Case Study di SEOZoom: Elisa Malisan e il suo blog di viaggi

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Non solo grandi portali editoriali o siti e-commerce: gli strumenti di SEOZoom possono aiutare anche progetti personali, magari nati per svago, e renderli profittevoli o quanto meno più performanti. Una nuova testimonianza in tal senso ci arriva da Elisa Malisan, che sottopone un case study sul suo blog di viaggi, elimeli.it, per raccontarci come usa la suite facendone “uno strumento di studio (e di lavoro, naturalmente) per me utilissimo”. Come negli altri case study, lasciamo la parola direttamente a lei, che spiega con alcuni esempi diretti e pratici quali strumenti utilizza e come mette in pratica le informazioni che trova in SEOZoom.

Gli usi pratici di SEOZoom: il caso di elimeli.it

Elisa Malisan ha iniziato a interessarsi di SEO “quasi da completa neofita meno di tre anni fa”. Oggi il blog Elimeli ha un posizionamento piuttosto stabile sui temi legati ai viaggi e anche alle questioni “burocratiche”, e viene descritto come “una finestra su libri e storie di viaggi condite da curiosità dal mondo”, all’insegna della filosofia secondo cui “nessun viaggio finisce con un biglietto di ritorno, scrivere è viaggiare ancora“.

E proprio sulla scrittura e sulla produzione di contenuti che si concentra il racconto di Elisa, che da qui trascriveremo direttamente in prima persona.

Le prime attività: keyword research e search intent

Prima di iniziare a scrivere su un argomento, solitamente dedico del tempo alla keyword research e ragiono su quali sono i problemi che il lettore vuole risolvere cercando su Google.

Ad esempio, voglio scrivere un articolo sulla “Sicilia orientale”, quindi cerco di capire se si tratta di una main keyword e quali sono i sotto-argomenti che la riguardano.

Schermata Interest Finder

Vedo che le keyword collegate a “Sicilia orientale” riguardano soprattutto il concetto di itinerario, viaggio, tour, cosa vedere. Immagino che le persone stiano pensando o pianificando (nelle fasi iniziali) un viaggio in quella zona.

Analisi delle keyword

Dalle keyword e dalle FAQ posso presupporre che in questo momento della ricerca non abbiano ancora deciso esattamente cosa vogliono vedere, anzi non lo sanno ancora forse, e che stiano cercando informazioni di carattere generale, non troppo approfondito.

La seconda fase: analisi della SERP e competitor info

Il passo successivo per me è studiare la SERP: chi sono i siti web in prima pagina?

Schermata di analisi SERP

Identificare la concorrenza mi aiuta a valutare se posso competere su questo argomento, oppure se è meglio focalizzarmi su un altro.

Dopodiché mi concentro su:

  • Meta title e meta description, per capire che taglio hanno.
  • Quanto lungo è l’articolo.
  • Come sono organizzate le informazioni all’interno delle pagine in top 10.

Analisi della SERP

In base a queste informazioni provo a ragionare su quale potrebbe essere il lettore tipo:

  • Perché ha bisogno di queste informazioni?
  • Viaggia in modo autonomo o con un’agenzia viaggi?
  • In questa fase vuole anche delle informazioni sui costi?

Dopo aver letto i contenuti dei siti in prima pagina, spesso approfondisco l’analisi su quelli più interessanti e sulle pagine dei miei competitor diretti (gli altri blog).

Cerco di individuare:

  • Quali sono le informazioni che inseriscono tutti (e che quindi non si possono del tutto omettere).
  • Se io posso aggiungere delle informazioni diverse o uniche.
  • Che taglio stilistico hanno gli articoli.
  • Se voglio uniformarmi a quello stile, o se voglio provare a diversificarmi in altro modo.

L’individuazione dei topic secondari

I topic secondari sono un altro aspetto su cui mi concentro prima di iniziare a scrivere, per:

  • non correre il rischio di andare fuori tema mescolando troppe informazioni, non pertinenti per quella keyword;
  • avere dei primi suggerimenti su altri approfondimenti da scrivere;
  • capire il livello di profondità delle informazioni che il lettore si aspetta di trovare nella pagina.

L’analisi dei competitor con SEOZoom

Se invece voglio individuare quali sono i competitor organici più vicini a me, uso la sezione Competitor organici di SEOZoom per farmi suggerire i siti web più simili al mio.

Questo mi serve da spunto soprattutto per analizzare la loro strategia di contenuti.

Analisi dei competitor

Recentemente, infatti, ho analizzato uno dei competitor organici e ho notato che questo sito ha un posizionamento molto forte sulle destinazioni in Sicilia, su molte delle quali ho già scritto anche io degli articoli.

Grazie a questo strumento ho continuato l’analisi studiando i contenuti pubblicati online (leggendo gli articoli) e attraverso l’analisi del dominio di SEOZoom: ho constatato che è un blog molto verticale sui contenuti e adotta una strategia SEO studiata nei particolari, e per ogni argomento, infatti, ci sono articoli molto specifici, che rispondono a intenti di ricerca molto mirati.

D’altro lato ho notato che questo blog ha un approccio piuttosto commerciale e finalizzato a monetizzare. Dall’analisi dei link in uscita dal sito competitor emerge un gran numero di collegamenti a siti affiliati e un basso numero di link di media-alta qualità in entrata.

Sulla base di questi dati ho quindi fatto una riflessione su come desidero sviluppare il mio blog in futuro e come pensare di renderlo almeno in parte profittevole.

Le conclusioni di Elisa Malisan

Mi sono avvicinata a SEOZoom perché, quando ho iniziato a studiare SEO (con un corso in aula, nel 2019), mi era sembrato uno degli strumenti più intuitivi e “umani” che c’erano sul mercato. Inoltre, il fatto che sia una piattaforma tutta italiana, basata sul web italiano, la rendeva perfetta per il mio mercato di riferimento.

Oggi la piattaforma è diventata uno strumento di lavoro indispensabile sia per il mio blog, sia per il sito web del mio compagno, di cui mi occupo in parallelo.

Potendomi dedicare a questi progetti solo nel tempo libero, purtroppo mi rendo conto di riuscire a realizzare solo una piccola parte del lavoro che vorrei fare sul blog, e di sfruttare anche SEOZoom solo parzialmente (menomale che c’è l’Academy e ci sono un sacco di webinar super interessanti!).

Tuttavia, la cosa che più mi entusiasma nell’usare questo strumento è vedere quanto può essermi di aiuto per capire le necessità delle persone, perché – al di là di numeri e tabelle – sono quelle che possono contribuire al successo o meno di un progetto.

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