GDPR, arriva il primo bilancio su reclami e violazioni della privacy
Sono trascorsi poco più di nove mesi dall’entrata in vigore definitiva del GDPR, il regolamento europeo che disciplina la protezione dei dati personali e, per estensione, la privacy dei cittadini europei, che era stato presentato come un atto rivoluzionario anche perché riguardava in maniera esplicita anche il trattamento di dati raccolti da siti Web.
Quasi 100 mila reclami per il GDPR in Europa
In questi giorni sono stati rivelati i primi effetti di questo regolamento, sia a livello europeo che più dettagliatamente a livello nazionale, con numeri a prima vista sorprendenti per quantità. In generale, i reclami presentati dai cittadini europei dal 25 maggio scorso al 25 febbraio sono stati quasi 100 mila, per la precisione 95.180, mentre in Italia si sfiorano le cinquemila segnalazioni.
Il telemarketing è il settore più molesto
A fornire queste cifre è un interessante approfondimento di Newslinet, che analizza anche i settori più critici verso i quali si sono rivolti i cittadini. Gli illeciti maggiormente denunciati a livello comunitario hanno riguardato innanzitutto il telemarketing, sia nella forma di telefonate promozionali o che di messaggi via posta elettronica, che secondo i cittadini viola la tutela dei propri dati personali; al secondo posto si impongono i sistemi di videosorveglianza, che gli utenti come un elemento lesivo della propria privacy.
Le violazioni dei dati in Italia
In Italia i risultati e gli effetti del GDPR sono stati presentati nel più generale bilancio delle attività dell’Autorità di Garanzia sulla Privacy, pubblicato a fine 2018: nei primi sette mesi di validità del sistema comunitario, i nostri connazionali hanno presentato 4.704 segnalazioni e reclami (1.326 in più rispetto al 2017), a cui si aggiungono oltre 43mila comunicazioni di dati di contatto dei Responsabili per la Protezione dei Dati (i cosiddetti DPO), 13mila contatti con l’Ufficio Relazioni con il Pubblico e ben 630 notificazioni di Data Breach.
Boom di reclami per violazioni dei dati
Sia in Italia che in Europa, dunque, si assiste a quello che viene definito (forse entusiasticamente) un “boom di reclami”, che testimonia un effettivo incremento dell’attività degli organi preposti alla tutela dei dati personali, ma anche (e forse soprattutto) un’attenzione crescente dei cittadini stessi al riconoscimento e alla salvaguardia dei propri interessi e dei propri dati sensibili.
Il bilancio del GDPR
Certo, è ancora presto per dire che l’applicazione della nuova normativa europea sulla privacy stia dando i risultati positivi, ma comunque il sistema, pur entrato in funzione con qualche diffidenza e preoccupazione (si ricordino ad esempio le ipotesi di