Da Google un fondo di emergenza per l’editoria locale: cos’è e come fare richiesta

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Fornire sostegno e finanziamento urgente a migliaia di redazioni di dimensioni piccole o medie e locali in tutto il mondo, che stanno fronteggiando una crisi imprevista e drammatica a causa del Coronavirus. È con queste parole che Richard Gingras, vp News di Google, annuncia una nuova iniziativa di Google News Initiative per il mondo del giornalismo, un fondo di emergenza per l’editoria digitale su base locale.

Che cos’è il fondo

L’iniziativa vuole tendere la mano alle “testate giornalistiche che producono notizie originali per le comunità locali in questo periodo di crisi”, con un finanziamento diretto che può servire a garantire la prosecuzione delle attività.

Per Gingras, “la stampa locale è una risorsa vitale per tenere le persone e le comunità in contatto” e, nella situazione attuale, il suo ruolo è ancora più importante perché serve a riferire informazioni tempestive e sicure su “limitazioni agli spostamenti, ordinanze di chiusure di scuole o parchi oppure statistiche su come il virus Covid-19 stia influenzando la vita quotidiana”.

Qual è l’obiettivo dell’iniziativa

Ma le difficoltà dell’emergenza e la recessione economica che ha scatenato stanno colpendo anche il settore delle news, che vede la sua funzione a rischio per “tagli di posti di lavoro, redazioni diminuite o cali degli investimenti”.

Google ha quindi deciso di attivare questo fondo “per fornire aiuti urgenti alle organizzazioni giornalistiche che producono notizie originali per le comunità locali durante questo periodo di crisi”: non è stato annunciato il plafond complessivo, ma solo che il finanziamento avrà un range da “alcune migliaia di dollari per le piccole redazioni iper-locali a decine di migliaia di dollari per le redazioni più grandi, con variazioni per regione”.

I fondi dovranno essere spesi per supportare il “giornalismo originale” che fornisce notizie di attualità.

A chi sono destinati gli interventi

Come detto, il Journalism Emergency Relief Fund è a disposizione di testate editoriali di dimensioni piccole o medie che pubblicano notizie originali per le comunità locali anche in questo periodo di emergenza; come specificato, “locale” significa che il focus principale delle news è su un target geografico ben specifico.

Sulla pagina dell’iniziativa si possono leggere tutti i requisiti per l’accesso, che prevedono ad esempio che possano presentare richiesta:

  • Editori che hanno una presenza digitale e sono attivi almeno da un anno.
  • Redazioni che impiegano da 2 a 100 giornalisti dipendenti full-time.

Le testate che hanno oltre 100 giornalisti possono comunque fare richiesta e sarà Google a valutare il caso specifico, sulla scorta delle necessità della singola area/regione.

  • Le organizzazioni devono essere costituite in società o registrate in una delle aree geografiche individuate (c’è anche l’Italia, come accennato). Le organizzazioni non societarie devono essere basate sulle aree geografiche individuate.
  • I giornali devono avere un focus editoriale basato sull’informazione di attualità: non sono ammessi siti incentrati principalmente su lifestyle, sport o business-to-business.
  • Possono presentare richiesta società editoriali profit or nonprofit di tipo tradizionale, nativi digitali, radio e/o emittenti TV.
  • Non possono fare richiesta testate di aziende pubbliche o individuali.

Come fare richiesta

La finestra temporale per inoltrare le richieste è aperta da un giorno e la scadenza è fissata per mercoledì 29 aprile alle ore 23:59 con il fuso orario del Pacifico, ovvero giovedì 30 aprile alle 8:59 ora italiana.

Google chiarisce inoltre che tutte le domande ammissibili ricevute saranno sottoposte a un processo di revisione e selezione, quindi raccomanda “fortemente di presentare la domanda al più presto possibile”.

Gli interessati possono sottoporre la propria candidatura attraverso un form online (a questo indirizzo) che rappresenta l’unica documentazione richiesta da Google. Al momento il modulo è disponibile in inglese, ma è prevista una traduzione anche in altre lingue (italiano incluso, a quanto pare).

Per determinare l’idoneità e il possesso dei requisiti previsti dal fondo, sono richieste alcune informazioni sulla testata editoriale, tra cui:

  • Informazioni generali sull’organizzazione, compresa la data di fondazione.
  • Area geografica, URL del sito, numero di giornalisti impiegati a tempo pieno.
  • Una breve descrizione di come il finanziamento potrebbe aiutare la redazione a servire la propria comunità locale in questo tempo di crisi.

Il processo di selezione

La selezione iniziale dei progetti sarà a cura di team di dipendenti Google con “competenze ed esperienza nelle pubblicazioni digitali e nel giornalismo delle regioni individuate”. A loro è affidata la revisione di tutte le domande per verificare l’ammissibilità e determinare la quota di finanziamento da destinare.

I candidati riceveranno una email con l’indicazione del finanziamento proposto e, in caso di accettazione, sigleranno un contratto con Google ed entreranno nel programma Google Partners per ricevere concretamente i fondi.

Le altre iniziative di Google a sostegno del giornalismo

Il fondo non è l’unica azione mossa da Google a supporto del giornalismo al tempo del Coronavirus: Gingras ha infatti annunciato che la compagnia ha previsto una donazione complessiva di 1 milione di dollari all’International Center for Journalists, che distribuirà risorse immediate ai reporter in tutto il mondo, e al Dart Center for Journalism and Trauma della Columbia Journalism School, che invece supporta i giornalisti esposti a eventi traumatici durante questa fase emergenziale.

Queste iniziative si aggiungono “agli altri impegni che abbiamo preso per supportare il mondo delle news, per aiutare le persone a trovare informazioni di qualità in questo momento di emergenza e per alleviare le pressioni economiche che stanno vivendo le redazioni”, conclude Gingras.

I commenti dall’Italia

La notizia è stata accolta positivamente dalle organizzazioni di settore italiane. Attraverso il presidente Andrea Riffeser Monti, la Fieg – Federazione Italiana Editori Giornali – ha annunciato la propria adesione al progetto di Google, che può “aiutare ad affrontare alcune delle esigenze immediate di migliaia di pubblicazioni di piccole e medie dimensioni in Italia”.

Anche la ANSO – Associazione Nazionale Stampa Online – vede nell’iniziativa un’opportunità di dare ossigeno a un segmento importante dell’informazione, le piccole testate locali che svolgono quotidianamente un lavoro importante “offrendo un giornalismo puntuale e notizie originali per comunità locali specifiche, è in grado di fare la differenza quando si tratta di combattere le fake news con notizie vere”. Per il presidente Marco Giovannelli, “la fonte maggiore dei nostri ricavi proviene dalla pubblicità e con l’arrivo della pandemia tutto il mercato si è fermato”, ma nonostante questo le aziende editoriali “non hanno smesso di fornire i propri servizi” e il supporto economico di Google potrebbe rappresentare un contributo rilevante per proseguire l’attività.

Adesione completa anche da parte dell’USPI – Unione Stampa Periodica Italiana, che già collabora da tempo con Google: il segretario generale Francesco Saverio Vetere afferma che il fondo “è una risposta importante, un modo per comunicare al nostro settore, che è molto esteso, che si può concretizzare un vantaggio economico immediato a fronte di esigenze che non possono aspettare”.

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