La notizia ha generato molto scalpore: lo scorso 27 marzo 2024, per la prima volta ChatGPT-4 ha perso lo scettro della classifica di Chatbot Arena, superato dal dirompente modello Claude 3. E visto che non si può fare a meno di parlare di Intelligenza Artificiale Generativa e delle sue applicazioni, abbiamo pensato di testare un po’ meglio questi sistemi per vedere come funzionano davvero e che tipo di risposte forniscono per chi vuole sfruttarne le applicazioni in ambito SEO e non solo. Ecco quindi cosa è emerso da un rapido e assolutamente non-scientifico confronto tra ChatGPT-4, Claude e Gemini.
Perché il confronto tra modelli di AI Generativa
Dovremmo avere ormai sufficiente familiarità con l’Intelligenza Artificiale, che da oltre 16 mesi è praticamente al centro di ogni discussione (e previsione) sulle tematiche digital. In effetti, sappiamo come usare l’AI per creare testi e forse abbiamo anche la padronanza sufficiente degli strumenti per sfruttarla per vari compiti SEO, e in generale l’AI sta rivoluzionando il modo in cui interagiamo con le macchine e come queste possono assistere nella creazione di contenuti.
Modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) come ChatGPT, Gemini e Claude rappresentano la frontiera di questa innovazione, offrendo capacità sempre più sofisticate di generazione del linguaggio naturale. Progettati per comprendere e generare testo in modo che sia indistinguibile da quello scritto da un essere umano, questi modelli aprono nuove possibilità in campi che vanno dal customer service alla produzione di contenuti creativi.
Eppure, è davvero tutto “oro ciò che luccica”? Davvero questi sistemi sono praticamente perfetti e rispondono in modo inappuntabile alle sollecitazioni e alle istruzioni?