida, ideale per utenti on the go o che hanno bisogno di contenuti leggeri per far scorrere rapidamente il tempo.

Per gli editori, le Web Stories sono vantaggiose perché rappresentano una opportunità di guadagnare più traffico, in quanto Google le promuove su vari canali del suo ecosistema, tra cui Search, News e Google Discover: possono quindi diventare uno strumento con cui attirare e far crescere un seguito affezionato, che torna giorno dopo giorno per leggere più contenuti, e per trovare una fonte diversificata di traffico organico rispetto ai classici link blu delle SERP.

In questi mesi, Google ha “visto editori ritagliare, riutilizzare o reinventare i loro brand utilizzando Web Stories”, e quindi ha pensato di offrire a tutti– chi vuole migliorare o chi intende cominciare ora – dei preziosi consigli creativi per migliorare le loro storie.

I suggerimenti creativi di Google per migliorare le Web Stories

Sono 7 gli spunti pratici che arrivano da Ryan Warrender per migliorare l’esperienza con le Web Stories:

  1. Usare video
  2. Storytelling in prima persona
  3. Approfittare della brand identity
  4. Mostrare infografiche ed elementi visivi dinamici
  5. Puntare sulle illustrazioni
  6. Pubblicare quiz e sondaggi
  7. Creare entusiasmo con le animazioni

L’impatto dei video

I video sono coinvolgenti, afferma l’autore, e quindi bisogna sfruttare le loro caratteristiche. Dal punto di vista tecnico, le Web Stories propongono video in formato verticale (9:16) per sfruttare lo schermo dello smartphone (e quindi bisogna ottimizzare i video orizzontali per adattarli a questo formato portrait) e si consiglia di usare tutto lo schermo “a vivo” e senza margini per aiutare i lettori a concentrarsi su un unico argomento chiave. Inoltre, se è presente un audio è utile fornire i sottotitoli per consentire a tutti di seguire la storia.

Dare alle storie un tocco personale

“Sii il protagonista della tua storia”, sintetizza l’articolo. Le storie sono il primo mezzo nativo per dispositivi mobili ed è “perfettamente possibile e previsto catturare le risorse per la tua storia utilizzando la fotocamera frontale del tuo smartphone”. In questo modo, il creatore e lo spettatore sono accomunati dal dispositivo che usano: il primo offre un’esperienza di ritratto a schermo intero catturandola con lo smartphone, che il secondo usa per consumarla. Inoltre, uno storytelling in prima persona consente di dare un tocco personale e di aggiungere commenti e prospettive ulteriori.

Usare la brand identity

La brand identity è il volto del brand e include “il tuo stile visivo, i colori che usi e il tuo logo”, che sono elementi visibili che identificano e distinguono un brand nella mente dei consumatori. È quindi importante usarli anche nelle Web Stories per consentire ai lettori di identificarle immediatamente con il proprio brand, così da offrire loro un senso di familiarità, conforto e lealtà associato alla continuità e alla coerenza visiva del branding

Sul versante pratico, è possibile importare la palette dei colori e il logo nello strumento preferito per la creazione di Web Story, utilizzare la tipografia del marchio oppure, se non si usa una tipografia specifica, selezionare un carattere che integri i propri colori e stile. I font possono essere molto potenti, quindi Google invita a “mantenerli semplici e leggibili” e a rispettare alcune regole generali: in particolare, bisogna evitare di realizzare una storia che “contiene testo che si fonde con l’immagine di sfondo o il video” (perché potrebbe rendere difficile la lettura di alcune pagine) e “fornire contrasto tra il testo e le immagini di sfondo sulla pagina”.

Coinvolgere i lettori con immagini dinamiche e infografiche

Le Web Stories “fondono video, audio, immagini, animazioni e testo per creare una narrazione facile da consumare”. Un ottimo modo per coinvolgere i lettori è utilizzare elementi visivi dinamici e infografiche, che semplificano la comprensione di un argomento e informano in maniera rapida e chiara, riducendo il ricorso alle spiegazioni testuali.

Ravvivare le storie con illustrazioni o cartoon

A volte le immagini e i video di stock non sono sufficienti per avere successo, dice Warrender, che invita quindi chi ne ha la capacità a “inserire alcune animazioni e illustrazioni nella storia per ravvivarla”: può andar bene di tutto, come “fumetti divertenti, cartoni animati disegnati a mano” o illustrazioni realizzate con “altri popolari strumenti di progettazione”, da ottimizzare e importare nello strumento di creazione come file PNG.

Far interagire il pubblico con quiz e sondaggi

Le Web Stories possono creare maggior engagement usando dei “componenti interattivi” come quiz e sondaggi, che possono aumentare il coinvolgimento e rendere le storie più avvincenti, oltre che servire a raccogliere feedback ed educare il tuo pubblico sul brand.

Sfruttare le animazioni

L’ultimo consiglio di Google per migliorare le Web Stories è utilizzare l’animazione separata degli oggetti, che rende le immagini più interessanti e piacevoli e aiuta ogni elemento a risaltare, perché il timing e lo stile delle animazioni “si aggiungono al tono e al messaggio della tua storia”. È opportuno scegliere “uno stile di animazione adatto alla tua estetica, quindi fai attenzione alla velocità con cui le cose si muovono”, perché in caso contrario la storia “potrebbe passare automaticamente alla pagina successiva prima che alcuni utenti siano in grado di leggere completamente il testo”; per evitare questo problema, basta rallentare l’avanzamento automatico per consentire agli utenti di leggere il testo su ogni pagina.

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