Il profilo Twitter ufficiale ha definito l’operazione “pulizie di primavera“, ma in realtà era già da tempo che gli osservatori SEO avevano notato un cambiamento nell’utilizzo che Google ne faceva: insomma, arriva la conferma ufficiale che gli attributi rel=prev/next non sono più usati come fattore di indicizzazione per Google.
Google pensiona rel=prev/next
La notizia come detto è stata pubblicata su Twitter il 21 marzo e liquidata con poche parole: “valutando i nostri fattori di indicizzazione, abbiamo deciso di ritirare i rel=prev/next“, dicono da Google. “Gli studi mostrano che gli utenti amano i contenuti single-page e li cercano quando possibile, ma per Google Search vanno bene anche i multi-part”. L’importante, conclude il messaggio, è “sapere e fare ciò che è meglio per i vostri utenti”, sottolineando il termine *vostri* con due asterischi.