SEO per YouTube: evoluzione dell’algoritmo e fattori di ranking

Nel 2020, il Cisco Annual Report stimava che entro il 2022 i video avrebbero rappresentato oltre l’82% del traffico Internet globale. Questa previsione non solo è stata confermata, ma addirittura superata: attualmente i video coprono l’86% del traffico globale su Internet. Questo aumento riflette il crescente interesse degli utenti per i contenuti video, un formato che si dimostra sempre più coinvolgente e versatile. Considerando che YouTube è il secondo motore di ricerca più utilizzato al mondo, una strategia SEO efficace può incrementare significativamente il traffico organico e l’engagement.

Quanto tempo trascorriamo guardando video?

Il tempo dedicato ai video online continua ad aumentare. Nel 2020, gli utenti guardavano in media 16 ore di video a settimana. Oggi, siamo arrivati a ben 20 ore settimanali, segnando un incremento del 25%! Questa statistica evidenzia come i video siano ormai un elemento essenziale nella nostra quotidianità, grazie anche alla disponibilità di contenuti on-demand e piattaforme accessibili da qualsiasi dispositivo.

L’evoluzione dell’algoritmo di YouTube

In passato, l’algoritmo di raccomandazione di YouTube si focalizzava su metriche standard come clic, tempo di visualizzazione, interazioni (“Mi piace/Non mi piace”, commenti) e frequenza di caricamento. Tuttavia, rimanevano numerose incertezze riguardo l’influenza di fattori come il traffico proveniente da fonti esterne, le performance di video con rendimento inferiore e la presenza di abbonati inattivi. Oggi, però, l’algoritmo ha subito un’evoluzione significativa, diventando molto più avanzato e in grado di analizzare dati e comportamenti in maniera più approfondita e personalizzata.

Con l’introduzione di YouTube Shorts, YouTube ha implementato un sistema dedicato ai video brevi, focalizzato su metriche specifiche come visualizzazioni per intero e interazioni immediate. Inoltre, la personalizzazione delle raccomandazioni si è affinata, permettendo di analizzare in modo più dettagliato le preferenze degli utenti. Al tempo stesso, YouTube ha rafforzato le politiche sui contenuti sensibili, limitan