Google Duplex Assistant ora prenota al ristorante

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Era stata una delle presentazioni più sensazionali della conferenza I/O dello scorso maggio, con Sundar Pichai che sbalordì la platea proiettando un video dimostrativo delle potenzialità di Google Duplex, una versione più evoluta di Google Assistant. Ora, meno di un anno dopo, questa tecnologia trova una prima applicazione concreta, con la sperimentazione in 43 Stati americani.

Google Duplex al servizio del business

L’annuncio è arrivato da fonti ufficiali di Google: i Pixel phone (e a breve anche gli altri smartphone Android e i dispositivi iOS) potranno utilizzare Duplex attraverso Google Assistant per gestire le prenotazioni dei ristoranti over the phone, per quei locali che non hanno sistemi di prenotazione online. Come detto, per ora questo tipo di sperimentazione è stata avviata in 43 Stati degli Stati Uniti d’America, ma se i risultati saranno positivi si passerà alla diffusione globale.

Sperimentazione nei ristoranti americani

Ma cosa fa in concreto Google Duplex? Come si vede in un nuovo video promozionale, annota le indicazioni, effettua chiamate, gestisce la conversazione, organizza gli appuntamenti, esattamente come farebbe un assistente “umano”; in più, l’assistente virtuale di Google è capace di comprendere se la prenotazione è andata a buon fine, inviando allo smartphone del cliente una notifica, una email e un invito per Calendar per evitare che l’appuntamento vada perso.

Con Duplex le prenotazioni sono gestite dall’intelligenza artificiale

L’aspetto forse più clamoroso, mostrato anche nel video dell’anno scorso, riguarda il fatto che l’Intelligenza Artificiale sviluppata da Mountain View sembra realmente in grado di adattarsi al tono della conversazione e di rispondere in maniera precisa alle domande che arrivano dalle persone all’altro capo del telefono, gestendo la situazione allo stesso modo (o forse meglio) di quanto farebbe una persona in quella circostanza. Come ha detto Pichai, Duplex “mette assieme tutti i nostri investimenti fatti negli anni sulla comprensione del linguaggio naturale, la trasformazione del testo in parlato e il deep learning“.

Una tecnologia in costante evoluzione

Secondo quanto spiegato dagli sviluppatori, Google Assistant è stato sottoposto a un rigoroso upgrade, sfruttando la tecnologia di Google Duplex che si basa su una rete neurale ricorrente; detto in altri termini, abbiamo a che fare con una intelligenza artificiale che, attraverso un rigoroso “allenamento“, è poi in grado di eseguire compiti quotidiani in nostra vece e a nostro comando, come appunto fare telefonate per svolgere svariati compiti, come prenotazioni nei locali, appuntamenti dal parrucchiere e così via.

Duplex parla come un essere umano

A strabiliare è soprattutto il tono della conversazione, perché l’IA riesce a svolgere la telefonata in modo spontaneo e senza mai “tradirsi”, proprio grazie al sistema sviluppato da Big G, che ha consentito di mettere a punto in maniera quasi perfetta il linguaggio umano, compresi intercalari, pause e suoni tipici del parlato e senza risultare metallica. E mentre le immagini scorrevano, la platea dell’evento era rimasta a bocca aperta, meravigliata di questo software basato su intelligenza artificiale che parlava in modo naturale con un essere umano, scoppiando a fine video in un applauso e in risate complici.

Le critiche all’intelligenza artificiale

Tutto perfetto? Non secondo alcuni critici, che hanno iniziato a contestare le implicazioni di questa tecnologia: la strada è stata aperta da Forbes, forse la più nota rivista finanziaria degli Stati Uniti, che in un articolo ha spiegato perché “l’aggiornamento dell’IA di Google è un problema enorme per il vostro business“, sottolineando in maniera decisa gli aspetti di tipo pratico ed etico. In sintesi, dicono gli analisti di Forbes, questo sistema è in grado di “ingannare” un essere umano fingendosi un altro uomo, esponendo perciò tutti noi a possibili rischi di abusi e utilizzi non leciti del software.

Necessaria la trasparenza

Senza voler teorizzare scenari simil-apocalittici o da “Uncanny Valley”, la questione dell’etica dell’Intelligenza Artificiale è senz’altro un risvolto importante, insieme all’impatto sulla privacy delle persone; il fronte delle critiche a Google è guidato da vari professori statunitensi, che denunciano come gli esperimenti sembrino “progettati per ingannare”, o comunque “mentre le tecnologie digitali diventano più capaci a fare azioni umane, l’attenzione deve essere su come proteggere le persone, come distinguere umani e macchine, e come creare segnali affidabili per ognuna”.

Google ha studiato sistemi per garantire gli utenti

Critiche che hanno in qualche modo costretto Google a correggere il tiro, con un comunicato ufficiale rilasciato nei giorni successivi all’evento in cui si legge che “comprendiamo e diamo importanza alla discussione sviluppatasi attorno a Google Duplex. Come abbiamo detto fin dall’inizio, la trasparenza nella tecnologia è importante. Stiamo progettando questa funzione con meccanismi di trasparenza incorporati, e faremo in modo che il sistema sia identificato in modo appropriato. Quello che abbiamo mostrato a I/O era una prima demo, e vogliamo aggiungere dei feedback mano a mano che la sviluppiamo”.

GM

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