Pandu Nayak anticipa il futuro di Google: AI e ricerche vocali
In questi giorni i media italiani hanno intervistato il grande Pandu Nayak, vice presidente della sezione Search della compagnia di Mountain View e insignito anche del titolo di Google Fellow, attribuito a un ristrettissimo numero di ingegneri che, in pratica, rappresentano il gotha dell’eccellenza nel loro settore di attività a livello mondiale. Nelle parole del super ingegnere di Google possiamo trovare qualche spunto interessante per il futuro non solo di Big G, ma anche delle nostre modalità di approccio al Web e alla ricerca.
Intervista a uno dei migliori ingegneri al mondo
Come sappiamo, Google è motore di ricerca più usato al mondo, tanto che solo in Italia l’home page google.it fa registrare oltre mezzo miliardo di visite ogni mese (e senza dimenticare che moltissime ricerche ormai partono direttamente da browser o dall’app sullo smartphone); una delle menti dietro questo colosso è proprio Pandu Nayak, super ingegnere che nei suoi 14 anni di attività anni ha contribuito a realizzare gli algoritmi del sistema e che attualmente si occupa anche della qualità dei risultati e degli sviluppi futuri della macchina. Ciò significa, dunque, che Nayak è uno dei responsabili del codice di quella che viene definita “un’estensione delle nostre menti”, ovvero il motore di ricerca sul Web di Google, nostra croce e delizia nell’attività professionale.
Il responsabile di Google Search racconta le evoluzioni
Attualmente, l’ingegnere capo di Google Search è impegnato nell’approfondire gli studi nel campo dell’intelligenza artificiale anche dal punto di vista teorico (per la sua cattedra di informatica nell’università di Stanford), e questo rappresenta il primo indizio sugli approdi del futuro prossimo della ricerca. Infatti Google sta andando sempre più verso la scoperta e l’utilizzo delle potenzialità delle reti neurali profonde e dell’intelligenza artificiale applicate alla ricerca, soprattutto per la possibilità di aumentare immediatamente l’accuratezza di traduzioni e consentire a tutti di accedere a informazioni scritte in altre lingue.
Il futuro di Google è nelle ricerche vocali
Collegandosi alla diffusione delle ricerche vocali, in pratica, Pandu Nayak ci sta dicendo che “le persone possono già, e potranno sempre più, ottenere informazioni nel corso di vere e proprie conversazioni, usando linguaggio naturale” e che inoltre sarà presto possibile per tutti “leggere testi in altre lingue” attraverso il Web. Una rivoluzione anche sociale, perché darà modo agli “abitanti di zone ad alto tasso di analfabetismo di avere accesso a informazioni prima impossibili da ottenere”, che andrà di pari passo con la diffusione dei sistemi mobile, visto che si stima che entro il 2023 le persone che avranno tra le mani uno smartphone saranno 7 miliardi. Ovvero, quasi tutto il mondo.
Traduzioni e audio sono due i due sentieri lungo cui si sta muovendo il colosso americano, che potrebbe essere apripista anche in questo ambito di un futuro in