Misspelling, come Google riconosce e corregge errori in Ricerca
Non tutti i mali vengono per nuocere, dice un vecchio adagio, e per i misspelling questa massima sembra essere particolarmente calzante: il sistema di ricerca su Google evolve, infatti, anche grazie a errori di battitura, refusi basati di conoscenze approssimative o digitazioni errate, che servono all’algoritmo per crescere e migliorare.
Errori e misspelling nella Ricerca Google
Il tema dei termini misspelling era stato già al centro delle anticipazioni di Google Search On 2020, quando il Senior Vice President di Search, Prabhakar Raghavan, aveva rivelato che “una query di ricerca su dieci contiene errori di ortografia”.
Questi dati, insieme al numero di nuove parole costantemente inserite (e che a volte possono non dare risultati pertinenti), ha reso necessario lo sviluppo di un nuovo algoritmo dedicato alla decifrazione degli errori di ortografia, con elevati capacità di comprensione e correzione ortografica e possibilità di rispondere con i risultati giusti “in meno di 3 millisecondi”.
Grazie a questo algoritmo Google è in grado di comprendere meglio e più rapidamente il contesto delle parole con errori di ortografia e fornire così suggerimenti mirati all’utente; in poche parole, è il segreto che permette a Google di sapere magicamente ciò che stiamo cercando, anche quando la nostra query di ricerca contiene errori di battitura ed è scritta male.
I misspelling aiutano Google
Sul tema è intervenuto di recente anche Pandu Nayak, Google Fellow e Vice President di Search, che ha scritto un interessante articolo su “l’ABC dello spelling nella ricerca” in cui spiega innanzitutto che è già da oltre 20 anni che Google ha introdotto e utilizza un sistema di controllo ortografico, anche se lo spelling e l’ortografia restano “una sfida continua per la comprensione della lingua”.
Prima ancora di poter “iniziare a cercare risultati pertinenti per una query di ricerca”, Google deve “sapere cosa sta cercando un utente, digitato correttamente”: ma il numero elevato di query di ricerca con errori di ortografia e la continua introduzione di nuove parole, “insieme a nuovi modi per scriverle in modo errato”, rendono necessario un lavoro costante e specifico per migliorare.