Siti nuovi, i consigli di Google per aumentare il ranking
In genere i nostri approfondimenti si concentrano sulle azioni e sulle ottimizzazioni che possono fare i progetti che sono già online e sul mercato: ma quali sono gli interventi adatti anche a un sito nuovo che vuole impostare una strategia per migliorare il ranking delle sue pagine? Qualche consiglio utile arriva da Google, che dà indicazioni su come lottare per guadagnare posizioni migliori nella Ricerca sin da subito.
Suggerimenti per siti piccoli e nuovi
Gli spunti arrivano, come di frequente, dagli hangouts di John Mueller, che risponde alle domande poste da webmaster e SEO di tutto il mondo: in uno degli ultimi appuntamenti, la questione posta riguardava proprio le attività per migliorare il ranking a prescindere dai backlink, e il Senior Webmaster Trends Analyst di Google ha colto l’occasione per dare alcuni suggerimenti pratici e utili a tutti i siti, anche appena “nati”.
A porre la domanda è stato un piccolo editore online, che ha esordito dicendo che “tutti sanno che un link dofollow aiuta a guadagnare ranking insieme a molti altri segnali, e quindi nessuno linka al mio sito con un collegamento dofollow perché questo costa un po’ della loro link juice”.
Come può competere un piccolo sito?
L’utente – che si autodefinisce newbie, un principiante – interroga Mueller per sapere come può crescere un sito piccolo se nessuno “è disposto a darmi link dofollow”, considerando anche che “molti grandi siti hanno implementato politiche nofollow in tutto il sito e quindi è quasi impossibile per me ottenere un link dofollow da un grande sito”.
In definitiva, la domanda centrale che interessa anche noi è “come può un sito piccolo e nuovo (gestito magari da un newbie) crescere nel 2020? Deve solo scrivere contenuti e aspettare indefinitamente?”.
Non focalizzarsi solo sui backlink e su link dofollow
Mueller risponde innanzitutto alla prima parte della domanda, ricordando che da qualche mese Google può usare anche i link nofollow come suggerimenti per il posizionamento, e quindi “non ignora più completamente quei collegamenti”. Anzi, soprattutto in alcuni ambiti “abbiamo visto che molti nuovi siti Web sono collegati solo con link nofollow e sarebbe una vergogna per noi non essere in grado di scoprire quei link e mostrarli nella Ricerca”, dice il Googler, “ed è per questo che stiamo cercando di usare nofollow più come segnale”.
Fatta questa premessa – e quindi chiarito che ormai Google non si basa solo sui link dofollow per determinare le classifiche – Mueller allarga il suo ragionamento e conferma, ancora una volta, che bisogna guardare al “quadro generale quando si tratta del Web” e non “supporre solo e semplicemente che se hai backlink sarai mostrato nella Ricerca”.