Google My Business, nuove regole per i contenuti multimediali

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È un periodo di piccole, ma significative novità per Google My Business, il servizio gratuito che Big G mette a disposizione di chi ha un’attività commerciale e vuole comparire in maniera integrata e arricchita nelle pagine dei risultati di ricerca. Arrivano infatti nuove regole per la pubblicazione di foto e video, e Google chiede di aggiornare in tempo reale le schede per fornire informazioni sempre precise.

Un controllo preventivo sulle risorse multimediali

Partiamo dalle notizie tecniche. Qualche giorno fa, sul profilo ufficiale del servizio è stato pubblicato un annuncio molto importante: tutte le foto o i video caricati su una scheda Google My Business (e in Maps) saranno sottoposti a una revisione prima della pubblicazione. Google ha infatti modificato la policy dei contenuti foto e video, introducendo il sistema di revisione preventiva (e precauzionale).

Garantire la rilevanza e la qualità dei contenuti

Barry Schwartz su seroundtable ha pubblicato una dichiarazione ufficiale di Google, in cui sono spiegati i motivi, i criteri e il modo in cui funzionerà questa revisione: “Per garantire la coerenza dei contenuti forniti dagli utenti con le nostre policy, alla fine dell’anno scorso abbiamo introdotto ulteriori criteri per le foto e i video per i merchants”, si legge nella nota.

Sul fronte tecnico, questo intervento serve a “garantire che tutti i contenuti che appaiono nel Profilo Aziendale siano pertinenti, di alta qualità e appropriati”, e sarà fatto con un sistema misto, automatizzato e manuale: “Pur non condividendo dettagli specifici sui nostri processi di moderazione, utilizziamo una combinazione di revisioni automatiche e manuali e continuiamo a lavorare per rendere le approvazioni delle foto il più efficienti possibile”.

Le nuove regole per foto e video in GMB

Il tweet rimanda a una pagina di linee guida per “contenuti generati dagli utenti di Maps”, in cui sono riportati i criteri che bisogna rispettare per evitare il rifiuto al caricamento di immagini e video che – si presume – valgono anche nella scheda Google My Business in aggiunta alle generali e classiche linee guida sui contenuti vietati. Quello che non è chiaro, al momento, è se le regole valgono solo per gli utenti esterni (interpretazione di una parte degli osservatori SEO) o se effettivamente siano generali, e quindi anche per chi possiede la scheda GMB.

Ad ogni modo, la prima norma informa che è vietato caricare screenshot, foto di stock, GIF e altre immagini create manualmente o scattate da altri. Per Google è importante assicurare la pertinenza di queste risorse, e quindi è obbligatorio che foto o video devono essere realizzati dall’utente nel luogo in questione. Anzi, è possibile che i contenuti siano rimossi se il soggetto principale che compare non è pertinente al luogo.

Come devono essere foto e video

Ci sono anche indicazioni più tecniche e meno vaghe: ad esempio, l’applicazione di filtri o altre modifiche stilistiche “sono accettabili purché siano minime”, mentre sono vietati “aggiunte come bordi, testo, collage di immagini e così via”. Le immagini troppo scure o sfocate e quella senza una risoluzione adeguata possono essere rifiutate, ma “i requisiti esatti possono variare in base al tipo di foto e al punto di caricamento”; similarmente, i video devono essere “stabili e con una buona qualità visiva” e non sono ammessi contenuti distorti, sfocati o mossi.

Un punto specifico è quello relativo a testi o grafiche in sovrimpressione, che sono ammessi purché coerenti con il contenuto veicolato e se non distolgono l’attenzione degli utenti dai contenuti stessi. Ad ogni modo, non “possono occupare più del 10% dell’immagine o del video e devono essere presenti su un solo bordo”.

Aggiornare il profilo Google My Business per info sul coronavirus

L’interesse che Google riveste in questo prodotto è confermata anche dai messaggi che i proprietari delle schede attività GMB stanno ricevendo in questi giorni e dalla pagina di info appositamente creata: il gruppo americano sta infatti invitando ad aggiornare in tempo reale gli utenti sulle conseguenze della pandemia di coronavirus sulla propria attività, nuova conferma dell’impatto del virus sul mondo online (e non solo, ovviamente).

Se la tua attività è interessata dal COVID-19 – si legge nel messaggio – aggiorna il profilo Google My Business in modo da fornire informazioni quanto più precise possibile ai tuoi clienti. Tra le modifiche che si chiede di apportare ci sono “gli orari di apertura, se l’attività chiude in anticipo” oppure altri dettagli alla descrizione.

In questo modo, gli utenti che cercano l’attività su Google o attraverso Maps potranno consultare dati aggiornati, evitando di spostarsi inutilmente. Si possono anche fornire informazioni ulteriori, se le operazioni dell’attività sono influenzate dal coronavirus, segnalando ad esempio se l’azienda sta adottando precauzioni aggiuntive, se fornisce servizi ulteriori alla comunità o se sta subendo ritardi o altri problemi.

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