Google aggiorna i suoi testing tool al nuovo Googlebot

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Sono passati ormai quasi quattro mesi dall’annuncio ufficiale del lancio del Googlebot evergreen, la versione con motore potenziato del crawler di Mountain View, e da Google arriva una nuova importante notizia: anche gli strumenti di test della compagnia, a cominciare dalla Google Search Console, ora utilizzano le informazioni del renderer sempre aggiornato.

Google aggiorna gli strumenti di test

Le informazioni sono state diffuse attraverso il blog ufficiale di Big G, in cui Zoe Clifford e Martin Splitt (rispettivamente Software Engineer in the Web Rendering Service team e friendly internet fairy at Google WTA, come scritto in calce all’articolo) elencano le novità e gli effetti di questa decisione, che influisce in particolare su alcuni tool della Search Console, la piattaforma con gli strumenti per webmaster creata dal team di Mountain View.

Come cambiano gli strumenti Google

Effetto del nuovo Googlebot

Tutto parte ovviamente dall’aggiornamento di Googlebot, il cui motore di rendering è passato da Chrome 41 all’ultimo Chromium stabile, così da consentire l’esecuzione più efficace di JavaScript e il rendering delle pagine. Inoltre, Googlebot è da oggi sempre aggiornato insieme al Chromium stabile e quindi è definito evergreen.

Aggiornamenti strumenti test

Le conseguenze per i siti

L’articolo dei Googler si sofferma dunque a evidenziare le ultime funzionalità della piattaforma web che riguardano non solo Googlebot, ma anche appunto gli strumenti che consentono di vedere ciò che vede Googlebot, e le immagini in pagina mostrano proprio questa evoluzione in modo lampante. In sintesi, i siti Web che utilizzano ES6 +, Web Components e le migliaia di nuove funzionalità della piattaforma Web sono ora renderizzati con l’ultimo Chromium stabile, sia in Googlebot che negli strumenti di test di Google.

L’aggiornamento degli strumenti di test di Google

Sono quattro in particolare i tool di Google che sono stati aggiornati: URL inspection tool della Search Console, Mobile-friendly test, Rich results test e AMP test. Questi strumenti riflettono il modo in cui Googlebot elabora le pagine del sito nella maniera più precisa possibile, e dunque era inevitabile aggiornarli per utilizzare lo stesso renderer di Googlebot. Prima di completare il processo, il team di Google ha eseguito varie prove e coinvolto numerosi tester, ottenendo feedback decisivi per correggere errori e rendere efficiente i prodotti.

Questo significa che negli ultimi mesi i testing tools citati giravano ancora con la vecchia versione di Googlebot e che, quindi, non mostravano davvero con esattezza quello che vedeva il nuovo renderer. Ora, invece, chi usa questi strumenti per i test SEO e per le validazioni può fare affidamento ai risultati in modo più sicuro.

Possibili novità per l’user agent?

In conclusione del post, poi, c’è una nota che rischia di essere trascurata: ci potrebbe essere un aggiornamento dell’user agent di Googlebot! Infatti, gli autori scrivono che per ora “Googlebot’s user agent and the user agent used in the testing tools does not change” (ovvero, gli user agent di Googlebot e quello usato negli strumenti di test non cambiano), ma aggiungono che “ci saranno maggiori informazioni su aggiornamenti” in questo senso in futuro, con tutto quello che potrebbe conseguirne anche per la gestione delle esclusioni nel file robots.

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