Search Intent Tool – Scoprire le intenzioni di ricerca degli utenti

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Vi è mai capitato di aver fatto la Keyword Research del secolo? Di sentirvi super soddisfatti per aver scovato a fondo ogni singola keyword riguardante un settore specifico e tirare un grande sospiro di sollievo finale?

Vi è mai capitato, subito dopo, di analizzare l’enorme raccolta di parole chiave e non avere la più pallida idea di come gestirle e raggrupparle per definire il piano editoriale?

  • Quanti articoli devo scrivere?
  • Quante di queste keyword potrebbero essere posizionate con lo stesso articolo?
  • Quali invece necessitano di un articolo dedicato con un focus specifico

Credo che questo accada praticamente a tutti ogni qual volta finisca la fase di keyword research e bisogna passare inesorabilmente all’azione per ottenere risultati con i nostri contenuti.

Ovviemente questo accadeva anche a me, finchè non ho deciso di automatizzare una serie di processi di analisi delle SERP che facevo manualmente per trarre le mie conclusioni e riuscire a suddividere la mia keyword research in gruppi di parole chiave su cui incentrare la scrittura di ogni articolo.
Il problema principale di questa attività non era tanto il raggruppamento logico ma avere la certezza di fare la cosa giusta.
Probabilmente i miei raggruppamenti avevano un senso ma non lo avrebbe avuto per il motore di ricerca.
Google probabilmente avrebbe preferito che alcuni focus particolari sull’argomento fossero omessi nall’articolo principale e trattati in maniera più approfondita in un articolo correlato.

Nasce il nuovo algoritmo del Search Intent di SEOZoom

Proprio dall’analisi del comportamento di Google siamo riusciti a realizzare un nuovo algoritmo in grado di fornire degli insight importanti per poter prendere decisioni strategiche riguardo la stesura di un qualsiasi articolo e sul focus principale su cui incentrarlo, ma soprattutto su quali parole chiave sia possibile ottenere risultati e su quali invece sarebbe il caso di creare un contenuto secondario.
Insomma, quello che avevo sempre desiderato e che, credo, un po’ tutti aspettavate da tempo.

Vediamo i primi dati forniti quando analizziamo una parola chiave

Nel caso della keyword “Torta di mele classica” il nuovo algoritmo ci dice subito che non si tratta di una Main Key, ossia che non è il caso di incentrare un articolo su di essa per posizionarla su Google, se vogliamo posizionarci per questa parola chiave ci penserà l’articolo incentrato sulla Main Keyword “Torta di mele”.

Nei quattro box successivi troviamo informazioni importantissime che poi saranno approfondite maggiormente più in basso nella pagina.

  1. Keyword con stesso Intent
    E’ il numero di parole chiave che potremmo posizionare in TOP10 con un singolo articolo sulla keyword principale
  2. Volume totale Main Intent
    Il volume di ricerca totale per cui potremmo competere con un solo articolo, quello sulla main keyword.
  3. Argomenti individuati
    E’ il numero di termini rilevanti individuati analizzando tutte le keyword. Rappresentano alcuni focus importanti da prendere in considerazione nell’articolo.
  4. Argomenti secondari
    Sono tutte le keyword che non conviene inserire nell’articolo principale in quanto i motori di ricerca stanno preferendo pagine specifiche sull’argomento e non l’articolo principale scritto per la Main Key.

I dati di riepilogo già rappresentano un’informazione molto interessante ma, come ben sapete, SEOZoom è realizzato da SEO per i SEO, quindi volevamo di più, volevamo i dettagli.

Questa sezione mostra in dettaglio il peso di ogni singola keyword nell’identificazione del Search Intent.

Sono state introdotte due metriche importantissime, la prima (SA) è la SERP Affinity ed indica la percentuale di “somiglianza” della SERP che Google mostra per ogni keyword confrontata con la Main Keyword.
Ad esempio, la keyword “Torta alle mele” ha una SERP Affinity dell’80%, ossia che l’80% della SERP è identica a quella di “Torta di mele”, ciò vuol dire che Google ha scelto 8 URL che parlano di “Torta di mele” per posizionarli anche per “Torta alle mele”.
Questo ci mostra esattamente come si stia comportando Google con determinati tipi di contenuto.

La seconda metrica introdotta è il fattore (IC) In Content, ossia la percentuale di presenza della parola chiave all’interno del testo delle pagine web posizionate in TOP 10.
Nel caso di “Torta alle mele” il fattore IC è solo del 10%, quindi vuol dire che non è strettamente necessario inserire questa keyword nel testo perchè è stato Google a capirlo da solo, informazione non da poco che ci eviterà di farcire i nostri contenuti di infinite varianti inutili di keyword.

Se desiderate escludere dalla visualizzazione tutte le keyword che non sono mai state utilizzate nel testo dei competitor potrete farlo facilmente selezionando l’opzione al di sopra della griglia.

Di seguito le stesse parole chiave identificate per il Main Intent, vengono raggruppate per permettervi di analizzarle in maniera differente e decidere su quali argomenti incentrare la vostra scrittura.

Scelta degli articoli correlati

Non poteva mancare un’altra funzionalità di cui avevo bisogno, ossia quella di dirmi per quali parole chiave avrei potuto scrivere degli approfondimenti, articoli secondari che avrei potuto, magari, linkare dall’articolo principale.

Questo strumento completa l’opera sul Search Intent suggerendoci articoli nuovi da scrivere che non vadano in conflitto/cannibalizzazione con l’articolo principale.

Per ogni articolo viene indicato il numero di keyword del Main Intent ed il volume di ricerca potenziale per cui competere.

Assistente editoriale aggiornato

Non poteva mancare anche un aggiornamento all’assistente editoriale, ora avrete la possibilità di avere tutte le analisi fatte sul Search Intent anche all’interno del nostro strumento di scrittura.

Abbiamo aggiunto delle informazioni preziose, ossia la lista di keyword che potrete posizionare con l’articolo che state scrivendo “Key Articolo” (perchè gli altri ci sono riusciti) ed una lista di parole chiave che richiedono un articolo specifico per potervi competere “Articoli secondari” e che quindi non avrete bisogno di trattare nell’articolo che state scrivendo.
Il mio sogno si è realizzato, spero che possa essere utile a tutti per ottenere sempre risultati migliori con i vostri siti web 🙂

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